Sul digramma gn e sulla presenza della i in forme verbali come guadagniamo

In redazione sono giunte molte domande riguardanti il digramma gn. Numerosi utenti, tra i quali G. De Tommaso, A. La Magra e A. Cavalli hanno scritto per chiedere delucidazioni sulla grafia della prima persona plurale dell'indicativo presente di verbi come sognare, guadagnare ecc. Gli utenti chiedono se la grafia corretta sia sognamo, guadagnamo ecc. oppure sogniamo, guadagniamo. Recentemente, altri utenti hanno posto lo stesso quesito: A. Borroni, V. De Vitis, T. Mantero, M. Mazzari, R. Taibbi e G.L. Verga.

Risposta

Sul digramma gn e sulla presenza della i
in forme verbali come guadagniamo

Partiamo da alcune considerazioni preliminari. Il caso di gn è un esempio di digramma, combinazione grafica di due lettere che rappresentano un solo suono (o fonema). In questo caso i due grafemi g e n combinati compongono un fonema, definito nasale palatale, per il quale esiste un simbolo nell'alfabeto fonetico internazionale (IPA) e che qui, per semplicità, renderemo mediante la convenzione grafica dello spagnolo [ñ]. Rispondendo quindi alle domande di A. Sacconi e C. Cucinotta, che chiedevano espressamente delucidazioni sulla pronuncia del digramma, notiamo che in italiano la combinazione dei due grafemi ha sempre il valore di [ñ]; esistono solo alcuni termini di origine non italiana in cui le due consonanti rimangono "separate" nella pronuncia, ovvero vengono trattate come nesso biconsonantico. Si tratta, per esempio, di germanismi come Wagner, gneiss [vàg-ner], [g-nàis]; in più, alcuni grecismi come gnoseologia e gnòsi possono venire pronunciati in questo modo ma, chiosa Serianni (I 140), «è pronuncia affettata»: è ugualmente corretto, quindi, dire [g-nòzi] e [ñòzi].

Dunque, si scrive castagna e non *castagnia, gnomo e non *gniomo, in accordo con quanto visto finora, sintetizzato spesso nella "regola", normalmente imparata a scuola, che recita che gn, se seguito da a, e, o, u va scritto senza la i. Le apparenti eccezioni a questa regola, come compagnia o lagnìo, sono casi in cui l'accostamento tra gn e i avviene, per così dire, "per caso": si tratta di termini in cui, per vari motivi, un morfema lessicale in gn- si trova in combinazione con morfemi flessivi come -io o -ia.

Per tornare alle forme verbali, i nostri utenti chiedono: se la regola prescrive che la i non compaia, come si spiegano forme come bagniamo in luogo di bagnamo? Il contrasto, in realtà, è solo apparente, e la soluzione va cercata nuovamente nell'analisi morfologica. Ogni tempo e modo verbale si forma, infatti, unendo il morfema lessicale del verbo, o radice, al giusto morfema flessivo, o desinenza: si ha così, per un verbo regolare come amare, am-o, am-erò, am-iamo, am-assi ecc. Per il caso in esame, la desinenza della prima persona dell'indicativo presente plurale di tutti i verbi è -iamo: quindi, come si ha am-iamo, così si ha sogn-iamo, bagn-iamo ecc.: omettere quella i significa "tagliare" una parte del morfema flessivo per quel tempo, modo e persona. Anche qui, come per gli esempi di sostantivi visti in precedenza, il comparire della sequenza -gni- è legato a un "casuale" incontro tra morfemi rispettivamente terminanti in gn e inizianti in i.

Spiegato il motivo della presenza della i va detto che la norma, oggigiorno, è relativamente elastica in merito. Patota, in appendice alla grammatica di Serianni, scrive: «Nei verbi con tema uscente in -gn (come [...] bagnare, sognare, vergognarsi, regnare ecc.) alla quarta persona di indicativo e congiuntivo e alla quinta del congiuntivo (bagniate / bagnate) la i della desinenza viene assorbita [nella pronuncia] dal suono palatale precedente. Può essere opportuno mantenerla graficamente per ribadire la solidarietà di quelle forme con tutti gli altri indicativi e congiuntivi in -iamo, nei quali la i ha conservato la sua piena riconoscibilità fonetica (amiamo [a'mjamo]) o è indispensabile come segno diacritico (leggiamo [led'dZamo]). La norma grammaticale è comunque tollerante in proposito, sicché forme come bagnamo o bagnate non potrebbero essere considerati errori».

Similmente scrive anche Nicoletta Maraschio sulla Crusca per voi (n° 4, p. 10): «L'italiano possiede, grazie al successo dell'iniziativa dei grammatici e dei tipografi cinquecenteschi, un sistema grafico di tipo fonetico che è stato codificato, nelle sue linee portanti, dal Vocabolario della Crusca (1612), che ha rappresentato un punto di riferimento stabile per tutti gli scriventi al di sopra della grande varietà dialettale e che non sembra essere intaccato neppure ora dai rapidi e tumultuosi cambiamenti che stanno investendo le strutture grammaticali della nostra lingua. Tuttavia qualche problema c'è anche per l'italiano [...]. Occorre dire che la maggior parte delle difficoltà ruotano intorno a certe incrinature nel rispecchiamento fra grafia e pronuncia che anche il nostro sistema attuale presenta [...] Del resto il riferimento a livelli della lingua diversi da quello fonetico è usuale in campo ortografico. Si pensi a forme come accompagniamo e guadagniamo (che pure si alternano con accompagnamo e guadagnamo altrettanto plausibili nelle quali quella i è semplice contrassegno morfologico e non ha alcuna rilevanza fonetica)». Va comunque chiosato che se, dal punto di vista fonetico sogniamo e sognamo, bagnate e bagniate suonano esattamente allo stesso modo, dal punto di vista morfologico la i ha un valido motivo di esistere e di "resistere", senza contare i casi in cui possono ingenerarsi omografie tra modi e tempi diversi (cfr. bagnate indicativo pres. e bagniate congiuntivo). Citando le parole dello studioso Amerindo Camilli, «la resistenza alla soppressione [della i] è maggiore perché tolta la i, rimane sfigurato il suffisso» (p. 177).

La domanda di M. Bauchiero, invece, va quasi nella direzione opposta: la prima persona presente [del verbo sognare] deve essere scritta "io sognio" oppure è corretto "io sogno"? Ribadito che il valore fonetico di gn è di per sé [ñ], il morfema lessicale del verbo, come già scritto, è sogn-, bagn-, guadagn-, insegn-; il morfema flessivo della prima persona singolare dell'indicativo presente è -o: quindi si ha, regolarmente, sogno, bagno, guadagno, insegno.

Nel caso di dubbi di questo tipo, infine, si raccomanda sempre il ricorso a uno strumento come il Dizionario di Ortografia e Pronunzia.

Per approfondimenti:

  • Camilli A., 1965, Pronuncia e grafia dell'italiano. Terza edizione riveduta a cura di Piero Fiorelli, Sansoni, Firenze.
  • La Crusca per Voi.
  • Migliorini B., Tagliavini C., Fiorelli P., 1999, DOP. Dizionario di ortografia e pronunzia, RAI-ERI, Roma.
  • Serianni L., 2000, Italiano, Garzanti, Milano.

A cura di Vera Gheno
Redazione Consulenza Linguistica
Accademia della Crusca

8 aprile 2005


Agenda eventi

  Evento di Crusca

  Collaborazione di Crusca

  Evento esterno


Avvisi

ArchiDATA momentaneamente irraggiungibile

Avviso da Crusca

A causa di problemi tecnici, il sito della banca dati ArchiDATA è momentaneamente irraggiungibile. Stiamo risolvendo il problema, e ci scusiamo con gli studiosi interessati.

Piazza delle lingue 2024: Gli incontri dell’italiano. Quattro appuntamenti con la lingua italiana

Avviso da Crusca

Dal 6 al 9 novembre 2024. Tutte le informazioni sono disponibili nella sezione "Eventi".

Accesso alla sede dell'Accademia

Avviso da Crusca

Avvisiamo i visitatori che, a causa dei lavori di restauro in corso nella sede dell'Accademia, l'accesso alla villa di Castello è momentaneamente spostato al civico 48.

Vai alla sezione

Notizie dall'Accademia

Scomparsa l'Accademica Ornella Castellani Pollidori

21 ott 2024

Dalla parola al fumetto, dal fumetto alla parola. Verso un piccolo glossario del fumetto e dell'illustrazione - Istruzioni per l’uso

16 ott 2024

L'Accademia della Crusca partecipa alla Bright Night dell'Università di Firenze

17 set 2024

Premio Internazionale Isola di Mozia 2024 conferito all'Accademico Rosario Coluccia

10 set 2024

Suonar le labbra. Dialoghi e monologhi d’amore (in musica): la Crusca ospita il concerto di musica rinascimentale a cura dell'Associazione L’Homme Armé

04 set 2024

Sbagliando s'impari: il nuovo libro dell'Accademia pubblicato da Mondadori

27 ago 2024

Progetto Un viaggio tra le parole: i laboratori e gli incontri della Crusca nelle scuole

18 lug 2024

Il Premio Pavese 2024 all'accademico Michele Cortelazzo

Vai alla sezione