Sul genere delle lettere dell'alfabeto e dei numeri

Su sollecitazione di P. Falco che ci ha chiesto chiarimenti sul genere da attribuire alle lettere dell'alfabeto e dei numeri, pubblichiamo questa risposta.

Risposta

Sul genere delle lettere dell'alfabeto e dei numeri

È intanto opportuna una distinzione tra le  lettere dell'alfabeto (grafemi) e i numeri perché la scelta del genere da attribuire ai rispettivi nomi dipende dal sostantivo che si sottintende: lettera, quindi femminile, e suono o segno, quindi maschile, per i grafemi e numero soltanto, per i numeri.

Le lettere dell'alfabeto sono solitamente di genere femminile, tendenza confermata anche da alcuni usi idiomatici come dalla a alla z, ma proprio la possibilità di variare il sostantivo sottinteso, considerando anche suono o segno, produce oscillazioni con il genere maschile, di cui si hanno attestazioni antiche ("il B e il D" in Bembo) e moderne ("col 'g'" in Paolieri) e oscillazioni anche negli usi idiomatici (es. mettere i puntini sulle i o sugli i). Le uniche lettere che non conoscono oscillazioni di genere sono la zeta e la acca in quanto facilmente inseribili nella serie dei femminili in -a, ma questo non vale per il/la cappa/kappa che, nonostante presenti la stessa terminazione in -a, non è sentita appartenente al sistema italiano e spesso è invece utilizzata con valore connotativo (si pensi alla diffusione della pratica di scrivere con il k parole e nomi, ad esempio in ambito politico con accezione negativa come in guerra al Kapitale, maskioKossiga e in ambito commerciale per dare prestigio al prodotto come in Bankitalia, Kristall) e quindi avvertita più come un segno, un simbolo che come una vera e propria lettera dell'alfabeto.

A prescindere dal genere attribuito ad ogni singola lettera, al plurale i nomi delle lettere, anche di quelle appartenenti ad alfabeti diversi da quello italiano, restano invariati, per cui, ad esempio le zeta, le acca, i/le cappa, i delta, le/gli  omega.

I numeri invece non pongono problemi in quanto il sostantivo sottostante è sempre numero salvo casi particolari in cui il numerale assuma la funzione di aggettivo sostantivato (ad es. la venti per indicare in una lista la ventesima candidata, classificata o altro).

Per approfondimenti:

  •  Dardano M.e Trifone P., La nuova grammatica della lingua italiana, Bologna, Zanichelli, 1997, p. 607.
  • Serianni L. , Grammatica italiana, Torino, UTET Libreria, 1989, p. 37.

A cura di Raffaella Setti
Redazione Consulenza Linguistica
Accademia della Crusca

30 settembre 2002


Agenda eventi

  Evento di Crusca

  Collaborazione di Crusca

  Evento esterno


Avvisi

Non ci sono avvisi da mostrare.

Vai alla sezione

Notizie dall'Accademia

L'Accademia della Crusca ricorda Giorgio Napolitano

22 set 2023

L'opera di Agostino Biagi al XIX Convegno della Associazione Italiana di Studi Cinesi/AISC 2023

19 set 2023

Scomparso l'accademico Ottavio Lurati

15 set 2023

L'Accademia della Crusca partecipa alla Bright Night dell'Università di Firenze

08 set 2023

Il fascicolo di "Lingua nostra" dedicato a Piero Fiorelli

18 lug 2023

La lingua di Boccaccio nel progetto del VocaBO

27 giu 2023

In rete il sito del Multi, il Museo multimediale della lingua italiana

16 giu 2023

Progetto Le parole tecniche di Dante ai nostri giorni

12 mag 2023

Vai alla sezione