Sono arrivate al servizio di Consulenza linguistica numerose domande a proposito della congiunzione nonché.
La parola nonché suscita molti dubbi e incertezze, non tanto in chi la usa (forse fin troppo sicuro di sé) quanto in chi la legge e prova sia a interpretarne la funzione e il significato sia a individuarne l’uso corretto. Che tipo di congiunzione è? È corretto usarla due volte nella stessa frase? Può essere preceduta dalla virgola oppure no? Ci sono congiunzioni che possono sostituirla? Queste sono solo alcune delle domande che ci sono state poste. Un’utente si è interrogata anche sulla sua formazione, ipotizzando che il secondo elemento che converge a comporla sia una forma ridotta di perché. Ma soprattutto, molti ci hanno chiesto di interpretare alcuni luoghi in cui la parola compare, tutti tratti – significativamente – da testi giuridici (leggi) o amministrativi (ordinanze ministeriali).
Qualche esempio:
- D. A. di Foligno ci ha sottoposto il testo dell’articolo di una legge regionale che recita:
Il contributo di costruzione non è dovuto: b) per gli interventi di ristrutturazione edilizia di cui all’articolo 7, comma 1, lettera d) di edifici residenziali, che non determinino un aumento della SUC, nonché di edifici danneggiati o distrutti totalmente o parzialmente a seguito di eventi straordinari di natura colposa o dolosa o a seguito di calamità naturali
e ci ha chiesto se il nonché che vi occorre includa o non includa il requisito “che non determinino un aumento della SUC” specificato in precedenza;
- A. S. di Padova ci ha inviato quest’altro testo, tratto da un’ordinanza ministeriale relativa agli esami di Stato del primo ciclo di istruzione dell’anno scolastico 2019/2020:
Terminate le operazioni di cui al comma 1 e tenuto conto delle relative valutazioni, della valutazione dell’elaborato di cui all’articolo 3 e della presentazione orale di cui all’articolo 4, nonché del percorso scolastico triennale, il consiglio di classe attribuisce agli alunni la valutazione finale, espressa in decimi
e ci ha domandato se, in questo contesto, il nonché equivalga a una e o a una frase come “se volete”;
- F. F. di Roma ci ha sottoposto il passo che segue, tratto da un articolo di un’altra legge regionale:
Ai monumenti naturali si applicano comunque le misure di salvaguardia previste dall’articolo 8 per le zone A, con esclusione delle disposizioni contenute nel medesimo articolo 8, comma 3, lettera e), nonché quanto previsto dall’articolo 27, commi 2, 3 e 4
e ci ha chiesto se, secondo noi, il nonché si riferisca all’affermazione iniziale (“si applicano comunque…”) o a quella immediatamente precedente (“con esclusione delle disposizioni…”).
Nel rispondere, non entreremo nel merito dei contenuti giuridici dei testi che ci sono stati presentati: da grammatici e storici della lingua italiana quali siamo, ci limiteremo a dar conto della storia, delle funzioni e dei significati della parola nonché.
Questa congiunzione è il risultato della combinazione di due elementi: la negazione non e la congiunzione che.
Luca Serianni, autore di una delle più autorevoli (se non la più autorevole) tra le grammatiche del Novecento, spiega (cfr. Serianni 1988, XIV.28d) che nell’italiano letterario (in cui di solito ricorre nella forma analitica non che) questa congiunzione compare (o meglio compariva) nelle correlazioni col significato di non solo, o seguita da ma (come in questo esempio tratto dalle Operette morali di Giacomo Leopardi (ed. a cura di Saverio Orlando, Milano, BUR, 1976): “parendo loro aver posta nel mondo tanta bontà e vaghezza […] che quella stanza [= la vita terrena] avesse ad essere, non che tollerata, ma sommamente amata da qualsivoglia animale”, cioè: “non solo tollerata, ma sommamente amata…”) o da sola (come in questo esempio tratto dai Promessi sposi di Alessandro Manzoni (ed. a cura di Lanfranco Caretti, Milano, Mursia, 1972): “con un viso da far morire in bocca a chi si sia una preghiera, non che un consiglio”, cioè: “non solo un consiglio, ma anche una preghiera”).
È sempre Serianni a spiegare che, nella tradizione dell’italiano scritto, la parola nonché ha sempre introdotto l’elemento di minor peso di una lista, e ad aggiungere che in quello più recente “si è però diffuso un impiego banalizzato di nonché, che ormai non viene adoperato quasi più per indicare una gradazione di concetti, bensì come semplice sinonimo di e” (ibid.). Tutti i dizionari che inventariano e descrivono il lessico dell’italiano contemporaneo (Devoto-Oli 2020, Garzanti 2020, GDLI, GRADIT, Sabatini-Coletti 2008, Vocabolario Treccani 2008, Zingarelli 2022) confermano che la congiunzione nonché ormai è adoperata solo con questa specifica funzione, soprattutto nel linguaggio giuridico e amministrativo, soprattutto per amore di variatio, rispetto a una e usata in precedenza.
Dunque la congiunzione nonché, negli esempi che abbiamo addotto, significa semplicemente e e, proprio come e, può – attenzione: può, non deve – essere preceduta dalla virgola ed essere usata due o più volte nella stessa frase. Tuttavia, vien fatto di chiedersi: dato che molti testi giuridici e amministrativi finiscono sotto gli occhi di cittadine e cittadini che non hanno studiato la lingua del diritto e dell’amministrazione; dato che in molti di questi testi la sua presenza suscita incertezze che possono produrre fraintendimenti, non sarebbe meglio se i legislatori, i giuristi, gli amministratori e gli amministrativi rinunciassero al nonché sostituendolo con un più semplice e, oppure con e anche o con e inoltre?
Giuseppe Patota
19 aprile 2023
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