Ci sono arrivate diverse richieste di chiarimento sugli usi ammissibili del verbo somministrare. In particolare, molti manifestano la loro perplessità sulla possibilità di usare il verbo in riferimento a questionari, test, prove.
Sull'uso di somministrare
Somministrare è un verbo che appartiene alla lingua italiana fin dalle origini. Compare già nella prima edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca (1612), anche se non a lemma. Più precisamente viene usato dai compilatori nella definizione della voce amministrare, in cui si legge: “reggere, e governare [...] qui somministrare, che è porgere, o dare altrui, che che si sia”. In questo significato generale, la voce somministrare è contrassegnata come letteraria nel dizionario storico GDLI ed è, al giorno d’oggi, di basso uso, come conferma il GRADIT (è teoricamente possibile somministrare aiuto o consigli a un amico, seguendo l’esempio formulato dal GRADIT, ma sicuramente non è comune nell’uso linguistico contemporaneo).
Entrato in italiano come voce dotta, derivata dal latino SUBMINISTRĀRE (SUB- ‘sotto’ e MINISTRĀRE ‘porgere’), il verbo somministrare è stato usato, nel corso del tempo, in diversi contesti e con diverse sfumature di significato: il GDLI registra svariate accezioni, con relative attestazioni, databili dal XIV fino al XX secolo e ascrivibili a diversi livelli di lingua. Solo qualche esempio fra i molti registrati dal GDLI:
Bene arebbe patito del vitto ancora, se in così orribile assalto della fortuna il vescovo Luilperto con le private facultà sue non gli avesse somministrato da potere mantenersi vivo (Giambullari); Il pastore è obligato a somministrare il pascolo e all’incontro riceve il latte (Sarpi); Mi somministrò alcuni bocconi di diaprunis che per ordine del medico doveva essere lenitivo (Galilei); infinita materia poetica... le foreste e le selve somministrano (Leopardi); Il magazzino de’ legumi secchi ne somministrava di cattiva qualità, ed in pochissima quantità (Foscolo).
Nei dizionari dell’uso contemporaneo, il significato fondamentale associato al verbo è quello di “dare, distribuire ad altri, adempiendo un proprio ufficio specifico, o un compito particolare” (Vocabolario Treccani online e GRADIT, tra gli altri). In tal senso si dice, ancora oggi, che i sacerdoti somministrano i sacramenti; medici, infermieri, o chi sia stato da loro istruito, somministrano cure, farmaci e simili; istituzioni o associazioni somministrano aiuti, viveri e simili.
Dunque somministrare è, attualmente, nel suo primo significato, un ‘porgere’, un ‘dare’ che implica una qualche asimmetria di poteri, saperi, doveri nel rapporto fra chi dà e chi riceve. A questa restrizione nel valore semantico si aggiunga che il verbo somministrare, anche nei contesti appena proposti, è di uso piuttosto formale/burocratico.
In tempi relativamente recenti, proprio queste caratteristiche semantiche e di registro hanno favorito l’entrata del verbo somministrare negli usi linguistici di alcuni ambiti settoriali e professionali. In particolare, come segnalava già Luca Serianni in una risposta pubblicata sul n. 37 della “Crusca per voi” (ottobre 2008, p. 12):
In riferimento a test, questionari, sondaggi, il verbo somministrare è un tipico “tecnicismo collaterale” adoperato da psicologi e sociologi.
In linguistica, proprio a partire dagli studi di Serianni, per tecnicismo collaterale si intende un termine che, diversamente da un tecnicismo vero e proprio, non serve per indicare in maniera univoca un concetto specifico, quindi non viene usato per ragioni di precisione o rigore, ma per dare al discorso una connotazione tecnica prendendo le distanze dalla lingua comune e, dunque, per ragioni di stile.
Nella sua risposta, infatti, Serianni proseguiva:
Si potrebbe dire, naturalmente, distribuire / far compilare / far riempire un questionario e comunemente ci esprimeremmo in modo diverso («Mi hanno dato il questionario con mezz’ora di ritardo»; sarebbe affettato Mi hanno somministrato).
Ma in un linguaggio settoriale [...] l’uso di un termine come somministrare serve a marcare la specificità di quella procedura che, per essere efficace e professionalmente adeguata, deve seguire determinate tecniche; allo stesso modo, altre scienze hanno altri tecnicismi collaterali: pensiamo all’escutere dei giuristi “escutere un debitore” o all’inibire di medici e biologi “inibire la proliferazione delle semilune capsulari”.
Oltre che in ambito psicologico e sociologico, anche in ambito scolastico si sono diffusi, sempre più capillarmente e sistematicamente, strumenti come questionari e test, per valutare competenze e abilità possedute dagli studenti in un dato momento del loro percorso formativo. Parallelamente alla pratica si è consolidato anche in quest’ambito l’uso di somministrare (questionari, test, prove di valutazione) con la stessa funzione di tecnicismo collaterale. L’espressione somministrare un test / un questionario / una prova è diventata talmente frequente nel mondo della scuola e della formazione in generale, che nell’edizione 2013, lo ZINGARELLI ha aggiunto alla voce somministrare quest’uso settoriale del verbo, registrandolo in un’accezione separata: “nel linguaggio della didattica, assegnare, far svolgere”.
A chi sentisse nell’uso di questo verbo in ambito scolastico un sapore sgradevolmente burocratico si può ricordare che si tratta dunque di un tecnicismo collaterale, perciò non necessario e facilmente sostituibile con gli equivalenti distribuire, sottoporre, assegnare, far svolgere, non meno precisi o adeguati anche in contesti formali.
A cura di Maria Cristina Torchia
Redazione Consulenza Linguistica
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13 gennaio 2014
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