Un avverbio: specificamente o specificatamente?

Rispondiamo ad A. Pozzuolo ed E. Sgroi che ci hanno scritto per avere chiarimenti sulla scelta di una forma avverbiale: specificamente o specificatamente.

Risposta

Un avverbio: specificamente o specificatamente?

Come noto, -mente è il suffisso attualmente produttivo in italiano per la formazione di avverbi derivati (insieme a -oni: "carponi"). L'avverbio si forma in tal caso dal femminile dell'aggettivo corrispondente a cui si aggiunge il suffisso.

Esistono chiaramente casi in cui non si ritrova una perfetta corrispondenza tra significato dell'aggettivo e dell'avverbio derivato (finalmente 'alla fine') oppure la base aggettivale non è più facilmente trasparente, perché ormai in disuso o addirittura arcaica: è il caso di malamente da malo ma è anche il caso di meritamente dall'aggettivo latineggiante merito: «nonostante sia la forma più sorvegliata ed elegante, proprio per la sua irregolarità morfologica gli si è affiancato sin da epoca antica meritatamente, sentito come più regolare e semanticamente trasparente» (Luca Serianni, Italiano. Grammatica, sintassi, dubbi, Milano, Garzanti, 2000, p. 342; uno studio sulla storia di questi avverbi ora è in Matteo Motolese, Meritamente, "Studi linguistici italiani", XXIII (2) 1997, pp. 268-78).

In questo quadro è chiaro che un avverbio potrà derivare dall'aggettivo specifico ma anche dal participio passato con funzione aggettivale specificato; pertanto si trovano registrati nei principali vocabolari dell'uso attuali sia specificamente che specificatamente. Anche dal punto di vista cronologico, i due avverbi compaiono all'incirca nello stesso periodo, più precisamente il Grande dizionario della lingua italiana di Salvatore Battaglia (Torino, UTET, 1961-2002) segnala come prima occorrenza di specificamente il Convivio di Dante (trattato quarto, XXIII-2) e per specificatamente Iacopo Passavanti autore dello Specchio di vera penitenza (1354), occorrenze confermate peraltro anche nella LIZ 4. Letteratura italiana Zanichelli (a cura di Eugenio Picchi e Pasquale Stoppelli, Bologna, Zanichelli, 2000), che registra oltre a queste prime due attestazioni poche altre presenze di specificatamente (esattamente quindici in I. Passavanti, G. Bruno, T. Costo, P. Sarpi, G. Galilei, G. Leopardi, L. Pirandello) e ancora meno, sei, di specificamente (in Dante, appunto, e in F. Colonna e di nuovo in P. Sarpi e in G. Leopardi).

Entrambe le forme avranno pertanto lo stesso significato di 'in modo specifico, dettagliato' e anche una storia simile che consente di considerarne equivalente l'uso senza particolari marche.

Per approfondimenti:

  • Grande dizionario della lingua italiana, diretto da Salvatore Battaglia, Torino, UTET, 1961-2002
  • LIZ 4. Letteratura italiana Zanichelli, a cura di Eugenio Picchi e Pasquale Stoppelli, Bologna, Zanichelli, 2000
  • Motolese Matteo, Meritamente, "Studi linguistici italiani", XXIII (2) 1997, pp. 268-78
  • Serianni Luca, Italiano. Grammatica, sintassi, dubbi, Milano, Garzanti, 2000

 

A cura di Mara Marzullo
Redazione Consulenza Linguistica
Accademia della Crusca

23 luglio 2004


Agenda eventi

  Evento di Crusca

  Collaborazione di Crusca

  Evento esterno


Avvisi

Non ci sono avvisi da mostrare.

Vai alla sezione

Notizie dall'Accademia

L'Accademia della Crusca ricorda Giorgio Napolitano

22 set 2023

L'opera di Agostino Biagi al XIX Convegno della Associazione Italiana di Studi Cinesi/AISC 2023

19 set 2023

Scomparso l'accademico Ottavio Lurati

15 set 2023

L'Accademia della Crusca partecipa alla Bright Night dell'Università di Firenze

08 set 2023

Il fascicolo di "Lingua nostra" dedicato a Piero Fiorelli

18 lug 2023

La lingua di Boccaccio nel progetto del VocaBO

27 giu 2023

In rete il sito del Multi, il Museo multimediale della lingua italiana

16 giu 2023

Progetto Le parole tecniche di Dante ai nostri giorni

12 mag 2023

Vai alla sezione