Molte persone ci scrivono segnalandoci l’uso dell’aggettivo severo in medicina per riferirsi a una malattia, un sintomo o una condizione grave: si tratta di un anglismo oppure ha fondamento anche nella nostra lingua?
Un severo sintomo per la salute dell’italiano?
L’uso di severo non già nei suoi significati originari e più ricorrenti di ‘intransigente’, ‘inflessibile’, specialmente nell’educare o nel giudicare (un padre, un professore, un giudice severo) e di ‘improntato a intransigenza, rigore, severità’ (un rimprovero, un giudizio, un castigo severo), ma nel significato di ‘grave’ è diffuso nel linguaggio medico italiano (una sintomatologia severa, un’esofagite severa), ma non da oggi. Certamente la fortuna attuale del termine dipende dal modello dell’inglese severe, che per l’appunto significa ‘grave’; ma il riferimento all’àmbito medico è già registrato in un vocabolario italiano dell’Ottocento, quello di Policarpo Petrocchi. Inoltre Luca Serianni, in un magnifico volume dedicato alla storia della lingua medica italiana, ne allega esempi che, sia pur isolati, risalgono alla fine del Settecento. La diffusione e il radicamento nella storia del linguaggio medico italiano rendono dunque del tutto ammissibile l’uso di severo nel significato di ‘grave’.
Per approfondimenti:
Piazza delle lingue: Lingua e saperi
28 novembre 2017
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