Un valore locale di ormai

Due lettrici ci scrivono da Bologna per chiedere se l’uso di ormai in espressioni come “ormai cadevo!” per “stavo per cadere, sono quasi caduto” appartenga all’italiano comune oppure si debba considerare un regionalismo.

Risposta

In Romagna, sicuramente nel triangolo tra Forlì, Ravenna e Imola (ma, risalendo la via Emilia, anche fino a Bologna), può capitare di sentire ormai combinato con l’indicativo imperfetto:

Ormai [‘quasi’] cadevo! (Roberto C., Forlì, 19 ottobre 2023 – dopo essersi ripreso da una perdita di equilibrio mentre saliva le scale di un ristorante)

Si tratta di un fenomeno tipico soprattutto dell’italiano (sub-)regionale parlato in Romagna (cfr. Mazzoleni 2018), dove l’avverbio ormai viene utilizzato non con il significato che ha di solito in italiano standard bensì nel senso di quasi, in combinazione con un valore particolare dell’indicativo imperfetto, quello “imminenziale” (cfr. Bertinetto 1986, p. 371), con il quale vengono presentati eventi che stavano per accadere ma non è detto siano poi davvero avvenuti: 

L’aereo decollava già dalla pista, quando il pilota si accorse che un motore perdeva colpi (cit. in Renzi-Salvi-Cardinaletti 2001, II, I.2.2.2.2)

Ah già dimenticavo di dirti che è venuto a cercarti Giovanni (cit. in Bazzanella 1987, p. 20)

In italiano standard il valore “imminenziale” dell’indicativo imperfetto può essere esplicitato con la perifrasi “stare [all’indicativo imperfetto] per + infinito semplice” come nel primo frammento riportato di séguito, o con la perifrasi progressiva “stare [all’indicativo imperfetto] (quasi) + gerundio semplice” (cfr. Bazzanella 1987, p. 20), con “essere [all’indicativo imperfetto] (quasi) sul punto di + infinito semplice”, o con il piuccheperfetto dell’indicativo accompagnato però questa volta obbligatoriamente da quasi, come nelle tre riformulazioni successive:

Nasone le corse dietro e stava per raggiungerla quando la Bestia si fermò di colpo e si girò verso di lui, come per aspettarlo (Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli, Lo Spirito e altri briganti, Milano, Mondadori, poi Milano, Mondolibri, 2002, p. 35)

Nasone le corse dietro e la stava (quasi) raggiungendo quando la Bestia si fermò di colpo e si girò verso di lui, come per aspettarlo

Nasone le corse dietro ed era (quasi) sul punto di raggiungerla quando la Bestia si fermò di colpo e si girò verso di lui, come per aspettarlo

Nasone le corse dietro e l’aveva quasi raggiunta quando la Bestia si fermò di colpo e si girò verso di lui, come per aspettarlo

Altre possibili perifrasi che permettono di esplicitare il valore “imminenziale” dell’indicativo imperfetto sono ad esempio poi anche “per poco non + indicativo imperfetto / passato prossimo” e “a momenti + indicativo imperfetto”: 

Disgraziato, lo sai che per poco non ti impallinavo come una lepre? (Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli, Lo Spirito e altri briganti, Milano, Mondadori, poi Milano, Mondolibri, 2002, p. 27)

Disgraziato, lo sai che per poco non ti ho impallinato come una lepre?

Disgraziato, lo sai che a momenti ti impallinavo come una lepre?

In italiano standard l’avverbio ormai “indica un evento giunto a maturazione” (Serianni 1989, XII, § 32e), viene utilizzato per “indicare che […] un’azione è compiuta, un fatto è accaduto, una situazione è definita, irreversibile […]” (GDLI s.v.), e può combinarsi ad esempio con verbi al passato prossimo, imperfetto e trapassato prossimo dell’indicativo (ma per approfondimenti cfr. Manzotti e Zampese 2010 e la bibliografia ivi indicata):

Non penso a discolparmi, non penso a difendermi. Oramai tutto è finito. (Gabriele D’Annunzio, L’innocente, in Prose di romanzi, a cura di Egidio Bianchetti, Milano, Mondadori, 2 voll., 1955, p. 525, cit. in GDLI s.v.)

Oramai imbruniva sui colli e nelle valli, andammo di corsa per la discesa scontenti del nostro inutile cercare. (Giovanni Comisso, Fine d’estate, in “Circoli”, VIII/6 [giugno], 1939, pp. 752-756, cit. in GDLI s.v.)

Dalla corriera scesero per prime le solite donne di ritorno dalla visita giornaliera ai loro malati in ospedale, giù a valle, e poi, quando ormai tutti al bar avevano smesso di controllare gli arrivi per tornare alle carte o al bicchiere, smontò lui. (Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli, Lo Spirito e altri briganti, Milano, Mondadori, poi Milano, Mondolibri, 2002, p. 140)

Invece quando si combina con il valore “imminenziale” dell’indicativo imperfetto, nell’italiano (sub-)regionale parlato in Romagna l’avverbio ormai assume come si diceva all’inizio il significato di quasi, in enunciati che si riferiscono ad eventi che erano sul punto di accadere ma non sono poi davvero avvenuti:

Porca miseria! Ormai [‘quasi’] cadeva... (Loris Reggiani, commentando in diretta TV una sbandata in curva di un motociclista in un Gran Premio del campionato mondiale MotoGP)

Sono stata assalita in bicicletta da un barboncino: ormai [‘quasi’] mi veniva in mezzo alle ruote! (Francesca G., Forlì, 18 maggio 2009)

La collega era rimasta così male che ormai [‘quasi’] si metteva a piangere. (Marie-Line Z., Forlì, 15 giugno 2009)

Ormai [‘quasi’] la prendeva... (Anabela F., Forlì, 10 luglio 2016, in salotto davanti alla TV al momento del gol del Portogallo nel secondo tempo supplementare della finale del campionato europeo di calcio, come commento al fallito tentativo di parata in tuffo del portiere francese)

Loris Reggiani è un ex pilota romagnolo di motociclette, poi commentatore dei Gran Premi del campionato mondiale di motociclismo con il giornalista sportivo milanese Guido Meda, mentre a enunciare spontaneamente gli esempi successivi sono state tre mie colleghe del Dipartimento di Interpretazione e Traduzione dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna (Campus di Forlì). Il fenomeno è quindi sì caratteristico dell’oralità informale ma non appartiene ad un registro particolarmente trascurato o ad una varietà substandard, ed è molto probabilmente riconducibile all’influsso del sostrato dialettale: nella produzione letteraria popolare non mancano infatti esempi analoghi, come aveva già segnalato Gregor (1972, p. 68, nota 2) che notava come in romagnolo urmai venga “curiously used for per poco non ‘nearly’ with verbs” [curiosamente usato in luogo di per poco non ‘quasi’ con i verbi], offrendo il seguente esempio di Toschi e Fabi (1963): 

’Sta volta urmai t’a m’ fév magnê viva da un can!
This time you nearly have me eaten alive by a dog! [Questa volta per poco non / quasi mi facevi mangiare viva da un cane!]

Forse la “vera” lingua materna di Loris Reggiani è stata il dialetto romagnolo, e quindi nel caso del suo commento in TV quest’uso potrebbe anche essere il risultato diretto di un’interferenza dialettale, più o meno contingente; ma tutti gli altri esempi mostrano invece sicuramente un fenomeno ormai proprio del sistema dell’italiano (sub-)regionale parlato in Romagna (ma che si trova anche fino a Bologna), perché chi ha prodotto l’esempio che ho riportato all’inizio è bolognese e italofono nativo così come la prima delle mie tre colleghe sopra ricordate, e le altre due hanno appreso la varietà locale dell’italiano direttamente e senza il tramite del dialetto, poiché sono giunte a Forlì da adulte, l’una dalla Francia (anche se di famiglia originariamente friulana) e l’altra da Lisbona.


Nota bibliografica:

  • Bazzanella 1987: Carla Bazzanella, I modi dell’imperfetto, “Italiano e Oltre”, II/2, 1987, pp. 18-22.
  • Bertinetto 1986: Pier Marco Bertinetto, Tempo, aspetto e azione nel verbo italiano. Il sistema dell’indicativo, Firenze, Accademia della Crusca, 1986.
  • Renzi-Salvi-Cardinaletti 2001, II: I sintagmi verbale, aggettivale, avverbiale. La subordinazione
  • Gregor 1972: Douglas Bartlett Gregor, Romagnol. Language and Literature, Harrow, The Oleander Press, 1972.
  • Manzotti e Zampese 2010: Emilio Manzotti e Luciano Zampese, Un avverbio (a suo modo) scalare? Sulla semantica di it. “Or(a)mai”, in Approches de la scalarité. Études réunies et présentées par P[ascale]. Hadermann et O[lga]. Inkova, avec la collaboration de Michel Pierrard et Dan Van Raemdonck, Genève, Droz, 2010, pp. 171-221.
  • Mazzoleni 2018: Marco Mazzoleni, “Ormai piangevo” = ‘Stavo (quasi) per piangere’: l’imperfetto imminenziale e l’avverbio ormai nell’italiano parlato di Romagna, in Elena Pirvu (a cura di), Il tempo e lo spazio nella lingua e nella letteratura italiana, Firenze, Franco Cesati Editore (“Quaderni della rassegna” 142), 2018, pp. 161-171.
  • Toschi e Fabi 1963: Paolo Toschi e Angelo Fabi (a cura di), Fiabe e leggende romagnole, Bologna, Cappelli, 1963.




Marco Mazzoleni

19 aprile 2024


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