Uso dell'apostrofo con la forma ridotta dell'aggettivo dimostrativo questo

Elvira Dell'Aquila da Lecco chiede "La parola stasera vuole l'apostrofo all'inizio (visto che viene troncata la parola questa) oppure no?"; Nino Gulli da New York ci scrive "Secondo il mio dizionario, quando la forma sto è usata al posto di questo, l'apostrofo non va usato. Ma l'agenzia per la quale lavoro insiste che il modo corretto di rappresentare graficamente questa forma popolare dell'aggettivo dimostrativo è invece 'sto". Rispondiamo ad entrambi riproponendo parte di un articolo di Luca Serianni pubblicato sul nostro periodico La Crusca per voi (n. 12, aprile 1996).

Risposta

Uso dell'apostrofo con la forma ridotta
dell'aggettivo dimostrativo questo

"La forma ridotta dell'aggettivo dimostrativo questo, per aferesi della prima sillaba, ha origini molto antiche e si è stabilmente diffusa in alcune espressioni temporali, costituendo un unico blocco lessicale col sostantivo seguente: stamane, stamattina, stasera, stanotte e stavolta. Di là da questi pochi casi, il tipo sto ha circolato solo nell'uso orale fino al secolo scorso, quando la mimèsi dell'oralità messa in atto dagli scrittori veristi (e non solo da loro) ha dato cittadinanza nella lingua scritta a forme sino ad allora emarginate.

Dalla fine dell'Ottocento in poi non è difficile mettere insieme attestazioni letterarie, in scrittori di ogni parte d'Italia: uno dei più antichi esempi è offerto dal Verga («ste belle notizie» Vita dei campi). La recente diffusione del tipo sto nell'italiano scritto può spiegare le oscillazioni nella resa grafica: senza alcun segno diacritico oppure con l'apostrofo iniziale (che segnala l'avvenuta aferesi) per evitare confusioni con le voci del verbo stare. In genere, il contesto è più che sufficiente per far capire di quale sto si tratti ed è forse preferibile non contrassegnare in alcun modo l'aggettivo dimostrativo: Oltretutto l'apostrofo iniziale è un segno inusuale nella norma ortografica attuale, dal momento che ricorre solo nella riproduzione di dialettismi (romanesco 'namo "andiamo"), di arcaismi (lo 'ngegno) e, facoltativamente, in abbreviazioni di millesimi (il '400 o il 400). Un'occhiata ad alcuni autorevoli dizionari contemporanei conferma comunque l'incertezza normativa, e quindi la legittimità di usare indifferentemente l'una o l'altra forma. Registrano solo sto il DIR Dizionario italiano ragionato (D'Anna, 1988), Il Devoto-Oli (Le Monnier, 1990), il Vocabolario dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana (1986-1994); solo 'sto il Palazzi-Folena (Loescher, 1992); entrambe le varianti, nell'ordine sto - 'sto lo Zingarelli (Zanichelli, 1995)."

 

30 maggio 2008


Agenda eventi

  Evento di Crusca

  Collaborazione di Crusca

  Evento esterno


Avvisi

Riapertura della sala di consultazione della Biblioteca

Avviso dalla biblioteca

Da mercoledì 17 maggio 2023 la Biblioteca dell’Accademia della Crusca riaprirà la sala di consultazione, a seguito della conclusione dei lavori di installazione del nuovo impianto antincendio.

Vai alla sezione

Notizie dall'Accademia

Scomparso l'accademico Antonio Daniele

29 mag 2023

La cerimonia di premiazione del concorso Ceresio in giallo 2022-2023

19 mag 2023

Progetto Le parole tecniche di Dante ai nostri giorni

12 mag 2023

I cento anni dell'accademico Pietro Fiorelli

03 mag 2023

L'Accademia della Crusca elegge un nuovo presidente e un nuovo Consiglio

27 apr 2023

Le parole del fascismo: il libro degli accademici Della Valle e Gualdo edito in collaborazione con "la Repubblica"

11 apr 2023

L'Accademia risponde a un quesito sulla parità di genere negli atti giudiziari posto dal Comitato Pari opportunità del Consiglio direttivo della Corte di Cassazione

09 mar 2023

Le settimane estive della Crusca: corsi per docenti di italiano all’estero

06 mar 2023

Vai alla sezione