Vendonsi e affittansi... consigli linguistici!

Numerosi utenti del nostro sito chiedono delucidazioni sulle forme vendonsi e affittansi, che ad alcuni appaiono strane quando usate al posto dei più comuni vendesi e affittasi: hanno inviato domande in proposito Massimo La Civita da Pescara, Roberta Epifanio da Piacenza, Pietro Marchetti da Milano, Angelo Messina da Latina, Carlo Sasselli da Cervia, Giovanni Zulian da Mirano (VE).

Risposta

Vendonsi e affittansi... consigli linguistici!

 

Vendonsi e affittansi sembrano forme strane solo perché molto meno usate di vendesi e affittasi, mentre in realtà sarebbero le più corrette da impiegare con il plurale.

 

Per prima cosa, facciamo un passo indietro e riflettiamo sull'origine di vendesi e affittasi. Cercandole nel GRADIT, si scopre che queste due forme sono registrate come sostantivi maschili invariabili, segnalate con la marca d'uso "comune", rispettivamente con il significato di "cartello affisso a un'abitazione, a un locale, a un veicolo e sim. che si intende vendere / annuncio pubblicitario relativo a un'offerta di vendita" e "cartello affisso esternamente a un locale che si intende affittare / annuncio pubblicitario relativo a un'offerta d'affitto". La lessicalizzazione di vendesi e affittasi sembrerebbe piuttosto recente: per il primo termine il GRADIT dà come anno di prima attestazione il 1985, mentre affittasi compare come sostantivo nel 1950, nell'opera di Carlo Levi "L'orologio". Anche altri dizionari, quali il Devoto-Oli e lo ZINGARELLI, registrano questi termini.

 

Tuttavia vendesi e affittasi, prima di essere due sostantivi, non sono altro che la forma enclitica dei corrispondenti costrutti proclitici si vende e si affitta: si tratta della terza persona singolare dell'indicativo presente dei verbi vendere e affittare nella forma impersonale/passiva unita alla particella pronominale si.

 

Ricordiamo che nell'italiano antico vigeva la cosiddetta legge Tobler-Mussafia, secondo la quale l'enclisi dei pronomi personali complemento oggetto era obbligatoria; e la preferenza, in questo caso, per le forme enclitiche piuttosto che quelle proclitiche può essere considerata un residuo di tale legge. Ancora oggi tali forme sono impiegate come verbi piuttosto che come sostantivi: capiterà più spesso di incontrare la frase vendesi (ovvero si vende) appartamento di una del tipo scorrere la lista dei vendesi, pur riportata come esempio proprio dal GRADIT.

 

I parlanti che riconoscono la natura di quel si finale non hanno dubbi nel pronunciare le due forme con la s sorda, mentre in alcune parti d'Italia le si sentono anche pronunciate con la s sonora: /véndezi/ e /affìttazi/.

 

A questo punto, non è difficile spiegare anche le forme vendonsi e affittansi (e non affittonsi, come alcuni suggeriscono): non sono altro che la terza persona plurale dell'indicativo presente degli stessi verbi, sempre nella forma impersonale/passiva e sempre in unione alla particella pronominale si; quindi si vendono e si affittano, con apocope della vocale finale anche per questioni di accento: senza tale caduta, le parole sarebbero risultate accentate sulla quartultima sillaba, cosa piuttosto rara in italiano.

 

Sono giuste, allora, queste forme? Certo: quando gli oggetti della vendita o dell'affitto sono più di uno, sarebbero quelle grammaticalmente più corrette: quindi affittansi/vendonsi appartamenti, come rileva anche Aldo Gabrielli nel suo storico prontuario "Si dice o non si dice?" (prima ed. Milano, Mondadori, 1969; ristampa più recente del 2009 per i tipi di Hoepli, disponibile anche online sul sito del "Corriere della Sera").

 

Va tuttavia considerato che, per una serie di motivi, è - e probabilmente sarà sempre - più comune trovare le forme singolari usate anche per il plurale. Su questo fatto incide certamente la lessicalizzazione delle forme vendesi e affittasi, e il loro essere diventate quasi un marchio pubblicitario (i cartelli degli annunci, simili a quelli riportati in fondo a questa risposta, riportano quasi esclusivamente queste forme, anche perché capita più spesso di dover vendere o affittare una cosa per volta). Non dimentichiamo poi l'usanza di impiegare il verbo al singolare anche per il plurale nel caso di soggetti posposti; inoltre possiamo notare che in alcune regioni, come la Toscana, il verbo al singolare è praticamente l'unica forma in uso anche per il plurale.

 

Per tutti questi motivi non si può quindi affermare che scrivere vendesi/affittasi appartamenti sia errato, ma solo grammaticalmente meno corretto. Uno sguardo a Google testimonia la diversa diffusione delle varie forme citate: vendesi appartamenti ha 732.000 occorrenze, affittasi appartamenti 661.000, vendonsi appartamenti 19.300 e affittansi appartamenti 4.370.

 

In coda a questa trattazione possiamo notare che in realtà molti altri verbi vengono impiegati in costruzioni simili, ma suonano meno strani quando usati al plurale, probabilmente perché per questi non esiste una forma lemmatizzata nei dizionari come per vendesi e affittasi: si pensi alle coppie appigionasi/appigionansi (verbo di basso uso, di matrice tosco-letteraria), locasi/locansi e, per uscire dall'ambito immobiliare, cedesi/cedonsi, cercasi/cercansi e regalasi/regalansi; e questi sono solo alcuni esempi.

 

A cura di Vera Gheno
Redazione Consulenza Linguistica
Accademia della Crusca

1 luglio 2011


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