Distanze sociali

Questa fotografia è ormai (almeno, lo si spera) un ricordo del passato, un documento storico da archiviare. Per fortuna la pandemia da Covid-19 è finita. Tuttavia, prima di archiviare, proviamo a riflettere un attimo: stanno sparendo non solo gli eccessi mediatici sul tema della malattia e della prevenzione, ma anche si attenuano alcune delle stravaganze linguistiche di quel periodo, non sempre gradevoli. La fotografia...


Questa fotografia è ormai (almeno, lo si spera) un ricordo del passato, un documento storico da archiviare. Per fortuna la pandemia da Covid-19 è finita. Tuttavia, prima di archiviare, proviamo a riflettere un attimo: stanno sparendo non solo gli eccessi mediatici sul tema della malattia e della prevenzione, ma anche si attenuano alcune delle stravaganze linguistiche di quel periodo, non sempre gradevoli. La fotografia, scattata dal presidente Marazzini nel corso del 2021 nella Sala Freccia della stazione ferroviaria di Firenze, risponde a una tipologia che si diffuse in forme diverse (cartelli, manifesti, adesivi ecc.) in tutte le stazioni di Trenitalia, e che, nel brutale calco sull'inglese, equivocava sul significato italiano di sociale. È assolutamente evidente che in italiano "accomodarsi rispettando la distanza sociale" non vuol dire affatto mantenere uno spazio fisico di sicurezza tra le persone: la maldestra traduzione dell'inglese sembra evocare e riproporre tempi in cui la società era divisa in classi rigide, in caste separate, nobili, religiosi, plebei. La fotografia mostra sia la traduzione sbagliata, sia la frase originale inglese. Ottimo esempio di "testo a fronte", per documentare un cattivo uso della lingua