L’Accademia della Crusca partecipa al lutto dei familiari e della comunità scientifica per la scomparsa di Federico Sanguineti, ordinario di Filologia italiana all’Università di Salerno.
Nato nel 1955 a Torino, Sanguineti, appassionato di politica e di teatro (come attore e come autore) e poeta in proprio (1-23, Edizioni d'if, 2016 [I miosotìs , vol. 54]), non è stato solo un vivace testimone delle inquietudini della sua generazione. Studioso originale, operosissimo e dai molteplici interessi, ha esordito con Gramsci e Machiavelli (Laterza, 1982), seguito da numerose edizioni critiche o commentate (Giuseppe Mazzini, Dei doveri dell'uomo, presentazione di Giovanni Spadolini, Costa & Nolan, 1990; Lorenzo il Magnifico, Poesie, Fabbri, 1995; Dante Alighieri, Monarchia, Garzanti, 2005; Alfonso Gatto, Pensieri, Aragno, 2016 e - con Eleonisia Mandola - Dante, Inferno e Paradiso, XVIII-XXXIII. Edizione critica alla luce del più antico codice di sicura fiorentinità, Il Nuovo Melangolo, 2019-2020, 4 voll.).
Nonostante la malattia, Sanguineti ha continuato a lavorare intensamente fino alla fine, pubblicando, tra l’altro, La storia letteraria in poche righe, Il Nuovo Melangolo, 2018; Le parolacce di Dante Alighieri, Tempesta 2020; Paradiso con Dante e con Beatrice, Tempesta 2021, I danni del tabacco di Anton Cechov, 2022; Per una nuova storia letteraria, nuova ediz., Argo Libri, 2022; Temi svolti di storia letteraria. a uso di docenti e di discenti, Tempesta, 2022; (con Clara Allasia) Edoardo Sanguineti Il volto del Poeta, Silvana, 2023; La storia letteraria del futuro. Canone di scrittrici e scrittori, Dell’Orso, 2024). Riteniamo tuttavia che il suo lascito più importante sia la problematica edizione critica della Comedìa (Sismel-Edizioni del Galluzzo, 2001), da cui è scaturita una fioritura di studi sulla tradizione e sul testo del capolavoro di Dante che non accenna a interrompersi.
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