Scomparso l'accademico Maurizio Vitale

Con profondo rammarico l’Accademia dà notizia della scomparsa dell’illustre linguista e storico della lingua Maurizio Vitale. Nato a Milano nel 1922, dopo aver studiato con Antonio Viscardi dal 1957 ha insegnato Storia della lingua italiana all’Università Statale, presso la quale è stato anche direttore dell’Istituto di Filologia moderna. Ha fatto parte del Consiglio del Centro Nazionale di Studi Manzoniani e della Commissione per i testi di lingua di Bologna.

Tra le sue numerose e importanti pubblicazioni, capaci di toccare tutti i secoli della storia della lingua italiana, ricordiamo studi linguistici su temi generali (La questione della lingua, 1960; L'oro nella lingua. Contributi per una storia del tradizionalismo e del purismo italiano, 1986; La veneranda favella, 1988) e su autori specifici (Leopardi, Petrarca, Manzoni, Boccaccio, Bacchelli, Tasso, Trissino, Ariosto), edizioni critiche e commenti (Poeti della prima scuola, 1951; Rimatori comico-realistici del Due e Trecento, 1956; Alessandro Manzoni, Scritti linguistici, 1990; Scritti editi e inediti di Manzoni, curato insieme ad Angelo Stella, 2000).

Membro nazionale dell'Accademia dei Lincei, socio dell'Accademia dell'Arcadia, dell'Accademia Virgiliana, dell'Accademia di Archeologia, Lettere e belle arti di Napoli, dell'Accademia Petrarca di Arezzo, dell'Accademia Ambrosiana di Milano, dell'Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, dell'Istituto Veneto; divenne accademico della Crusca il 23 maggio 1988. La sua pala, col nome di Nitido e il motto “Pur come l’oro che in Crusca riluce” è esposta nella villa medicea di Castello, insieme alle pale degli accademici contemporanei.