Con questa trattazione intendiamo rispondere a tutti coloro che ci hanno sottoposto dubbi relativi all'uso dell'articolo (M. Polidoro, A. Nalin).
Guida alla scelta dell'articolo
Riportiamo il paragrafo "La scelta dell'articolo" contenuto nel volume di Alfonso Leone, Conversazioni sulla lingua italiana (Firenze, Leo S. Olschki Editore, 2002, pp. 41-42):
«In antico lo aveva un uso più esteso di ora (v. Dante: lo giorno se n'andava, lo bello stile, a rimirar lo passo), che si è spinto, specie dopo r, fino a tempi a noi vicini (per lo libero ciel, Leopardi), e tuttora sopravvive in qualche forma cristallizzata (per lo meno, per lo più, "avuta la grazia, gabbato lo santo").
Oggi i confini tra l'area del lo e quella dell'articolo il sono abbastanza definiti; tuttavia non al punto da evitare che dubbi talvolta affiorino o che si apra a nuovi usi. In generale si può dire che lo (col plurale gli) e l'articolo indeterminativo uno (che si comporta allo stesso modo) si usano:
a) avanti s complicata (lo spirito, lo scherzo; in Emilia anche lo suocero, a causa della pronunzia consonantica della u) e s palatale (uno scemo);
b) avanti n palatale (lo gnomo) e z (lo zio, uno zero);
c) davanti ai gruppi consonantici pn (gli pneumatici), ps (lo / uno pseudonimo), x (= cs, lo xenofobo).
Usi diversi appaiono o per non essersi ancora stabilizzata la norma o sotto spinte dialettali: i stemmi (Foscolo), i sguardi (difeso dal Fornaciari), i scivoloni (Pavese), il gnomo (Pascoli), i gnocchi (De Marchi), il zappatore (Leopardi), coi zoccoli (Pea), un bel zero spaccato (F. M. Martini; comportandosi bello come l'articolo: sing. bel / bello, pl. bei / begli).
In genere comunque credo si possa concludere che il e un si evitano affinché non creino (a causa della loro consonante finale) incontri consonantici di non agevole pronunzia (*il scherzo, *un scemo); tuttavia la frequenza d'uso finisce a volte col far sentire comuni gruppi consonantici inconsueti, aprendo di conseguenza all'impiego dei suddetti articoli: il / un pneumatico (frequentemente), il psicologo (non proprio raro), un xilofono (Pratolini). Anche il MSI (Movimento Sociale Italiano, l'antenato di Alleanza Nazionale), sentito all'inizio òstico (tant'è vero che la forma era slittata verso il MIS donde il derivato missino) suona ora del tutto normale.
Il pl. gli dei (invece di i dei, che tuttavia non è infrequente nella tradizione letteraria) è da gl'iddèi, con iddèi pl. di iddio, a sua volta da il dio, per concrezione e agglutinazione dell'articolo al nome (cfr. illam laurum > la loro > l'alloro o sic. l'apa 'l'ape' > a lapa. Esempi inversi di discrezione o deglutinazione: lusignolo > l'usignolo, l'Apulia > la Puglia e anche gl'iddei > gli dei).»
8 novembre 2002
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