Quale allodetta che’n aere si spazia
La pala rappresenta un’allodola in un campo di grano maturo, con una spiga nel becco, mentre nel cielo, alle prime luci dell’alba, è raffigurata un’altra allodola in volo. L’immagine evoca la simbologia tradizionale dell’allodola, protettrice dei campi e delle messi, che appena fa giorno si alza in volo cantando. Si riconosce sullo sfondo Milano, la città dove l’Accademica vive e lavora, con i grattacieli che ne caratterizzano il nuovo profilo. All’orizzonte si intravede la linea sfumata delle Grigne, del Resegone e delle Prealpi lombarde, ben visibili nei giorni limpidi da Milano e ritratte per la prima volta da Leonardo in alcuni celebri disegni. Il nome Ariosa si riferisce, oltre che alla simbologia dell’allodola, anche alla provenienza dell’Accademica, milanese d’adozione ma di origine pavese: "Arioso" che in Toscana vale anche borioso (chi si dà delle arie), in accezione gergale milanese ha tutt’altro senso. "Milanese arioso" dicesi ironicamente di chi è immigrato dal suburbio o dalla provincia, o da Cerignola d’Apulia, e vuol gabellarsi per cittadino "della cerchia antica" (Carlo Emilio Gadda in una sua nota a L’Adalgisa. Disegni milanesi).
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Per concomitanza con le Feste, la visita all'Accademia della Crusca dell'ultima domenica del mese di dicembre è stata spostata al 12 gennaio 2025 (ore 11).