e m’induce a vegliar le notti intere
La pala si intitola "Insonne", per essere l'accademico stato tormentato durante la sua lunga vita da una perenne tendenza all'insonnia. Ciò spiega anche l'immagine: una civetta, piccolo rapace agente durante la notte. Nella pala è riprodotta anche la traduzione italiana di uno splendido verso latino di Lucrezio, tratta dalla versione di Alessandro Marchetti (De rerum natura, libro I, Napoli, Soc. Ed. Biblioteca Latina-italiana, 1861).
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