Categoria grammaticale: sost. m. inv.
Polpetta tonda schiacciata, formata da un ingrediente di origine ittica o, più spesso, vegetale.
Il termine nasce per estensione di significato di burger ‘accorciamento di hamburger’.
2001
"Pezzi di burger di soia ridotti in bocconcini" (Marina Palmieri, Alimentazione vegetariana: un valido mezzo di prevenzione di molte malattie degenerative, “Bollettino Cardiologico” (101), 2001).
Nessuna
Diffusione al: 1 ottobre 2018
La ricerca della forma isolata burger restituisce risultati che includono molte occorrenze di cognomi e nomi di esercizi commerciali. Per diminuire il “rumore” la forma è stata ricercata in combinazione con alcuni determinanti o seguita dalla preposizione di:
Google: “b. di verdure” 69.800 r.;“b. di ceci” 58.200 r.; “b. di soia” 42.100 r.; “b. di lenticchie” 42.100 r.;
“veggie burger” 140.000 r.; “b. vegetariano” 19.500 r.; “b. vegetale” 18.500 r.;
“vegan burger” 26.100 r.; “vegburger” 20.100 r.
"la Repubblica": “burger di” 96 r. (p. a. 2010); “veggie burger” 12 r. (p. a. 1996); “vegburger” 7 r. (p .a. 2001)
La parola burger compare in testi in lingua italiana in un primo momento quale accorciamento di hamburger, ovvero ‘polpetta di carne schiacciata’ e per estensione ‘il panino composto da pane e polpetta di carne schiacciata’. Ad oggi, tale significato, registrato nel GRADIT 2007 convive pur lasciando notevole spazio a quello di ‘polpetta tonda schiacciata composta da un ingrediente, per lo più di origine ittica o vegetale’. Le prime occorrenze di burger con tale significato si hanno nel 2001-2002 sia legato a prodotti ittici (b. di sgombro), sia vegetali (b. di soja). Nel 2009 si registrano su Twitter le prime attestazioni (burger di piselli spezzati, burger di lenticchie rosse, burger di soia e peperoni verdi) che invece sul web (Google, Google libri) risultano molto sporadiche almeno fino al 2010. Infatti, sulla “Repubblica” solo nel 2010 abbiamo le prime occorrenze nel nostro significato: burger di seitan, green burger di soia ed è solo a partire dal 2014-2015 che la parola subisce una diminuzione di impiego quando è accorciamento di hamburger mentre si specializza nel significato relativo ad altri ingredienti (burger di baccalà, b. di tonno, b. alle verdure, b. di lenticchie e rosmarino). La costruzione morfo-sintattica inglese che prevede il determinante anteposto al determinato (del tipo X-burger), nonostante venga adottata in alcuni casi (polpo burger, avocado burger, melanzana burger), rimane a margine mentre si preferisce la costruzione tipicamente italiana determinato-determinante, in cui la parola viene accompagnata o da un aggettivo (burger vegetale, burger amatriciano) o da un sintagma in cui la preposizione selezionata solitamente è di: burger di cannellini, burger di quinoa. Non mancano casi in cui si usa la preposizione con (burger con peperoni e salmone) passibile di generare ambiguità sul determinante che potrebbe essere inteso come ingrediente o come contorno di accompagnamento. Si nota la tendenza a considerare burger un formato, diverso dalla polpetta perché schiacciato, diverso dalla crocchetta perché non impanato: “una volta amalgamati gli ingredienti formate delle palline e schiacciatele dando loro la forma di un «burger»” (Anna Villarini, Prevenire in cucina mangiando con gusto, Milano, Sperling&Kupfer, 2014). Infine veggie burger è un composto inglese entrato in testi di lingua italiana a partire dalla fine degli anni ’90 e sta registrando numerose e crescenti occorrenze sul web, sui giornali, sui libri. Lo si preferisce ai traducenti italiani burger vegetale (o hamburger vegetale) e burger vegetariano (o hamburger vegetariano); ultimamente è stato affiancato dal vegan burger (anche abbreviato in vegburger) ovvero ‘burger vegano’.
21 marzo 2019
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