Ambito d'uso: giovani, rete, social media
Ambito d'origine: giovani
Categoria grammaticale:
sost. m.
1. mutamento in peggio; 2. gran confusione, baldoria incontrollata
deverbale senza suffisso, derivato per conversione dal verbo degenerare nel significato di ‘cambiare, modificarsi in peggio’
2007 [o 2006*]
«Situazione molto confusa, macello, casino.
Es: “Oh raga stamattina in centro c’era un degenero!”» (voce degenero [curata da “Ale da Milano”], nel blog Manuale di lingua e mitologia urbana, bruttastoria.it, 29/1/2007)
*Nel nome proprio della casa discografica Degenero records è attestato almeno dal 2006:
«E’ uscito “DRITTO IN FACCIA” il nuovo album degli R.H.F.S […].
Il cd è autoprodotto, provvisto di bollino S.I.A.E. ed è distribuito dalla “Milosci records”, dalla “Epidemic records”, dalla “Degenero records”, dalla “SUTAminiDISTRO!”, dalla “Shuffle distribution”, e dalla “Psycho Babi distro and label”, oltre che tramite la piattaforma internet “Produzioni dal Basso”» (ROCKY HORROR FUCKIN’ SHIT: è uscito ‘Dritto In Faccia', metalitalia.com, 8/1/2006)
Nessuna
Diffusione al: 21 maggio 2024
[la ricerca su Google è stata circoscritta alla forma preceduta dagli articoli il o un, per evitare il “rumore” generato dalla sovrapposizione fra i risultati relativi al sost. e quelli riferibili alla prima pers. sing. del pres. indic. del verbo degenerare; dai dati dei quotidiani sono stati eliminati i risultati doppi e quelli non pertinenti]
Google: “il degenero” 7.630 r.; “un degenero” 1.080 r.
Archivio “la Repubblica”: 11 r. (2008: 2; 2009: 1; 2011: 1; 2012:1; 2014: 2; 2015: 1; 2018: 2; 2024: 1)
Archivio “Corriere della Sera”: 1 r. (2022)
Degenero è un nome deverbale derivato dal verbo degenerare senza l’aggiunta di suffissi, secondo un meccanismo di formazione, regolare e produttivo nella nostra lingua, con cui si formano nomi che indicano l’azione o l’evento denotato dal verbo base (come per es. arrivo o posticipo) o un suo risultato (come per es. accordo, distacco, taglio). Il nome risulta, dunque, ben formato nel senso di ‘situazione in cui qualcosa degenera’ cioè ‘si modifica o evolve in peggio’.
I principali dizionari della lingua italiana (ancora) non accolgono nel loro lemmario questa voce, che manca anche nei recentissimi dizionari Treccani 2022, Devoto-Oli 2024 e Zingarelli 2025 (consultabile attualmente soltanto in versione elettronica in rete con abbonamento), nonché nei repertori di neologismi Treccani e ONLI e nei dizionari dedicati al lessico giovanile di Manzoni, di Ambrogio e Casalegno e di Lucenti e Montanari. La parola, però, è senz’altro in uso.
La sua coniazione sembra risalire al primo decennio del XXI secolo: la prima attestazione in rete geograficamente collocabile è del 2006, le prime testimonianze su Twitter / X risalgono al 2009 e una ricerca sull’archivio del quotidiano “la Repubblica” restituisce una decina di contesti, in articoli apparsi tra il 2008 e il 2024, mentre una ricerca sul corpus che raccoglie le annate 1985-2000 dello stesso quotidiano non restituisce attestazioni di degenero.
Nel senso più basilare e prevedibile di ‘mutamento in peggio’, la parola è attestata in svariati contesti, riferita a situazioni o entità concrete di varia natura (si parla per esempio di degenero del “tessuto osseo” dei cani, della “soletta della tavola” da snowboard) o, più in particolare, per indicare il degenerare di un dibattito o di una discussione (specialmente in rete o in una trasmissione televisiva).
Oltre che in questo significato, la voce degenero è attestata anche e soprattutto nel senso più specifico di ‘gran confusione, baldoria incontrollata’, con cui la parola risulta diffusa negli usi giovanili, specialmente in Lombardia e Toscana. La parola, in effetti, sembra essere nata proprio in Lombardia in ambito giovanile (la prima attestazione di degenero in rete proviene da Milano e documenta appunto questo secondo significato); da lì sembra essersi propagata in Toscana dove è ben testimoniata.
Gli esempi d’uso mostrano che le situazioni di ‘parapiglia, confusione, baldoria’ a cui ci si riferisce con il nome degenero rinviano quasi sempre a una confusione attivamente e volontariamente creata da gruppi di persone, soprattutto giovani, che partecipano a feste, movida, tifo allo stadio e che tale confusione viene percepita negativamente da chi non ne è un attivo partecipante.
È possibile che la creazione del deverbale degenero, virtualmente disponibile in base a regole di formazione di lessemi dell’italiano ma fino ad epoca recente non attualizzato, sia stata influenzata anche dall’associazione con altri deverbali maschili senza suffisso derivati da verbi contenenti il prefisso de- e indicanti situazioni di deterioramento, come declino e soprattutto degrado.
27 maggio 2024
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