Ambito d'uso: giovani, musica, musica trap, social media, musica rap
Ambito d'origine: musica rap, musica
Categoria grammaticale:
v. tr.; talvolta anche usato assolutamente.
a) Insultare mordacemente qualcuno o qualcosa attraverso il testo di una canzone (specialmente un cantante rivale);
b) per estensione, denigrare e screditare qualcosa o qualcuno.
Adattamento del verbo inglese (to) dis con l'aggiunta, all’infinito, della desinenza italiana -are della prima coniugazione.
a): 2004
"Disgustibus
Per chi dissa, per chi si eclissa
per chi non piscia, per chi si abissa
[...]
Disgustibus
Per lo sfidante blasfemo
Per te sono nessuno solo nel caso tu sei polifemo
Mi fai pena, a me risulta facile
Lasciarti esanime poi dissare la tua lapide
(dalla canzone Disgustibus di Vacca feat. Jack the Smoker, uscita nel 2004; testo consultabile su genius.com)"
b): 2015
"E’ [sic] scontro aperto tra 2 King indiscussi del mondo social: Giancarlo Magalli ha dissato Gianni Morandi, tecnicamente sarebbe più giusto parlare di flame ma l’essenza del discorso è la stessa, alla base della faida ci sarebbe il rifiuto di un feat, pardon, di un selfie, proposto da Magalli a Morandi. ([s.f.], Magalli ha dissato Gianni Morandi, mondorap.it, 30/9/2015)"
Periodo di affermazione:
2018-2020
Nessuna
Diffusione al: 4 dicembre 2021
[ricerche dal 2000]
Google (pp. in ita): dissato 2.020 r., dissati 1.830 r., dissare 1.060 r., dissano 713 r., dissata 67 r.; disso 27.100 r. [alta presenza di rumore], 5.130 r. [presenza di rumore], dissa 4.880 r. [presenza di rumore]
"Corriere della Sera": 1 r. (dissa), p. a. 2018
"la Repubblica": 3 r. (dissare: 2 r.; dissato: 1r.), p.a. 2016
"La Stampa": 1 r. (dissare), p.a. 2017
A partire dai primi anni Duemila, il verbo dissare è entrato a far parte del gergo della musica rap italiana, che attinge spesso al serbatoio lessicale angloamericano: dissare, infatti, è un adattamento del verbo inglese (to) dis con l'aggiunta, all’infinito, della desinenza italiana -are, con raddoppiamento della consonante. In lingua inglese dis, diffuso peraltro anche nella variante grafica diss e nato dall'accorciamento di (to) disrespect, è registrato dai dizionari anglosassoni col significato di 'parlare senza rispetto o criticare' ed è etichettato come termine "informale" (cfr. Lexico.com) o come termine dello slang, diffusosi inizialmente negli Stati Uniti, dov'era in uso soprattutto fra le comunità afroamericane (cfr. OED).
In italiano la parola ha avuto un duplice percorso semantico. È entrata dapprima come gergalismo del linguaggio dei rapper (e più di recente in quello dei trapper), quindi è stata veicolata – rispetto all'inglese – col solo significato ristretto di 'insultare causticamente qualcuno o qualcosa attraverso il testo di una canzone', ed è usata transitivamente o, più raramente, con valore assoluto. Per lungo tempo, all'incirca fino al 2018, l'uso di dissare è rimasto strettamente ancorato al genere musicale dell'hip hop; il verbo, dunque, ricorre all'interno di canzoni italiane, in traduzioni di canzoni straniere (che hanno certamente contribuito alla fortuna della parola) e, in generale, in tutti quei contesti che riguardano l'universo rap (blog, forum, articoli e libri).
Negli ultimissimi anni, accanto all'uso gergale se ne sta affiancando un altro più generale: dissare, infatti, scavalcate le rime della musica rap e trap, ha allargato il proprio significato ed esteso i propri ambiti d'uso fino a diventare sinonimo di insultare, beffare, e a essere perciò utilizzato nel senso di 'denigrare e screditare qualcosa o qualcuno' (non più esclusivamente attraverso il testo di una canzone). Precisiamo che già fra il 2015 e il 2017 troviamo episodiche occorrenze di dissare con significato esteso (quindi con riferimento ad alterchi non disputati a suon di rime all'interno di canzoni), ma si tratta sempre di usi provenienti per lo più dall'universo rap. Dal 2018, invece, notiamo una crescita dell'uso di dissare in direzione di nuovi ambiti, per esempio in notizie riguardanti il mondo dello spettacolo e della tv oppure sui social network in post in cui si descrivono eventi legati alla quotidianità; di notevole portata, inoltre, le riflessioni metalinguistiche su dissare, prodotte quasi esclusivamente in rete.
In ultimo, poniamo brevemente l'attenzione su una parola che – molto verosimilmente – ha dato manforte alla diffusione di dissare: parliamo di dissing, voce linguisticamente e concettualmente correlata a dissare e che conta numerose occorrenze in italiano dai primi anni Duemila ad oggi, con 30.400 risultati su Google e 1.290 su Google Libri (solo pagine in italiano). A differenza del verbo, il sostantivo maschile dissing (prestito non adattato dall'inglese) figura in qualche repertorio dell'italiano, quale ad esempio Slengo (dove dissing è definito «offesa tra amici, parola che significa "mancare di rispetto"») o la sezione "Neologismi" Treccani del 2018.
13 gennaio 2022
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