FAIR

Ambito d'uso: ricerca, istruzione, pubblica amministrazione

Ambito d'origine: ricerca

Categoria grammaticale:

acronimo usato come agg. inv.

Definizione

Riferito all’insieme dei requisiti che i dati della ricerca devono rispettare per aderire a un modello di scienza aperta, ovvero essere rintracciabili, accessibili, interoperabili e riutilizzabili.

Etimologia

Prestito integrale dall’inglese FAIR, acronimo di Findable, Accessible, Interoperable, Reusable ‘Rintracciabile, Accessibile, Interoperabile, Riutilizzabile’.

Prima attestazione

2016
“RDA è una comunità di pratica e di ricerca internazionale che si identifica ed opera all’insegna dei cosiddetti principi FAIR: i principi guida definiti nel 2014 per una gestione dei dati che renda i contenuti informativi Findable, Accessible, Interoperable e Re-usable.” (FAIR Data Management: Workshop di Research Data Alliance (RDA) a Firenze, a cura di Valentina Lepore e Silvia Vellani, “Bibelot”, 22, 3, 2016, p. 34)

Periodo di affermazione:

Dal 2016

Presenza sui dizionari

Nessuna

Diffusione al: 19 aprile 2025

Google: “principi FAIR” 34.200 r.; “dati FAIR” 3.940 r.
Archivio “Corriere della Sera: nessun risultato.
Archivio “la Repubblica”: nessun risultato.
“la Stampa”: nessun risultato.


Derivati

fairification s.f. ‘processo di adeguamento (dei dati) ai princìpi FAIR’; fairificazione s.f. (v. fairification); fairificare v. tr. ‘rendere (i dati) conformi ai princìpi FAIR’; FAIRness s.f. ‘l’essere FAIR’.

Note

Tra le parole chiave legate alla scienza aperta e alla trasformazione digitale, una delle più rilevanti è FAIR, acronimo di Findable, Accessible, Interoperable, Reusable (‘Rintracciabile, Accessibile, Interoperabile, Riutilizzabile’) usato in riferimento a una serie di principi per la gestione dei dati della ricerca.

L’acronimo è stato usato, in inglese, per la prima volta nel workshop Lorentz Jointly Designing a Data Fairport a cui partecipava un ampio gruppo di accademici e di soggetti privati interessati al tema del riutilizzo dei dati. In occasione del workshop è stata formulata una bozza di principi fondamentali utili a garantire un uso ottimale dei dati della ricerca, i quali sono stati poi elaborati in modo più dettagliato e pubblicati ufficialmente nel 2016, con il nome di FAIR Guiding Principles. Il termine viene immediatamente accolto dalla comunità scientifica internazionale, tanto che anche l’entrata nella nostra lingua avviene già nel 2016.

L’acronimo non è registrato dai dizionari italiani, né da quelli inglesi e risulta assente anche nei quotidiani nazionali (troviamo un’unica attestazione del 2024 sul sito della “Repubblica”, ma si tratta di una pubblicità).

La voce è tuttavia molto diffusa, ma soprattutto è ben presente in contesti istituzionali e nelle terminologie europee di riferimento.

Esempi d'uso

  • La Commissione europea suggerisce di seguire i principi Fair (Findable-Accesible-Interoperable-Reusable): identificare i dati utili, pacchettizzarli [sic] per renderli accessibili, archiviarli in una infrastruttura adeguata; prevedere una fase di integrazione ossia la possibilità di spostare e combinare dati di settori diversi, e infine una policy per la loro gestione e governance. (Alessandro Longo, Alle aziende servono banda, cloud e potenza di calcolo, numero speciale Intelligenza artificiale, “Il Sole 24 Ore”, 8/3/2023, p. 14)
  • Un ponte per le competenze, invece, è quello costruito dal progetto Skills4EOSC, coordinato da GARR, che sta creando una rete europea di competence centre per sviluppare competenze nell’Open Science e nella gestione FAIR dei dati. Questi centri agiscono come nodi chiave per la formazione e la condivisione di buone pratiche, sostenendo una visione unitaria e inclusiva per la scienza aperta in Europa. (Claudia Battista, Il filo, garrnews.it, 18/12/2024)
  • La gestione dei dati secondo i principi della scienza aperta riveste sempre maggiore importanza in ambito globale. In questo quadro, i concetti di riuso, accesso e interoperabilità (FAIR, ovvero Findable, Accessible, Interoperable, Reusable) hanno assunto un ruolo primario nella gestione dei progetti e delle infrastrutture di ricerca, tanto da essere spesso posti come vincolo alla concessione di finanziamenti. (Marco Aldinucci, Rossana Damiano, Formazione dei data steward: l’Università di Torino apre la strada in Italia, agendadigitale.eu, 27/8/2024)
Lucia Francalanci

Approfondimenti e link

4 giugno 2025