Ambito d'uso: giornalismo, social media
Categoria grammaticale:
sost. m.e f. (pl. foodies o inv.); agg.
Persona interessata a tutti gli aspetti che riguardano il cibo, come la preparazione, la presentazione, la consumazione e l’aspetto conviviale’; ‘che parla di cibo, che riguarda il cibo’, ‘per/da intenditori/appassionati di cibo.
Prestito non adattato dall’inglese foodie (formato da food ‘cibo’ e dal suffisso -ie).
2003
"A San Domenico di New York la bresciana Odette Fava inventa “soft-crunchy” tartare di tonno con ostriche fritte, e “hot-cool”, halibut al vapore con cetrioli, uve e pomodorini, che fanno impazzire i “foodie” cultori della buona tavola". ([s.f.], [s.t.], “L’Espresso”, ediz. 6-9, 2003, p. 158).
Periodo di affermazione:
2011-2012
Devoto-Oli 2014, Zingarelli 2015.
Treccani Neologismi 2018.
Diffusione al: 21 ottobre 2019
(somma di “foodie” e “foodies”)
Google: 3.800.000 r.
"Corriere della Sera": 156 r. p.a. 2004
"Il Messaggero": 20 r.
"la Repubblica": 152 r. p.a. 2009
"La Stampa": 90 r.
La parola foodie è un prestito non adattato dall’inglese foodie. Il termine può essere usato tanto come sostantivo, con il significato di ‘persona interessata a tutti gli aspetti del cibo’ (un foodie, una foodie), quanto come aggettivo, nel senso di ‘che parla di cibo, che riguarda il cibo’ (una rivista foodie). Nell’uso sostantivale (non in quello aggettivale), nei testi in italiano si preferisce usare il plurale all’inglese (con -s finale: i foodies) anziché mantenere invariata la parola.
Per quanto riguarda il significato, la parola nel suo uso sostantivale trova una parziale sinonimia in termini già presenti nel repertorio lessicale italiano: buongustaio, gastronomo e gourmet. Condivide con queste parole il significato di ‘intenditore di cibo’ e ‘amante della gastronomia’, a cui si aggiungono altre accezioni dovute soprattutto al crescente interesse per il cibo in tutti i suoi aspetti: di filiera, nutritivi, sociali, economici e soprattutto comunicativi. Il foodie è un amatore esperto di cibo che non ha necessariamente alle spalle una formazione professionale come può averla il gourmet. Si dedica non solo alla consumazione e valutazione del cibo ma anche alla ricerca delle materie prime, alla preparazione delle vivande e alla loro presentazione. Inoltre il suo interesse coinvolge anche il lato comunicativo legato sia a eventi e convegni “reali” sia a interazioni sul web (pubblicazione di foto su cibo o convegni, articoli che espongono opinioni sul cibo).
La parola comincia a comparire in testi in lingua italiana attorno al 2003/2004; vede un incremento d’uso intorno al 2009/2010 (biennio a cui risalgono le prime attestazioni su alcuni quotidiani e in cui compare su Google Dizionario la prima definizione del termine); nel 2015 subisce un incremento notevole, dovuto probabilmente all’Expo di Milano basata sul cibo; infine negli ultimi due anni, e soprattutto nel 2019, ha visto un crescendo considerevole.
4 giugno 2020
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