Ambito d'uso: rete, media
Ambito d'origine: media, rete
Categoria grammaticale:
v. tr.
Porre fine a una relazione con una persona cessando improvvisamente ogni forma di comunicazione con quest’ultima’; anche ‘ignorare un messaggio, una chiamata o altra forma di comunicazione
Prestito parzialmente adattato del verbo inglese (to) ghost, con l’aggiunta del suffisso italiano -are della prima coniugazione
2015
"Scomparire è molto più facile che dire, “Non mi piaci abbastanza” nessuno verrà a bussarti a casa. E con Tinder basta strisciare a destra per rimorchiare qualcun altro. Il ghost si sente impunito, e molto figo. Il New York Times ne ha scritto, con migliaia di commenti da vittime e “fantasmi”. Che si giustificano citando insicurezza, immaturità perfino, dell’autocompiacenza di perdonarci tutto. Perché il ghosting è sempre più accettato. Oltre l’11% degli americani ha già “ghostato”. E le donne dichiarano di farlo (e subirlo) più dei maschi." (Costanza Rizzacasa d’Orsogna, Ghosting, dirsi addio? No, basta scomparire, “Corriere della Sera”, sez. Tempi liberi, 11/7/2015, p. 39)
Periodo di affermazione:
2021-2022
Nessuna
Diffusione al: 6 novembre 2022
Google: 8.280 r. di “ghostare”, 7.770 r. di “ghostato”, 2.770 r. di “ghostata”, 1.330 r. di “ghostati”, 722 r. di “ghostate”
"Corriere della Sera": 1 r. di “ghostato” (2015); 1 r. di “ghostata” (2017)
Corriere.it: 1 r. di “ghostati” (2018)
"la Repubblica": 1 r. di “ghostare” (2022); 1 r. di “ghostati” (2022); 1 r. di “ghostata” (2022)
"La Stampa": 0 r.
stampa.it (risultati dal 2006): 1 r. di “ghostare” (2022); 1 r. di “ghostato” (2022); 1 r. di “ghostata” (2020)
Il verbo ghostare, con riferimento all’azione di ignorare una persona, un messaggio o altra forma di comunicazione (in qualche caso fino al punto di interrompere ogni tipo di relazione intrattenuta con la persona ignorata), ha cominciato a diffondersi in italiano a partire dal secondo decennio del Duemila, insieme alla forma corradicale ghosting , un prestito integrale dell’inglese che indica il ‘comportamento di chi decide di interrompere bruscamente e senza spiegazioni una relazione (per lo più sentimentale, ma anche di amicizia o lavorativa), rendendosi irreperibile’.
La relativa affermazione nella lingua corrente del sostantivo ghosting, tra le parole più rappresentative del gergo delle relazioni al tempo dei social network, registrato anche nelle ultime edizioni dello Zingarelli e del Devoto-Oli, ha senz’altro contribuito alla (modesta) fortuna del verbo, che viene impiegato quale alternativa più sintetica e immediata rispetto alle locuzioni di analogo significato fare/subire ghosting. A causa della sua settorialità e del suo impiego in contesti prevalentemente informali, la circolazione di ghostare, almeno per il momento, è tuttavia limitata al web (soprattutto blog, social network, forum e simili) e ad articoli di costume e società che illustrano il fenomeno della sparizione di un partner o di un amico, o approfondiscono il linguaggio delle nuove generazioni e il lessico delle relazioni sentimentali nell’epoca di internet.
In alternativa al verbo inglese, si potrebbe proporre l’uso di verbi o locuzioni di uso più comune in italiano quali ignorare (una persona o un messaggio), smettere di rispondere, non farsi più sentire e simili: le alternative proposte risultano tuttavia meno immediate ed efficaci nell’individuazione del referente, e hanno inoltre il limite di non riferirsi specificatamente alla sparizione “digitale” di una persona.
20 febbraio 2023
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