identità digitale

Ambito d'uso: burocrazia, politica

Ambito d'origine: burocrazia, politica

Categoria grammaticale:

locuz. sost. f.

Definizione

Interfaccia elettronica e informatica del cittadino creata attraverso i suoi dati identificativi che gli permette di effettuare in rete (o telematicamente) le operazioni riguardanti la Pubblica Amministrazione (e altre istituzioni); una qualsiasi rappresentazione informatica dell’individuo.

Etimologia

Locuzione formata a partire dal sostantivo identità e dall’aggettivo digitale

Prima attestazione

2009
Succederà nel 2010 grazie a fedERa, un nuovo progetto di Lepida, l’autostrada telematica a banda larga che collega i comuni della regione, le nove province e le 18 comunità montane. Il sistema, che permetterà l’autenticazione federata dell’identità digitale dell’utente, si inserisce all’interno del Piano telematico gestito dalla Rete, attualmente in fase di potenziamento dei servizi. (Con la Rete accesso unico agli enti locali, repubblica.it, 26/10/2009)

Periodo di affermazione:

2014-2015

Presenza sui dizionari

Devoto-Oli 2022

Repertori

Treccani Neologismi 2018

Diffusione al: 19 aprile 2022

Google: 930.000 risultati
Archivio storico del "Corriere della Sera": 339 (p.a. 2009)
"la Repubblica": 874 r. (p.a. 2009)

Note

La locuzione identità digitale comincia a comparire nel 2005 indicando, genericamente, una qualsiasi interfaccia digitale di una persona fisica, come ad esempio un profilo su un social network o su un blog. Nel decreto-legge n. 82 del 7 marzo 2005, il referente (di cui alla definizione) viene designato con il composto identità informatica, che però non presenta molte attestazioni negli anni successivi, sia in testi normativi sia in testi dal carattere più divulgativo. A partire dal 2009 circa, la locuzione identità digitale comincia ad assumere il significato che ne diamo oggi, specializzandosi nell’accezione di ‘identità associata a ogni singolo cittadino a scopi amministrativi’. Le prime occorrenze in questo senso fanno riferimento ad alcune iniziative locali, di solito promosse dalle Regioni, per snellire le pratiche amministrative tra cittadino e organizzazione centrale. Nel 2013 esce la Legge 9 agosto 2013, n. 69 (Supplemento Ordinario n.63/L alla “Gazzetta Ufficiale” n. 194, 20/8/2013), in cui viene impiegata per la prima volta la locuzione identità digitale senza specificarne le caratteristiche e il significato, ma comunque in associazione a SPID, il Sistema Pubblico di Identità digitale, nato per garantire a ogni singolo cittadino la possibilità di avvalersi di una propria rappresentazione informatica da usare telematicamente per effettuare tutte le operazioni riguardanti la Pubblica Amministrazione o istituzioni collaterali (come l’Agenzia delle Entrate e l’Inps). Nel 2014, il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 24 ottobre specifica in maniera esaustiva tutte le caratteristiche dell’identità digitale definendola in questi termini: «la rappresentazione informatica della corrispondenza biunivoca tra un utente e i suoi attributi identificativi, verificata attraverso l’insieme dei dati raccolti e registrati in forma digitale secondo le modalità di cui al presente decreto e dei suoi regolamenti attuativi» (DPCM 24 ottobre 2014, “Gazzetta Ufficiale” n. 285, 9/12/2014, p. 2). A partire dal 2013 e poi più massicciamente nel 2014 identità digitale comincia a comparire nei testi divulgativi, come articoli di giornale o descrizioni su siti di carattere informatico e burocratico, con il significato relativo alla Pubblica Amministrazione. Molto spesso il composto viene associato a Spid, che ne è diventato sinonimo (nonostante l’acronimo indicasse originariamente il ‘sistema’ e non propriamente l’‘identità’). Proprio per questo motivo, vista la brevità della parola Spid e la sua assonanza con parole che ricordano l’inglese (che esercita un certo fascino sulla comunità italofona), la locuzione identità digitale ha finito per essere sempre più spesso sostituita da esso, con conseguenze decrescita del numero delle occorrenze di identità digitale. Infatti, nel momento della creazione del Sistema Pubblico di Identità digitale, la locuzione Identità digitale risultava sicuramente più trasparente per i cittadini rispetto all’acronimo Spid e dunque veniva impiegata con maggiore frequenza, mentre oggi, essendo Spid ormai riconosciuto dalla maggior parte dei cittadini italiani, la tendenza risulta invertita. Ma proprio nel 2022, l’espressione sta avendo nuovamente diffusione grazie al Parere del Comitato europeo delle regioni per la creazione di una identità digitale europea: si tratta di una sorta di portafoglio (così viene definito nella versione italiana del documento) che riunisce tutti i dati dell’identità digitale nazionale a cui si aggiungono quelli dei titoli di studio e della formazione professionale al fine di garantire lo scambio transfrontaliero tra i paesi membri dell’Unione.

Esempi d'uso

  • La carta è come un bancomat – afferma l’assessore Trombetti – Attraverso di essa ogni cittadino potrà usufruire di tutti i servizi offerti dalle pubbliche amministrazioni. È insomma il passaporto alla cittadinanza digitale. Rappresenta l’identità digitale del cittadino, e tutti l’avranno, nel giro di qualche anno. Con essa la distanza tra cittadino e pubblica amministrazione si accorcerà. (Bianca De Fazio, Regione, rivoluzione anagrafe, repubblica.it, 4/5/2011)
  • Per il Dipartimento per la Comunicazioni lo snodo fondamentale è l’identità digitale. Che non è solo l’anagrafe unica, ma la creazione di un vero e proprio ‘hub del cittadino’, ossia il sistema per far convergere tutti i dati e le informazioni di ognuno su un’unica piattaforma. È il passaggio cruciale per il definitivo sviluppo dell’eGov in Italia. (Stefano Carli, Tv, agenda digitale e Telecom lo slalom di Catricalà tra Roma, Arcore e Bruxelles, repubblica.it, 6/5/2013)
  • Scegli il tuo gestore d’identità digitale. Per procedere all’attivazione, individua uno tra i gestori di identità abilitati [...]. I tempi di rilascio dell’identità digitale dipendono dai singoli gestori. (Come attivare SPID, spid.gov.it)
  • L’identità digitale è l’insieme dei dati e delle informazioni che, all’interno di un determinato sistema informatico, definiscono una persona fisica. Si tratta quindi della rappresentazione virtuale dell’identità reale che consente l’interazione elettronica con altri individui o sistemi informatici. Inoltre, l’identità digitale permette di accedere anche ai sistemi informativi e può essere utilizzata per la sottoscrizione di documenti digitali. (Identità digitale, come funziona e perché ti serve, focus.namiral.it, 1/4/2021)
  • «Ho proposto pertanto, attraverso organi politici competenti, una proposta di legge che vada a sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso una cabina di regia, per effettuare un cambio di passo nelle interlocuzioni non circoscritte semplicemente al singolo servizio reso al cittadini, ma rivolte direttamente favorendo identità digitale, tracciabilità, trasparenza ed efficienza». È il momento propizio per svecchiare il nostro sistema, abituandoci a vivere in una diffusa blockchain trasparente. (M. San., «Contenzioso tributario, riforma per il dialogo tra PA professionisti e contribuenti», corrieredelmezzogiorno.corriere.it, 15/4/2022)
Miriam Di Carlo

Approfondimenti e link

16 maggio 2022