Varianti: K, kappa
Ambito d'uso: economia, elettronica, lavoro, musica, rete, social media
Ambito d'origine: cinematografia, rete, social media
Neologismo semantico
Categoria grammaticale:
{1a, 1b, 2} simbolo con valore di agg.; {1c} sost. m. inv.
1a: preceduto da un numero, ne moltiplica il valore per 1.000 (es. 100k per indicare ‘100.000’); è usato specialmente in unione con simboli o nomi di unità monetarie (ma può essere associato anche ad altri referenti): $75k; 500k euro; 300k follower; 65K giocatori.
1b: preceduto da cifre arabe riconducibili a somme di denaro (in contesti senza indicazione di simboli o nomi di valuta), sostituisce la sequenza “aggettivo + sostantivo”, cioè ‘mila + valuta’: un investimento da 200k (in base al contesto si intenderanno ‘200 mila euro/dollari/sterline…’).
1c: { m. inv.: usato spec. al pl., spesso col nome per esteso kappa} fam. sinonimo di bigliettoni, soldoni, quantificabili in migliaia di euro: con poca fatica porta a casa bei kappa; sono disposto a spendere 50 kappa per quell’orologio! | fam. sinonimo di migliaio (di euro): quella vendita potrebbe farti intascare qualche kappa.
2: {spec. nella forma maiuscola K, unito a un numero, forma un simbolo con funzione di agg.} elettron. preceduto da un numero, in riferimento alla risoluzione orizzontale di display (tv, monitor e sim.), sensori (di fotocamere), immagini e video, K ne indica lo standard di definizione, sostituendo la sequenza ‘mila pixel’ (es. 4K e 8K corrispondono, rispettivamente, a circa 4.000 e 8.000 pixel): una TV 4K; uno schermo 16K; il formato 4K; la risoluzione 4K | avv. in 4K/in 8K/in 16K (prob. per ellissi < in formato 4K o in risoluzione 4K): contenuti in 4K; film in 6K; girare (un film) in 4K | anche sost.: il 4K.
Dall’inglese k (o K) nel significato di thousand (‘mila’), sviluppatosi a partire dal valore di k in metrologia e nel linguaggio informatico.
1980 {significato 1a}
"MOTORE FUORIBORDO Johnson 20 CV. 50ª serie in ottimo stato e perfettamente funzionante cedesi per 600KL [lire] con assicurazione R.C. pagata fino a luglio 1980" (annuncio di Francesco Iozzino [Pompei], «CQ Elettronica», sez. Offerte e richieste, 1980, 1, p. 132)
1980 {significato 1b}
"VENDO TELESCRIVENTE T2CN, perforatore per detta tipo T2PF, trasmettitore di banda […], ricevitore professionale tipo Hammarlund HQ180A. Tutto 500 K trattabili" (annuncio di Mauro Tagliavini [Rimini], «CQ Elettronica», sez. Offerte e richieste, 1980, 1, p. 127)
2004 {significato 1c}
"Carissimi, nella mia ricerca di un fondo azionario su cui investire qualche k€ mi sono imbattuto in differenze che la mia ignoranza in materia non riesce a comprendere, specialmente per quanto riguarda i costi di gestione" (commento di “MyWebUSR” alla discussione Anima vs. Arca, forum di finanzaonline.com, 3/5/2004)
2001 {significato 2}
"Quando si parla di bassa o alta definizione? Oggigiorno si considera tutto ciò che sta al disotto dei 2K bassa definizione, ove 2K (K = 1000) rappresenta il numero di pixel presenti in una riga orizzontale dell’immagine. […] Se il suddetto limite di 4K viene considerato come standard di riferimento (normalizzazione) per la salvaguardia dell’integrità dell’informazione originale di una pellicola, appare subito chiara la perdita di informazione che avviene durante il riversamento di un film originale sui diversi formati. In termini di pixel, scegliere di fare una copia in digitale a una definizione di 2K significa perdere il settantacinque per cento dell’informazione originale" (Restauro, conservazione e distruzione dei film, a cura di Luisa Comencini e Matteo Pavesi, Milano, Il castoro, 2001, pp. 111/115)
Zingarelli 2024 (fam.) {col significato 1a}
Negli ultimi anni, alla nutrita serie di significati assegnati a k (o K), impiegato come simbolo o abbreviazione in molti linguaggi specialistici – ad esempio, in chimica per denotare il potassio, in matematica la costante, in metrologia il simbolo del prefisso chilo-, in informatica “la capacità di 1024 byte o «posizioni di memoria» di un elaboratore” (Vocabolario Treccani online, s.v. k, K) –, si sono accodati nuovi valori. In particolare, proprio ai significati assunti in metrologia e informatica si legano le nuove accezioni, derivate dallo sviluppo di k nella lingua inglese e, più precisamente, dal suo impiego nel linguaggio informatico (cfr. OED, s.v. K [n.]).
Rispetto all’inglese, dove è attestato nel significato di ‘thousand’ (‘mila’) dagli anni Sessanta, k quale simbolo per mila e migliaio è entrato qualche decennio più tardi nella lingua italiana e attraverso un percorso graduale; al momento dell’esordio, infatti, nelle accezioni 1a e 1b, la circolazione non era così estesa. In seguito, a partire dai primi anni Duemila, k appare particolarmente usato – e confinato – nella cerchia di forum, blog e social media (non solo nel linguaggio giovanile), perciò ben marcato in diamesia (in quanto usato nello scritto trasmesso), grosso modo fino al periodo 2014-2015. Successivamente l’uso di k, grazie alla sua capacità di indicare sinteticamente le migliaia (80k vs 80.000/80 mila), si è sedimentato in un più ampio ventaglio di testi scritti (ad esempio, in documenti economici o bancari), anche trasmessi (come nei post dei social media o negli ipertesti dei siti Internet). Da qui si sono poi sviluppate altre sfumature semantiche di registro familiare: k come sinonimo di (mila) bigliettoni o come sinonimo di migliaio di euro.
Nondimeno, negli ultimi anni l’uso di kappa è rimbalzato sui piani dell’oralità (si pensi al gergo delle aziende) e su quelli del parlato trasmesso (ad esempio nei video online o nelle trasmissioni radiofoniche). Oltre a ciò, se ci spostiamo sul versante della dimensione diafasica (legata ai contesti situazionali), vediamo che una spinta apprezzabile per la diffusione di k inteso come ‘mila’ e ‘migliaio’ è data dall’ambito musicale, soprattutto da testi o titoli di canzoni appartenenti ai generi rap e trap.
A k è inoltre riservata un’ulteriore accezione: prendendo le mosse dal simbolo con funzione di mila, k ha assunto valenza specialistica nell’ambito dell’elettronica (con riferimento a una tecnologia destinata prima alla cinematografia, poi agli schermi televisivi e ad altri dispositivi). Nella fattispecie K è impiegato per designare le diverse tipologie di risoluzione orizzontale di schermi, sensori e contenuti (immagini e video): posposto a un numero compreso fra 2 e 16 (secondo la tecnologia attuale), ne moltiplica il valore all’incirca per 1.000; nel caso specifico, con la combinazione “cifra + k” (che può assumere funzione sostantivale, aggettivale o avverbiale) si indica il numero di pixel orizzontali (es. 10K corrisponde a circa 10.000 pixel), formando i vari standard di definizione (attualmente, 4K e 8K sono i più frequenti).
7 agosto 2024
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