Ambito d'uso: giovani, social media
Ambito d'origine: giovani
Rilancio
Categoria grammaticale:
sost. m. e f. inv.
Ragazzo o, meno freq., ragazza, che appartiene a gruppi di giovani che condividono e ostentano atteggiamenti da strada, particolari gusti musicali, capi d’abbigliamento e accessori appariscenti e un linguaggio spesso volgare
Incerta; prob. dal merid. maranza ‘melanzana’, con possibile sovrapposizione di voci come marakesch o marocco ‘meridionale’ (dal gergo giovanile)
1988
"Mi chiamo Jovanotti e sono in questo ambiente
di matti di maranza e di malati di mente
fissati con le moto e coi vestiti americani
facciamo tutto ora o al massimo domani."
(dal brano Il capo della banda, cantato da Jovanotti nell’album La mia moto, Ibiza Records)
Periodo di affermazione:
2022
Nessuna
Diffusione al: 10 luglio 2023
[dei quotidiani sono stati conteggiati solo i risultati pertinenti]
Google: 683.000 r. (“i maranza” 18.400 r.; “il maranza” 15.300 r.; “le maranza” 795 r.; “la maranza” 1.700 r.; “maranza + giovani” 55.800 r.; “maranza + ragazzi” 117.000 r.; “maranza + trap” 36.200 r.; “maranza + musica” 457.000 r.; “maranza + moda” 45.100 r.; “maranza + baby gang” 170.000 r.)
Archivio “Corriere della Sera”: 18 r. (1989)
Archivio “la Repubblica”: 22 r. (1989)
Negli ultimi anni il termine maranza si è diffuso tra i giovani − principalmente attraverso i social network come TikTok – per identificare un certo tipo di ragazzi (meno frequentemente ragazze) accomunati dagli stessi stili d’abbigliamento (ad es. abiti griffati, perlopiù contraffatti), gli stessi gusti musicali (come la trap), e un linguaggio e un atteggiamento talvolta grezzi o volgari.
Tuttavia, maranza non è affatto un neologismo: a partire dagli anni Ottanta il sostantivo, usato talvolta anche con valore aggettivale, è attestato nel lessico giovanile, specialmente di area settentrionale, con il significato di ‘tamarro, coatto’. Con tale significato è stato registrato anche in alcuni repertori di linguaggio giovanile degli anni Novanta e Duemila. Se prima il referente di maranza era il tamarro, legato al mondo della musica dance e dei locali notturni, oggi il “tipo-maranza” è qualcosa di leggermente diverso. È a partire dal 2019 che il sostantivo sembra aver iniziato a cambiare denotazione nell’uso delle nuove generazioni, grazie alla mediazione dei social network.
Nell’estate 2022, alcuni raduni di giovani avvenuti tra Peschiera del Garda e Riccione hanno portato il “fenomeno maranza” all’attenzione dei media nazionali, e il termine si è diffuso nella stampa e nei telegiornali. L’opinione pubblica si è divisa tra chi ritiene i maranza un fenomeno sociale pericoloso e criminale, e chi invece ne evidenzia le contraddizioni e mette in risalto gli aspetti più ridicoli e caricaturali.
Inoltre, una buona parte di coloro che si (auto)definiscono maranza è composta da giovani italiani di seconda generazione di origine nordafricana e ragazzi nordafricani immigrati in Italia. Ciò ha favorito la proliferazione di pregiudizi e di contenuti mediatici di carattere razzista. L’uso di maranza riferito a persone di origine nordafricana potrebbe rispecchiare la semantica originale del termine, niente affatto priva di connotazioni razziste. Infatti, un’ipotesi etimologica, fornita da Emanuele Banfi (1992) e Lorenzo Coveri (1993), suggerisce un’origine dai dialetti meridionali, dove maranza significa ‘melanzana’ con allusione al colore (ma, ad esempio, in Sicilia vale ‘arancia’), e con una possibile sovrapposizione di forme come marakesch o marocco, che nel lessico giovanile, almeno degli anni Ottanta e Novanta, assumono il significato dispregiativo di ‘meridionale’. Parallelamente, la stessa forma maranza si registra nel 2009 in alcuni articoli di cronaca milanese nel significato di ‘marocchino’, non ancora legato all’attuale significato.
6 ottobre 2023
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