Varianti: micro plastica/che, micro-plastica/che
Ambito d'uso: lingua comune, scienze ambientali, scienze alimentari
Ambito d'origine: scienze ambientali, scienze alimentari
Categoria grammaticale:
sost. f. usato sia al sing. come nome collettivo, sia al pl.
Particelle di materie plastiche di dimensioni tra 0,1 e 5000 micrometri prodotte come tali sotto forma di granuli o microsfere (microplastiche primarie) o risultanti dai processi di degradazione dei rifiuti di plastica di maggiori dimensioni (microplastiche secondarie).
Calco sull’inglese microplastic(s), composto dal confisso micro- ‘piccolo’ (dal greco mikrós ‘piccolo’) e dalla forma plurale del sostantivo plastic(s) ‘plastica (-che)’.
2010
“Tendenze nella quantità, nella distribuzione e, se possibile, nella composizione di microparticelle (in particolare microplastiche (10.1.3). 10.2. Impatti dei rifiuti sulla vita marina” (Decisione della Commissione europea 2010/477/UE, Sui criteri e gli standard metodologici relativi al buono stato ecologico delle acque marine, del 1° settembre 2010, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea del 2/9/2010).
Periodo di affermazione:
2017-2019
Nessuna
Diffusione al: 26 aprile 2020
Google pp. in it.: microplastica 55.100 r.; microplastiche 249.000 r.; micro-plastica e micro plastica 4.830 r.; micro-plastiche e micro plastiche 9.610 r.
"Corriere della Sera": microplastica 15r. (1 del 2016, 1 del 2017, 5 del 2018, 7 del 2019); microplastiche 68 r. (3 del 2016, 7 del 2017, 18 del 2018, 35 del 2019, 5 del 2020)
"la Repubblica": microplastica 112 r. (1 del 2013, 3 del 2014, 2 del 2015, 9 del 2016, 21 del 2017, 41 del 2018, 33 del 2019, 2 del 2020); microplastiche 381 r. (4 del 2013, 7 del 2014, 12 del 2015, 10 del 2016, 53 del 2017, 141 del 2018, 142 del 2019, 12 del 2020).
"La Stampa": microplastica 40 r. (1 del 2012, 2 del 2015, 1 del 2016, 9 del 2017, 19 del 2018, 8 del 2019); microplastiche 175 r. (1 del 2011, 3 del 2012, 2 del 2014, 1 del 2015, 6 del 2016, 32 del 2017, 44 del 2018, 86 del 2019).
Il termine microplastica/che, nelle sue varianti (micro plastica, micro-plastica, micro plastiche, micro-plastiche) è un calco dall’inglese microplastic(s), attestato nell’OED dal 1990 e compare in italiano, in documenti dell’Unione europea (quindi come diretta traduzione dall’inglese), a partire dal 2010. La sua progressiva diffusione, testimoniata dall’aumento delle occorrenze nella stampa, ha dei picchi in concomitanza di eventi e scoperte che contribuiscono a dare rilievo al problema dell’inquinamento delle acque (degli oceani, dei mari, ma poi anche dei fiumi e dei laghi) dovuto all’enorme quantità di questi residui. In particolare, lo tsunami del 2011 rende visibili all’umanità intera le dimensioni e la gravità del fenomeno, che diventa oggetto di studio e discussione in importanti conferenze internazionali. Grazie alle ricerche scientifiche si cominciano a delineare le ricadute drammatiche dell’impatto delle microplastiche sulla fauna marina e, di conseguenza, sulla catena alimentare fino all’uomo: così il “discorso” sulle microplastiche si affaccia a livello di lingua comune. Nel 2016 l’European food safety authority fissa convenzionalmente le dimensioni che devono avere questi frammenti plastici per essere definiti microplastiche: tra lo 0,1 e i 5000 micrometri; ulteriori precisazioni porteranno a distinguere tra microplastiche primarie, prodotte come tali sotto forma di granuli o microsfere, e microplastiche secondarie, derivanti da processi di degradazione dei rifiuti di plastica di maggiori dimensioni. Il periodo decisivo, per il passaggio da un uso del termine limitato alla comunità scientifica a un impiego più largo, si colloca tra il 2017 e il 2019: nei quotidiani si rileva un aumento vistoso delle occorrenze della parola microplastiche, non solo in discorsi volti a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle questioni ambientali, ma anche in relazione a specifici provvedimenti mirati alla riduzione del consumo di prodotti plastici di uso quotidiano. Il 1° gennaio 2018 entra in vigore l’obbligo di far pagare gli imballaggi di plastica (compresi i sacchetti ultraleggeri) e alla fine dello stesso anno viene votato un emendamento alla Legge di Bilancio che stabilisce, con decorrenza dal 1° gennaio 2020, il divieto di utilizzare microplastiche nei prodotti cosmetici da risciacquo. Nonostante la circolazione ormai decennale del termine e la progressiva precisazione del significato, microplastica/che non è attestato in nessun dizionario contemporaneo né in alcun repertorio di neologismi e si rintraccia solo in Treccani Enciclopedia online (s.v. microplastiche).
18 maggio 2020
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