Ambito d'uso: giornalismo, politica
Ambito d'origine: giornalismo, politica
Categoria grammaticale: sost. m. e f. inv.
Fattorino che consegna pasti a domicilio in bicicletta o in motorino.
Prestito integrale del sostantivo inglese rider (propriamente ‘cavaliere, fantino’, ma per estensione anche ‘chi guida una bicicletta, una motocicletta o simili’), a sua volta dal verbo (to) ride ‘cavalcare, guidare un animale o un veicolo’, con l’aggiunta del suffisso -er proprio dei nomi d’agente.
2015
"Foodora invia l’ordine al ristorante che prontamente prepara il piatto che noi abbiamo scelto su internet o tramite app: quando è pronto viene consegnato al rider, che lo porta a casa nostra: il tutto entro 35 minuti dal momento in cui si ordina" (Francesca Pipino, Foodora: il cibo dei ristoranti a casa tua, Smartweek.it, 10/11/2015)".
Periodo di affermazione: 2018
Nessuna
Diffusione al: 25 settembre 2018
Google: 172.000 risultati della stringa di ricerca “rider + domicilio”, 212.000 di “rider + cibo”, 159.000 di “rider + consegne”
"Corriere della Sera": 73 risultati (8 del 2016, 10 del 2017, 55 del 2018)
"la Repubblica": 86 risultati con la stringa di ricerca “rider + domicilio” (12 del 2016, 14 del 2017, 60 del 2018), 71 risultati della combinazione “rider + cibo” (5 del 2016, 14 del 2017, 52 del 2018)
"La Stampa": 72 risultati (23 del 2016, 10 del 2017, 39 del 2018)
La parola rider comincia a diffondersi in italiano tra il 2016 e il 2017, parallelamente alla diffusione nel nostro paese dei servizi di consegna dei pasti a domicilio, gestiti attraverso applicazioni e piattaforme digitali. La definitiva affermazione del termine si ha però solo nel corso del 2018, quando le attestazioni di rider si moltiplicano in rete e nei giornali, in seguito alle prime grandi proteste dei fattorini e al crescente interesse della politica e dei media per questa nuova categoria di lavoratori precari.
Alla diffusione dell’anglismo nell’uso comune contribuisce in maniera decisiva, oltre al suo largo ricorso nella lingua della politica e dei giornali, anche la sua adozione da parte delle stesse aziende di consegna a domicilio, che scelgono proprio il termine rider (abbreviazione di food delivery rider) come denominazione ufficiale dei propri fattorini, non solo nei paesi di lingua anglosassone, ma anche nel resto d’Europa.
Quanto alla formazione del plurale, nell’uso si registra una certa oscillazione tra la forma invariata e quella che prevede l’aggiunta del morfema finale -s (marca del plurale in inglese), con una leggera prevalenza del tipo invariato: tale alternanza si spiega col fatto che probabilmente la forma è ancora percepita come estranea all’italiano e, come tale, talora declinata al plurale secondo le norme della lingua d’origine.
Una valida alternativa all’uso del termine inglese, che ci viene del resto richiesta anche dagli stessi lavoratori, è senz’altro rappresentata dal ricorso ai sostantivi italiani già esistenti che indicano chi si occupa di consegne a domicilio, come corriere o fattorino o ciclofattorino, dato che buona parte di essi si muove in bicicletta: tali termini avrebbero il vantaggio di essere di più ampia e immediata comprensione, ma soprattutto di non mascherare con l’uso dell’inglese, spesso percepito come più moderno e accattivante, una realtà fatta di lavoro precario e sfruttamento.
29 maggio 2019
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