Il giardino della Villa (foto di George Tatge, Regione Toscana)
Sul retro della Villa si apre un giardino a terrazze che, commissionato al Tribolo intorno al 1540, doveva essere tracciato con una visione così grandiosa che il Vasari lo descriveva come “il più ricco, il più magnifico, il più ornato giardino d’Europa”. Il piano iconografico originario, suggerito da Benedetto Varchi, era così complesso che non poté essere realizzato né dal Tribolo né dal suo continuatore, il Buontalenti.
Al centro del giardino si ergeva la Fontana di Ercole e Anteo, opera del Tribolo e di Pierino da Vinci realizzata nell’arco del decennio 1538-48. Attualmente sopra la vasca, originale, il gruppo bronzeo di Ercole e Anteo dell’Ammannati pensato per concludere la candelabra marmorea è presente in riproduzione. L'originale si trova in deposito, per motivi di conservazione, presso la vicina Villa Petraia.
In fondo al viale di mezzo, sotto una terrazza, si apre la Grotta degli animali, progettata dal Tribolo e completata dal Vasari, una grotta artificiale a stalattiti, coperta da una volta a mosaico di conchiglie e contenente gruppi di animali di ogni specie, anche esotici, scolpiti in pietra e marmi di vari colori, o fusi in bronzo. Attraverso due scale coperte laterali si sale al parco dove si trova una statua bronzea dell’Ammannati detta Il Gennaio.
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