Gli esemplari usati per i Vocabolari

Le tavole delle abbreviature degli autori citati nelle varie edizioni dei vocabolari della Crusca costituiscono una fonte documentaria per lo studio degli esemplari perchè in esse i compilatori rendono conto, in modo più o meno dettagliato, della provenienza dei testi spogliati (1).
Dalla loro consultazione emerge che la maggior parte dei testi di riferimento erano manoscritti quasi sempre di proprietà dei singoli accademici, ma talvolta appartenenti anche all’istituzione. La presenza degli incunaboli fra le opere spogliate per la compilazione dei vari vocabolari della Crusca è certamente un aspetto interessante da analizzare. Inoltre l’indagine riveste una valenza biblioteconomica oltre che culturale, dal momento che si può supporre che l’individuazione di un fondo dei “Citati” abbia caratterizzato la catalogazione del materiale librario dell’accademia dalla fine dell’800 (2).
Si sono pertanto comparate le tavole delle abbreviature premesse alle cinque impressioni del Vocabolario con lo scopo di riuscire ad identificare nei testi a stampa utilizzati per gli spogli, gli incunaboli studiati (3).Queste le edizioni individuabili:

 

 

 

Note:

1) La precisione di questi strumenti varia da impressione a impressione, e si può osservare un impegno e uno scrupolo via via crescente nel corso dei secoli, tanto da evidenziare anche alcuni tentativi di integrazione delle lacune dei predecessori. Come è insito in ogni strumento di questo genere, non mancano dimenticanze e incongruenze nella lista delle abbreviazioni, così che non tutti i testi citati a lemma sono poi compresi nella tavola riassuntiva. Anche l’esplicitazione delle abbreviazioni non è uniforme, e oscilla da un’indicazione generica dell’opera citata, alla descrizione più particolareggiata dell’esemplare, manoscritto o a stampa, usato per lo spoglio. cfr. anche V. Pollidori, Le Tavole dei citati della IVa e della Va Impressione. Criteri filologici, in La Crusca nella tradizione letteraria e linguistica italiana. Atti del Congresso Internazionale per il IV centenario dell’Accademia della Crusca, Firenze 29 settembre - 2 ottobre 1983, Firenze, Accademia della Crusca, 1985.

2) Ricordiamo che al momento del riordino del patrimonio librario negli anni ’70 il fondo dei citati era già costitutito e considerato un fondo storico ed a questo appartenevamo alcuni incunaboli.
3) Oltre che le tavole delle abbreviature sono stati consultati: B. Gamba, Serie dei testi di lingua italiana e di altri esemplari del bene scrivere, Venezia, dalla tipografia di Alvisopoli, 1828; Indice delle edizioni citate dagli accademici della Crusca nel loro Vocabolario, Lucca, Tipografia Giusti, 1835, L. Razzolini – A. Bacchi della Lega, Bibliografia dei testi di lingua a stampa citati dagli Accademici della Crusca, Bologna, presso Gaetano Romagnoli, 1878, e Tavola delle abbreviature degli autori e dei testi da’ quali sono tratti gli esempi citati nel vocabolario degli Accademici della Crusca, Firenze, coi tipi di M. Cellini, 1862. Quest’ultima è un’edizione in volume della tavola che precede di un anno l’uscita del primo volume della quinta impressione e contenente la redazione finale; fra le due tavole non intercorrono differenze sostanziali.
Inoltre è sempre stata consultata la Tavola dei citati, mancante della prefazione e che si arresta alla lettera O (Ovid. Pist. Volg.), che è stata edita come corredo ai 7 fascicoli editi tra il 1843-52 della quinta impressione (Indici [Tavola delle Abbreviature] del Vocabolario degli Accademici della Crusca. Quinta impressione, s. l., s. d. [ma Firenze 1852]; cfr. anche S. Parodi, Quattro secoli di Crusca. 1583-1983, Firenze, Accademia della Crusca, 1983, pp. 130-36).