Le parole atletismo e atleticità creano incertezza ad alcuni lettori. Uno di loro ritiene che per descrivere le qualità fisiche e le abilità di un atleta atleticità sia più adeguato di atletismo e sospetta un influsso dell’inglese athleticism. Un altro invece ha dubbi sulla correttezza di atleticità, che gli sembra una parola recente che non trova nei dizionari.
La parola atleticità è ancora assente nei dizionari, ad esempio nel dizionario Nuovo De Mauro online, che invece registra atletismo (datato 1918) in due significati, “l’essere atletico” e “l’insieme delle attività atletiche”, oltre che un uso metaforico poco frequente, cioè “esibizione di doti virtuosistiche, spec. nella musica lirica”. Ma, come sappiamo, i dizionari non riflettono necessariamente l’uso reale. Una approssimazione più fedele a quest’uso ce la fornisce il motore di ricerca Google, che trova 1.110 pagine che contengono il sintagma “l’atletismo dei giocatori”, contro 43 per “l’atleticità dei giocatori”. Per la coppia “il grado di atletismo/atleticità” ci fornisce un rapporto di 7.940 contro 818. Nelle pagine di Google libri invece le occorrenze degli stessi sintagmi sono così scarse da sconsigliare ogni considerazione di carattere statistico. Possiamo dunque dire che ambedue le formazioni si usano come nomi di qualità, ma con un notevole vantaggio per atletismo, che è inoltre la parola di uso più antico.
Un primo esempio di atleticità su Google libri si trova nel 1912, ma gli esempi rimangono rarissimi per tutto il ventesimo secolo. Il secondo dei lettori citati ha dunque ragione quando osserva che si tratta di un uso relativamente recente. Di atletismo trovo una attestazione precoce nel Dizionario di antichità… (Venezia, Tipografia pepoliana 1795, s.v.) di Andrea Rubbi: “EPHEBI […] Giovani esercitantisi nell’atletismo”. L’uso come nome di qualità segue mezzo secolo più tardi:
Siamo però d’accordo che la fanciulla acquisti oltremodo nella scuola della danza. […] Essa rade volte pel troppo danzare diviene affettata; anzi maggiori e più seducenti coll’uso dello stesso brillano in lei quelle personali grazie, che altronde nell’uomo si fanno caricate, e deteriorano la gravità e l’atletismo di cui lo ha fornito natura, come delicatamente vezzosa e dolce delinear volle la sua tenera compagna. (Gaetano Suzzara, Della declamazione italiana …, Milano, Molina 1844, p. 52)
La frequenza squilibrata nell’uso moderno trova dunque una conferma nella cronologia delle attestazioni, dove atletismo precede atleticità. L’uso di atletismo del 1844 come una specie di nome di qualità costituisce una estensione metonimica dell’uso primario, in cui la parola si riferisce a un’attività, per designare la predisposizione a tale attività, cioè una qualità personale.
La questione sollevata dai due lettori, cioè la concorrenza fra -ismo e -ità o altri suffissi di nomi di qualità, non si limita al caso della coppia atletismo/atleticità, ma concerne molte altre coppie che contengono questi suffissi. Come ho sostenuto nel mio libro I nomi di qualità nell’italiano contemporaneo (Vienna, Braumüller, 1989, pp. 292-299), il suffisso -ismo non forma nomi di qualità veri e propri, ma alcuni suoi usi si avvicinano molto a quello dei nomi di qualità prototipici. Nel linguaggio medico, per esempio, il suffisso -ismo serve a denominare fenomenologie in qualche modo anomali, come nel caso di ambidestrismo, presbitismo o sordomutismo. Siccome alcuni aggettivi non tollerano nessuno dei suffissi che tipicamente formano nomi di qualità, come -ezza e -ità, i nomi in -ismo possono anche, secondariamente, fare le veci di un nome di qualità: Giovanni è sordomuto → il sordomutismo di Giovanni (??Sordomutezza e ??sordomutità sono rarissimi e probabilmente respinti dalla stragrande maggioranza dei locutori). Quando un’alternativa morfologica sulla base di un suffisso di nome di qualità vero e proprio c’è, si osserva che la formazione in -ismo si può usare solo quando il sostantivo è applicato a esseri umani: accettiamo dare segni di nervosismo come sinonimo di dare segni di nervosità, ma difficilmente ?il nervosismo della sua prosa come sinonimo del sintagma la nervosità della sua prosa. O per dare un altro esempio: possiamo dire tanto la convenzionalità del suo discorso quanto il convenzionalismo del suo discorso, mentre al sintagma la convenzionalità del segno, frequente in filosofia e linguistica, difficilmente si può sostituire ?il convenzionalismo del segno, dato che il segno non può essere la sede di un atteggiamento. Dove il suffisso -ismo si avvicina di più a un suffisso di nome di qualità vero e proprio è con aggettivi che esprimono atteggiamenti: il provincialismo di quei circoli infatti sembra a tutti gli effetti l’equivalente del sintagma la provincialità di quei circoli. La ragione della sinonimia in questi casi deriva da fatto che l’idea di atteggiamento fa già parte dell’aggettivo stesso che forma la base del derivato. Anche nel caso di atletismo i locutori hanno inizialmente preferito estendere metonimicamente il senso di atletismo anziché formare un nuovo nome di qualità atleticità, ineccepibile dal punto di vista morfologico, ma che forse per alcuni ha un non so che di pretenzioso, forse perché gli astratti in -icità sono frequenti soprattutto nel linguaggio scientifico.
Per quanto riguarda infine il sospetto di influsso dell’inglese, sembra un’ipotesi non necessaria. Abbiamo visto sopra che l’uso metonimico di atletismo come nome di qualità è già attestato in italiano nel 1844, mentre il primo esempio dell’Oxford English Dictionary OED è del 1854: “The athletism of the Beastly man was in his limbs, but that of the Intellectual man is in his brain” [‘l’atletismo dell’uomo bestiale era nei suoi arti, ma quello dell’uomo intellettuale è nel suo cervello’]. Tanto l’estensione semantica, in circostanze idonee, di nomi in -ismo per fare le veci di nomi di qualità quanto la nominalizzazione di aggettivi in -ico mediante -ità sono da molto tempo processi produttivi in italiano.
Franz Rainer
1 settembre 2025
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