Andrea Pullia di Velletri ci chiede il significato di roneata, usato in accompagnamento a lettera, che ha trovato più volte consultando i documenti della Banca d'Italia. In particolare vorrebbe sapere se, come ha letto in rete, si tratta di una 'comunicazione cartacea con la quale vengono modificati i termini di un contratto' o di un sinonimo di 'ciclostilata'.
Che cos'è una (lettera) roneata?
La (lettera) roneata o lettera a roneo è - insieme a circolari, ordini di servizio, numeri unici ecc. - una disposizione di servizio, che costituisce normativa della Banca d'Italia. Era già usata ai tempi della Banca Nazionale del Regno d'Italia e solo recentemente è stata dismessa dalle amministrazioni centrali. Ancora nei documenti di qualche anno fa si può leggere "come ancora recentemente ribadito da Banca d'Italia con roneata del 7.2.2006" o "agli inizi del mese di gennaio 2009 la Banca d'Italia ha diffuso una roneata in materia di bilanci bancari e finanziari".
Nulla distingue la (lettera) roneata da una classica circolare, se non il fatto che è stampata con il ciclostile. Si tratta di un caso di derivazione da un marchionimo, infatti è chiamata in questo modo dalla marca dei vecchi duplicatori Roneo. Nel 1906 la Neostyle Company ha introdotto nel Regno Unito la copiatrice Rotary Neostyle che si è diffusa con il nome di Roneo (che è appunto la contrazione del Rotary Neostyle).
La predominanza del marchio Roneo nel mercato britannico ha fatto sì che ci si riferisse diffusamente alla macchina con il nome di quel fornitore, tanto che in inglese si sono affermati il sostantivo roneo che indica "a rotary duplicator that uses a stencil through which ink is pressed ['un duplicatore con matrice a inchiostro'] (trade mark Roneo)" e il verbo to roneo che vuol dire "make copies on a Roneograph" ['copiare con un duplicatore ...'].
Il ciclostile - o duplicatore stencil o anche mimeografo - è stato utilizzato in passato, soprattutto negli uffici o nelle scuole, per produrre stampe di bassa qualità e in piccola tiratura a costi estremamente contenuti, se paragonati con quelli della stampa industriale. Solo alla fine del 1960 i duplicatori cominciarono a essere sostituiti dalle fotocopiatrici.
È ragionevole credere che anche in Italia il duplicatore Roneo fosse tanto diffuso da fornire la base per un ipotetico roneare da cui derivano il sostantivo roneo e l'aggettivo roneata per indicare lettere o pubblicazioni stampate a ciclostile. Ad esempio, le indicazioni bibliografiche di alcune pubblicazioni stampate negli anni Sessanta riportano la dicitura "edizione roneata," o "relazione roneata".
Il fatto che l'espressione (lettera) roneata venisse usata comunemente come sinonimo di lettera ciclostilata si evince anche da un trafiletto pubblicato su "L'Espresso" (2000, p. 181) in cui si legge "tutti noi ricordiamo ferodo, borotalco e i più anziani qualche stranezza tipo roneata (era sinonimo di lettera circolare dalla marca di duplicatori Roneo)".
Nessun dizionario dell'italiano contemporaneo riporta però a lemma il sostantivo roneo o l'aggettivo roneato e, tra gli altri strumenti lessicografici, solo nell'Enciclopedia italiana Treccani (1949) si trova un cenno al duplicatore Roneo sotto la voce autografia che - oltre a indicare la qualità di uno scritto autografo, cioè di mano dell'autore - indica anche un sistema semplice ed economico di riproduzione e stampa di cui si ha appunto una particolare applicazione "nei duplicatori, e specialmente negli apparecchi Roneo, adoperati per la rapida riproduzione di circolari".
Dismesso l'uso delle vecchie copiatrici Roneo, è venuta meno di conseguenza anche la consuetudine di denominare roneate le lettere stampate con quelle macchine. Il termine rimane, come si è visto in alcuni documenti ufficiali di ambito strettamente settoriale, ma è sempre meno ricorrente.
A cura di Stefania Iannizzotto
Redazione Consulenza Linguistica
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