Divieto di assembramento o di assemblamento?

Sono giunte alla nostra redazione alcune richieste di chiarimento in merito al significato e all’uso dei termini assembramento e assemblamento. In particolare, si domanda se l’espressione corretta sia divieto di assembramento o divieto di assemblamento, facendo riferimento a una delle misure messe in atto dal governo per contrastare la diffusione dell’epidemia causata dal virus SARS-CoV-2, comunemente detto coronavirus (sulla correttezza e sugli usi del termine coronavirus si rimanda alla scheda di Sara Giovine).

Risposta

I dizionari sincronici contemporanei (Devoto-Oli 2020, Garzanti 2017, GRADIT, Sabatini-Coletti online, Vocabolario Treccani online, Zingarelli 2020) segnalano per assembramento (plurale assembramenti) due significati. Nell’uso comune, assembramento identifica una ‘riunione, affollamento disordinato di persone, specialmente in luogo aperto’ (Garzanti 2017), un ‘raggruppamento occasionale di persone in un luogo aperto per manifestazioni, spettacoli, ecc.’ e per estensione ‘affollamento, folla’ (Devoto-Oli 2020): la polizia sciolse l’assembramento, davanti allo stadio c’era un grande assembramento di tifosi. Inoltre, sebbene non sia segnalato dai dizionari, si possono rintracciare attestazioni in cui assembramento non è impiegato in riferimento alle persone, bensì usato in senso figurato (come nel primo esempio riportato sotto) e per estensione a indicare un ‘ammasso, insieme di oggetti, materiali, ecc.’ o un ‘agglomerato di edifici’:

Il grande laghetto che percorre via Giuseppe Impastato è completamente secco da mesi e, nelle pozze che si sono formate nei periodi di pioggia, un assembramento di corvi fa il bagno (Giovanni Antonio Fois, Laghetto senza acqua “nasoni” come lavatoi, “la Repubblica”, 13/5/2015).

Arriviamo così ad un assembramento di cassonetti, alla solita immondizia insomma che racconta l’Italia del Sud, montagnette che, a vista, ci ricordano le emergenze sanitarie che costantemente ci minacciano (Federico Rampini, 2008, “la Repubblica”, 29/6/2016).

D’altro canto Persepoli si presenta come un grandioso assembramento di palazzi reali e dipendenze, dove tutti i vuoti sono concepiti in senso negativo, come cortili, ingressi, pertinenze di edifici (Christian Toson, L’agorà e la piazza civica, spazi teatrali per la parrhesia, in “La Rivista di Engramma”, n. 155, aprile 2018, p.143)

Il secondo significato di assembramento registrato dai dizionari sincronici è quello di ‘riunione di soldati pronti per il combattimento, moltitudine di armati’ (Devoto-Oli 2020), che è però antico e ormai in disuso. Il GRADIT segnala inoltre la variante letteraria assembiamento. Il sostantivo deriva dal verbo assembrare (letterario assembiare), nel significato di ‘mettere insieme, raccogliere’, con l’aggiunta del suffisso -mento.

Il sostantivo assemblamento è invece assente nella maggior parte dei dizionari contemporanei, ma viene registrato dal Devoto-Oli 2020 e dal GRADIT, nell’edizione del 2007, che lo data 1995 in un articolo del “Corriere della Sera”; entrambi i dizionari lo registrano con l’unico significato di ‘assemblaggio’. Assemblamento deriva dal verbo assemblare, impiegato nell’industria e nell’informatica a partire dal 1970 nel significato tecnico di ‘convertire, montare con assemblaggio’. Il sostantivo assemblaggio, datato secondo il GRADIT 1959, deriva invece dal francese assemblage ed è impiegato con differenti accezioni nell’ambito dell’informatica, della televisione, della biologia, dell’arte e infine dell’industria nel significato più comune di ‘il montare assieme le varie parti di una macchina, di un dispositivo e simili’.

Dunque, secondo la lessicografia contemporanea, il termine corretto per indicare un ‘raggruppamento di persone’ è assembramento, mentre assemblamento condivide impieghi e significati del sinonimo assemblaggio. Una rapida ricerca in rete confermerebbe anche nell’uso tale distinzione, per quanto non manchino attestazioni di assemblamento impiegato nel significato di ‘raggruppamento, insieme di persone’: l’8/5/2020 tra le pagine in italiano di Google emergono 106.000 risultati per “divieto di assembramento” e 1.590 per “divieto di assemblamento”, 82.000 risultati per “assembramento di persone” e 3.290 per “assemblamento di persone”.

Sebbene non sia attestato dai dizionari sincronici, l’uso di assemblamento al posto di assembramento non è estraneo alla nostra lingua, e in tale accezione è registrato unicamente nel Supplemento 2004 del dizionario storico GDLI; di seguito riportiamo l’intera voce:

Assemblamento, sm. Assemblaggio.
Corriere della Sera [3-X-1995]: Il nuovo propulsore Ferrari comincerà i collaudi oggi pomeriggio o, al massimo, domattina: tutto dipenderà dall’assemblamento della vettura, ibrida, naturalmente.
– Unione, associazione di persone.
Il Manifesto [22-I-2004]: Non resta che organizzarsi in compagnie (qui le chiamano gang, dando subito un connotato negativo all’assemblamento di yobs, cioè fannulloni, teppisti – anche qui si brilla per la fiducia concessa ai teenagers) e cercare di inventarsi qualcosa da fare, specie nelle lunghe serate estive senza scuola.
= Nome d’azione da assemblare1

Come si legge, nel Supplemento sono registrate due accezioni, la prima di ‘assemblaggio’, che ritroviamo nei due dizionari sincronici citati (e da cui il GRADIT ha probabilmente ripreso la data di prima attestazione), e la seconda di ‘unione, associazione di persone’, seguita da un’attestazione del 2004, che però non è stata accolta dalla lessicografia successiva. Da una breve ricerca in rete abbiamo trovato attestazioni anteriori a quelle riportate dal Supplemento che permettono di retrodatare assemblamento in entrambi i significati, almeno al 1968 il primo (nell’accezione informatica) e al 1993 il secondo:

Nasceva così il fondamentale concetto di «sottoprogramma» e di assemblamento di un programma mediante sottoprogrammi, tratti da una libreria di sottoprogrammi o appositamente scritti e inseriti in esso e collegati da un programma principale (Accademia nazionale dei Lincei, Atti del Convegno sul tema: L’automazione elettronica e le sue implicazioni scientifiche, tecniche e sociali (Roma, 16-19 ottobre 1967), Roma, 1968, p. 290).

L’imponente assemblamento di persone che andava via via ingrossandosi, aveva indotto la questura di Firenze ad inviare rinforzi fra le forze dell’ordine (Saverio Mariotti, L’urbanizzazione della campagna: il caso di Campi Bisenzio dal 1865 al 1945, FrancoAngeli, Roma, 1993, p.182).

In realtà, se possiamo affermare con certezza che assemblaggio, assemblare e assemblamento nel significato di ‘montare con assemblaggio’ hanno fatto il loro ingresso nel nostro lessico a partire dalla seconda metà del Novecento, lo stesso non possiamo dire di assemblamento impiegato nel senso di assembramento, che è invece antico anche se oggi dismesso.

Anticamente infatti assemblamento e assemblare non erano altro che varianti grafiche di assembramento e assembrare, ovvero erano forme allomorfiche. La prima attestazione di assembramento si trova in un volgarizzamento dell’opera Del reggimento de’ principi di Egidio Romano datata 1288, appunto nella variante assemblamento col significato di ‘associazione, lo stare insieme (di due o più persone)’ (cfr. TLIO):

E dovemo sapere che 'l congiungimento dell’uomo e della femmina è principalmente per ingenerare, e per l’assemblamento del signore e del servo e del fante, e per la salute e per lo bene dell’uno e dell’altro, cioè del servente e del signore (Del reggimento de' principi di Egidio Romano. Volgarizzamento trascritto nel MCCLXXXVIII, a cura di Francesco Corazzini, Firenze, Le Monnier, 1858).

Il TLIO, dizionario storico dell’italiano antico, rimanda da assemblamento ad assembramento, registrato nei significati di ‘associazione, lo stare insieme (di due o più persone)’ e ‘adunanza (di gente); assemblea, riunione’, nelle accezioni militari di ‘esercito’ e ‘scontro, battaglia’, e in quella antica di ‘accoppiamento (detto di animali)’. Il verbo assembrare, da cui deriva il sostantivo, è attestato a partire dal 1250 nella variante scempia asembrare, e deriva dal francese assembler ‘mettere insieme’, a sua volta derivato dal latino tardo *adsimulāre, composto di sǐmul ‘insieme’ col prefisso rafforzativo ad- (cfr. DELI e DEI). È impiegato anche il riflessivo assembrarsi ‘radunarsi in massa, affollarsi’ (GRADIT). Esiste inoltre un antico assembrare, derivato secondo il DELI dal provenzale assemblar (giunto a sua volta dal latino assimilāre, composto di ad- ‘verso’ e similis ‘simile’), che significava ‘sembrare, parere, somigliare’ e anche ‘paragonare’, oggi non più in uso. Sempre il TLIO riporta come primo significato per assemblare, con la variante grafica assembrare (ma anche assembiare, asemblare, asembrare) il ‘raccogliere, mettere insieme qualcosa o qualcuno, radunare’, a cui seguono le accezioni militari e l’antico significato di ‘unirsi carnalmente’; pone invece a lemma il verbo assembrare nei significati di ‘paragonare’ e ‘sembrare, essere simile’ con le varie estensioni di significato. Sebbene le prime quattro edizioni del Vocabolario degli Accademici della Crusca considerino la sola variante assembramento (‘l’assembrare, assembraglia’) - e la forma antica assembiamento -, possiamo rintracciare su Google Libri un’attestazione seicentesca di assemblamento:

Perché la Ragione della Mercantia in una Città libera permette si fatto Assemblamento de Popoli varij di Clima, Religione e di stato, ma uniformi nella professione Mercantile (Gregorio Leti, Le visioni politiche sopra gli interessi più reconditi, di tutti prencipi, e republiche della christianità. Diuise in varij sogni, e ragionamenti tra Pasquino e il gobo di Rialto, Germania, 1671).

Già nell’Ottocento tuttavia la variante assemblamento era considerata arcaica e minoritaria rispetto ad assembramento, come dimostra la lessicografia del tempo. Nel Vocabolario della lingua italiana di Pietro Fanfani (l’edizione da noi consultata è la seconda, pubblicata nel 1865) si rimanda da assemblamento ad assembramento (‘l’assembrare, assembraglia’, ‘la gente stessa assembrata’, ‘esercito messo insieme’, ‘unione’) e lo stesso si ha nel Novissimo vocabolario della lingua italiana scritta e parlata, sempre del Fanfani, pubblicato nel 1909. Nel Tommaseo-Bellini entrambe le voci assemblare e assemblamento sono precedute dal simbolo “†” ad indicare che i termini non sono più in uso e per assemblamento si rimanda ad assembramento. Per quest’ultimo il dizionario registra il significato di ‘atto dell’assembrarsi di molte persone, per lo più a fine di assalire o resistere’ e aggiunge la seguente accezione: “molti oggidì così rendono il fr. rassemblement, il Radunarsi di gente all’aperto, che sia vietato dall’autorità, o sospetto ad essa, anco senza armi, ma per resistere o mostrare dissenso”. Una definizione affine si trova nel Nòvo dizionario universale della lingua italiana di Policarpo Petrocchi, nell’edizione del 1921 (la prima edizione fu pubblicata tra il 1884 e 1890), che per assembramento riporta, oltre ai significati di ‘esercito’ e ‘unione’, il ‘radunarsi di più persone per assalire o resistere’.

Nei dizionari della seconda metà del Novecento (De Felice-Duro 1974, Zingarelli 1983, Devoto-Oli 1987), assemblamento non viene più registrato e il verbo assemblare, oltre ad essere menzionato come variante arcaica di assembrare, assume il nuovo significato di ‘procedere a un assemblaggio’ (Devoto-Oli), ‘complesso delle operazioni con cui si mettono insieme e si montano le varie parti precostituite di un macchinario, di un apparecchio o di altri manufatti’ (De Felice-Duro). Nelle definizioni di assembramento si nota l’ingresso dell’accezione di possibile interesse giuridico anticipata nella definizione del Tommaseo-Bellini: il Devoto-Oli registra il significato di ‘raggruppamento di persone con intenzioni ostili, sospette o sconosciute’, oltre al significato generico di ‘affollamento, folla’ e all’arcaica accezione militare; il De Felice-Duro definisce assembramento un ‘gruppo compatto di persone riunitesi o affollatesi in una strada, in una piazza o in un luogo pubblico, per guardare o discutere qualche fatto insolito, per protestare o per altri motivi e scopi’; mentre lo Zingarelli riporta una definizione più simile a quelle dei dizionari contemporanei: ‘adunata di persone, spec. in un luogo aperto, per dimostrazioni, spettacoli insoliti, e sim.’.

Il dizionario storico GDLI non registra assemblamento (se non nel Supplemento del 2004 con le accezioni che abbiamo visto) ma pone a lemma assembiamento e assembramento riportando per quest’ultimo come primo significato quello presente nei dizionari contemporanei (‘riunione di persone (per lo più all’aperto), per fare dimostrazioni, o attratte da uno spettacolo insolito; affollamento; adunata’), segnalando come antiche l’accezione militare e quella di ‘riunione, convegno’, e registrando il significato di ‘raduno di gente in luogo aperto, contro il divieto dell’autorità di Pubblica Sicurezza, allo scopo di manifestare un sentimento o una volontà collettiva’. Così per assemblare si rimanda al verbo assembiare (segnalato come antico nel significato di ‘radunare, raccogliere insieme’ e nell’uso intransitivo e riflessivo ‘radunarsi, disporsi’) e si mette a lemma assembrare definito come ‘mettere insieme, riunire, radunare’ e ‘radunarsi, riunirsi; convenire in uno stesso luogo, affollarsi’. Come abbiamo visto, i dizionari sincronici contemporanei riportano un’accezione più neutra di assembramento, sebbene tra gli esempi d’uso riportati siano frequenti espressioni come proibire, sciogliere un assembramento (Devoto-Oli 2020) e la polizia sciolse l’assembramento (Garzanti).

Da questa rapida rassegna lessicografica emergono due possibili osservazioni riguardo alla voce assembramento e al suo impiego nel tempo. In primo luogo, abbiamo visto come la variante assemblamento abbia ben presto perso vitalità. Nel corpus di italiano scritto DIACORIS, che raccoglie differenti tipologie di testi scritti a partire dal 1861, non si registrano occorrenze per assemblamento (né per il plurale), contro le 26 attestazioni per assembramento (20 per assembramenti). Il rilancio di assemblamento è legato all’ingresso nel nostro lessico di assemblaggio e del significato a esso correlato di assemblare. L’impiego di assemblamento come variante di assembramento è un uso arcaico e pertanto non giustifica le attestazioni moderne di assemblamento nell’accezione di ‘riunione di persone’, dovute con maggior probabilità alla vicinanza grafica e fonetica dei due termini, se non a refuso:

E anche qui è stato il fato a tendere una mano all’infartuato: «Ero venuto a trovare mia figlia alla gelateria che gestisce nella piazzetta, quando ho visto l’assemblamento di persone mi sono precipitato» ricorda il 56enne ostunense. (Colpito da infarto, salvato dai passanti col defibrillatore, “la Repubblica”, 15/8/2019)

Al fine di evitare assemblamenti di persone, vi chiediamo la cortesia di recarvi presso i pubblici uffici comunali solo in caso di necessità e urgenza, per le altre esigenze potete contattare i vari servizi al nr. 0332.766131. Si ringrazia per la collaborazione. (Avviso nel sito del Comune di Biandronno, 25/2/2020)

Tutta l’Italia zona rossa, blocco totale degli spostamenti e divieto di assemblamento in luoghi pubblici. (Denis Carito, Coronavirus. Parla Conte: tutta l’Italia è zona rossa, CheDonna.it, 9/3/2020)

All’attuale “risorgenza”, pur limitatissima, di assemblamento potrebbero aver inoltre contribuito la percezione del rapporto etimologico con assemblea - derivata dal francese assemblée, participio passato femminile di assembler ‘riunire’, attestata nella nostra lingua dalla fine del XIII secolo - e l’ingresso, in politica, del francesismo rassemblement (già citato nel Tommaseo-Bellini) nel significato di ‘formazione organizzata di elementi omogenei o affini, raggruppamento, coalizione’ (Devoto-Oli 2020, che lo data 2002).

Una seconda osservazione può essere fatta in merito all’ingresso di una nuova accezione di assembramento tra il XIX e il XX secolo. Tralasciando in questo caso i significati arcaici, come abbiamo visto assembramento indicava in origine una generica ‘associazione di persone, adunanza’, ma nel corso dell’Ottocento - periodo del Risorgimento italiano e di grandi tumulti in tutta la penisola - subentra un’accezione che richiama il concetto di raduno, manifestazione (perlopiù di protesta) non autorizzata, rimandando all’ambito della sicurezza pubblica e del diritto. La voce è infatti presente in diversi repertori ottocenteschi di ambito giuridico come il Manuale dizionario di amministrazione municipale, provinciale e delle opere pie del 1860 e il Dizionario di diritto amministrativo pubblicato nel 1852, ed è tutt’oggi piuttosto diffusa nel linguaggio giuridico (in particolare viene menzionata nell’articolo 62 “Circostanze attenuanti comuni” del Codice penale e nei dispositivi degli articoli 22 e 24 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza TULPS). Non è un caso quindi che sia stata utilizzata la formula divieto di assembramento nei decreti emanati in questi mesi a proposito delle misure adottate dal governo per fronteggiare la pandemia in corso. Per comprendere il significato che la dottrina giuridica attribuisce ad assembramento, riportiamo un brano tratto da un articolo della rivista specialistica “Giurisprudenza Penale” nel quale si cita il Manuale del diritto di polizia (Giuffrè, Milano, 1993):

Dalla nozione di riunione si discosta quella di assembramento che la prevalente dottrina identifica nell’accidentale “non preordinato, ritrovarsi o convenire di più persone in un dato luogo” ovvero in “un casuale e non concordato raggrupparsi di persone, che non nasce dalla consapevolezza e volontà di realizzare un’interazione sociale”. (Fabrizio Ciannamea, Libertà di riunione e possibili limitazioni. Con uno sguardo al Decreto Minniti e alla direttiva del Ministero dell’Interno sulle manifestazioni urbane, “Giurisprudenza Penale”, n. 10, ottobre 2017)

Per rispondere infine ai nostri lettori, nonostante assemblamento nel significato di ‘unione, associazione di persone’ sia presente in modo minoritario nell’uso e registrato nel Supplemento 2004 del GDLI, consigliamo di seguire le indicazioni dei dizionari sincronici contemporanei, che hanno scelto di registrare il termine unicamente nel significato di ‘assemblaggio’, e, volendo riferirci al divieto di riunirsi in gruppi di più persone, utilizzare l’espressione comune e più sorvegliata divieto di assembramento.

Luisa di Valvasone

29 maggio 2020


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