Alcuni lettori domandano se le espressioni congiuntura astrale e congiunzione astrale sono intercambiabili o se l’una sia più corretta dell’altra.
Fra le due espressioni, quella corretta è congiunzione astrale.
Il termine congiunzione si specializza presto nel lessico astronomico italiano, con il significato di “presenza contemporanea di due astri sullo stesso punto della sfera celeste” o, più nel dettaglio, di “posizione di due astri che hanno la medesima longitudine celeste rispetto a un terzo astro”. Si rifà al latino medievale coniunctĭo -ōnis (laddove il latino classico descrive il fenomeno adottando, piuttosto, conventŭs e cŏĭtŭs), come rivelano, ad esempio, i manoscritti latini che traducono i trattati dell’astronomo arabo al-Farghānī (Alfragano), vissuto nel IX secolo (“coniunctio solis et lunae est vere in loco capitis aut caudae”, Liber de aggregationibus) e altri testi medievali (“Defectus luminarium determinatas habet causas inventas et scriptas ex proportione motuum solis et lunae secundum recursum ad caput vel caudam draconis, et secundum proportionem motus capitis et caudae, et motus latitudinis lunae, et proportionem adspectus secundum circulos altitudinis in quibus fit conjuncctio vel praeventio sive oppositio”, Alberto Magno). Con l’avvento della stampa, l’impiego di coniunctĭo nei trattati astronomici scritti in latino appare stabilizzato.
I dizionari storici GDLI e TLIO, il dizionario etimologico DELI e il corpus online MIDIA sono concordi nell’identificare la prima attestazione di congiunzione tecnicismo astronomico nel trattato di cosmografia La composizione del mondo colle sue cascioni di Restoro d’Arezzo, del 1282 (“vedemo ogne meise la coniunzione e l'oposizione del sole e de la luna” L. I, cap. 12, p. 21, in TLIO). L’uso di congiunzione prosegue, nel secolo successivo, in altri testi di ambito filosofico-scientifico (“questa cotale congiuntione de le pianete dicevano questi filosafi ch'erano stella comata”, La metaura d'Aristotile, in MIDIA) e si consolida nel tempo (“i movimenti d’esse stelle ci si mostreranno fatti per una stessa linea retta, e le lor congiunzioni fatte in qualsivoglia luogo saranno sempre corporali”, Galileo, in GDLI). Sempre nel linguaggio astronomico la locuzione preposizionale in congiunzione con assume il significato di “presente contemporaneamente sullo stesso punto della sfera celeste rispetto a” (“l'eclisse del sole non può essere se non quando la luna è nuova o vero in congiunzione col sole”, Zucchero, Sfera, 1313-14, cap. IV, 1, p. 151.3, in TLIO).
L’espressione congiunzione astrale per la coesione dei suoi elementi e per la sua frequenza d’uso può essere ormai considerata una polirematica. È adoperata anche nel lessico dell’astrologia e denota la “posizione di stretta vicinanza di due pianeti in un particolare settore del cielo astrale”, che può essere “di particolare rilevanza nella formulazione di un oroscopo” (GRADIT, s. v. congiunzione): “L'alegoría della ditta fabula si è ch'i creteno ch'i terramoti vignisseno da constellatione e per alcuna coniuntione che fosse nel segno ch'è asendente del ditto luogo” (Jacopo della Lana, Purg., c. 20, 124-138, p. 421, col. 1.8, in TLIO).
Quanto all’espressione congiuntura astrale, può essere ricondotta, oltre che a una confusione fra congiunzione e congiuntura, all’influsso del significato figurato, e moderno, di congiuntura “condizione particolare di un periodo, condizione favorevole o contraria”, calco del tedesco Konjunktur. Il GDLI s. v. congiuntura fornisce un esempio letterario di Sinisgalli per l’accezione astronomica (“È scoccata indipendente dall’altezza del sole […] dalle congiunture astronomiche e dalle fasi della luna”). Oggi la combinazione congiuntura astrale affiora nella lingua del web, in particolare con riferimento all’astrologia: «Corradino Gilino, medico di corte, […] in quell'anno aveva pubblicato l'opuscolo "De morbo quem gallicum nuncupant", in cui riconduceva la malattia ad una sfavorevole congiuntura astrale» (in Paisà); “Voi avete mai pensato d'avere un karma negativo perché negativamente influenzato da una congiuntura astrale sfavorevole?”
(Yahoo! Answers); “Congiunture e congiunzioni astrali. Che poi sono la stessa cosa” (liberopensieroroberto.blogspot.com); “Congiunture astrali, karma e altro” (gabicrea.altervista.org).
Le due parole congiunzione e congiuntura, simili fra loro per la base (alla prima, come già specificato, può essere ascritta la provenienza dal latino dotto; la seconda deriva da congiungere: DEI s.vv. congiunzione e congiuntura), costituiscono entrambe nomi di azione parafrasabili con un’espressione contenente un predicato. Ma i due diversi suffissi possono essere considerati divergenti anche rispetto all’estensione semantica: congiunzione, nel suo significato primario di “unione di più elementi originariamente separati, il congiungimento”, può essere parafrasata con “l’atto del congiungere”; congiuntura “punto di congiunzione, il punto in cui due cose si congiungono” suggerisce il carattere terminativo del processo che è rappresentato come concluso (il risultato del congiungere).
Nota bibliografica:
Ilde Consales
Piazza delle lingue: Lingua e saperi
30 ottobre 2018
Evento di Crusca
Collaborazione di Crusca
Evento esterno
Avvisiamo gli interessati che la sede dell'Accademia resterà chiusa venerdì 7 aprile 2023.
A causa dei lavori di installazione del nuovo impianto antincendio nella Sala di lettura della Biblioteca che avranno luogo dal 13 marzo al 14 aprile 2023:
In ottemperanza alla normativa vigente, si raccomanda a tutti coloro che frequentano, a vario titolo, la Villa medicea di Castello, l’osservanza delle seguenti regole da adottare per il contenimento dei consumi energetici:
- all’interno della Villa l’esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale è consentito per 11 ore giornaliere dall’8 novembre al 7 aprile (art. 1 comma 2 del Decreto del Ministro della Transizione ecologica del 6 ottobre 2022);
- la media ponderata delle temperature dell'aria, misurate nei singoli ambienti di ciascun locale della Villa per la climatizzazione invernale non deve essere superiore a 19 gradi centigradi, più 2 gradi centigradi di tolleranza (art. 19-quater del Decreto legge n. 17 del 1° marzo 2022);
- l’apertura delle finestre per il ricambio dell’aria deve essere limitata allo stretto necessario;
- regolare la luminosità della luce artificiale a seconda della luminosità esterna;
- spegnere le luci, il monitor del PC e il fancoil quando ci si allontana dalla propria postazione di lavoro e al termine del proprio orario di lavoro;
- non stampare mail o altri documenti, se non strettamente necessario.