Si può dire ispirazionale? È una parola che viene dall’inglese?
L’aggettivo ispirazionale è segnalato come errato dai correttori automatici e non è registrato nella maggior parte dei principali dizionari della nostra lingua. Soltanto lo Zingarelli 2022 e il Supplemento 2009 del GDLI lo lemmatizzano, definendolo rispettivamente ‘fonte di ispirazione’ e ‘frutto di ispirazione, di creazione artistica’. Zingarelli 2022 indica come data della prima attestazione il 1969, e come origine l’inglese: si tratta infatti di un calco dall’aggettivo inspirational ‘che ispira’.
Come spiega Vittorio Coletti rispondendo alle domande sulla legittimità dell’aggettivo ispirativo/a, il campo semantico del ‘dare ispirazione’ è coperto dall’aggettivo ispiratore/‑trice. Rispetto a quest’ultimo, ispirativo/a “non aggiunge sostanzialmente nulla. Semanticamente è quindi un sinonimo quasi perfetto”. Le ragioni della diffusione di ispirativo/a sono da ricercarsi nel seppur minimo vantaggio morfologico (il femminile in -a è più semplice di quello in -trice); lo studioso tuttavia consiglia di “pensarci due volte prima di rinunciare all’aggettivo più comune”, per quanto riconosca che, col tempo, la più frequente sostantivazione della forma in -tore/-trice potrebbe facilitare l’affermazione della funzione aggettivale in -ivo/-a.
L’aggettivo ispirazionale richiama una situazione simile a quella di ispirativo/a, ma, a differenza di questo, non sembrerebbe completamente sovrapponibile a ispiratore/-trice, in quanto il suo significato si sposta dall’àmbito dell’ispirazione a quello della motivazione, trascinato presumibilmente da altri aggettivi: l’italiano motivazionale, gli inglesi inspirational (di cui, come si è detto, è il calco) e aspirational (di cui pure esiste un calco italiano, aspirazionale, registrato in rete e nelle più recenti edizioni del Devoto-Oli e dello Zingarelli).
In rete, l’aggettivo ispirazionale gode di una certa diffusione: secondo una ricerca su Google ricorre 48.500 volte al singolare e 72.400 al plurale (dati aggiornati al 26/1/22), per un totale di più di centomila occorrenze. Di queste, un gran numero è associato ai sostantivi libro, viaggio/percorso, frase/discorso (spesso al plurale). Basandomi su alcuni esempi di ricorrenze di ispirazionale, senza alcuna pretesa di esaustività, avanzerò un’ipotesi sul suo uso alternativo rispetto a ispiratore o ispiratrice. L’ipotesi si articola su tre punti:
Si veda, come primo esempio, quello dei libri ispirazionali. La pagina Fervida ispirazione pubblica un articolo intitolato 5 libri che ti aiuteranno a trovare l’ispirazione (meglio detti “Libri Ispirazionali”), in cui si legge:
Che tu sia un imprenditore, un artista, un blogger o semplicemente una persona in cerca della propria strada, probabilmente senti la necessità di espandere i tuoi orizzonti, imparare nuove cose e rinnovare la grinta interiore che ti spinge a migliorarti. Abbiamo quindi selezionato per te questi 5 libri, ricchi di genialità, tattiche e consigli interessanti, e che siamo sicuri ti aiuteranno a trovare l’Ispirazione.
PS: il termine “ispirazionale” non esiste sul dizionario, l'abbiamo inventato noi perché rende bene l'idea.
In mancanza di un termine adatto per indicare l’Ispirazione con la I maiuscola, come è indicata nel testo, l’autore o l’autrice dell’articolo sostiene di aver creato un neologismo, mostrando evidentemente di ignorare o non reputare efficace l’aggettivo ispiratore. Se questo può sembrare ingenuo, attenzione, però, a non sottovalutare il potere evocativo di ispirazionale in riferimento ai libri, usato anche da Giunti editore per una sezione della sua categoria Benessere: Trovare se stessi tra le pagine di un libro: gli ispirazionali Giunti Editore. Nell’espressione “trovare se stessi” e nella scelta bibliografica si legge un richiamo a una certa branca della psicologia e all’àmbito della crescita personale.
L’editoria non è l’unica a rivendicare la creazione del nuovo aggettivo ispirazionale, che si è reso vantaggioso anche nel campo del turismo e dei viaggi:
Di cosa ci occupiamo noi di Destinazione Umana?
Facciamo turismo? Sì, ma non nel senso comune del termine. E allora come fare a descriversi quando non esistono ancora parole che lo facciano? Semplice…si inventano! E noi un giorno abbiamo coniato il termine turismo ispirazionale per spiegare al mondo cosa facciamo. (Silvia Salmeri, CI SIAMO INVENTATI IL TURISMO ISPIRAZIONALE (ANCHE SE WORD CONTINUA A CORREGGERLO), magazine.destinazioneumana.it, 6/16)
Chi scrive dichiara di aver coniato il termine turismo ispirazionale per indicare “quella nuova forma di turismo che ribalta completamente la concezione del viaggio: ciò che è importante non è la meta fine a se stessa, ma la domanda profonda che il viaggiatore si pone, andando alla ricerca di ispirazioni che possono portare cambiamenti positivi nella sua vita”. Si noti che Destinazione umana sul suo sito si definisce tour operator di un’azienda (italiana) chiamata Inspirational travel company.
È lecito chiedersi, a questo punto: ci troviamo ancora nel campo semantico dell’ispirazione? I risultati infatti suggeriscono una contaminazione con l’àmbito degli studi motivazionali. Si legga la definizione di motivazionale offerta dal Vocabolario Treccani online:
motivazionale agg. [der. di motivazione]. – Concernente la motivazione, il motivo di un comportamento. In partic., ricerca m. (ingl. motivational research), particolare forma di ricerca di mercato volta a conoscere le ragioni del comportamento e delle scelte del pubblico, per appurare le quali si vale di tecniche d’indagine psicologica e sociologica (interviste individuali o di gruppo, test proiettivi, ecc.). In psicologia, studî m., l’insieme delle ricerche e delle teorie tese a spiegare il comportamento umano in base ai fattori che lo determinano: questi possono essere concepiti sia come un insieme di forze che dirigono la persona dall’interno del suo campo psicologico, sia come risposta alle richieste che vengono dall’ambiente, sia infine come effetto della percezione che un individuo ha di sé stesso e degli altri.
L’insieme di forze di cui si parla comprenderebbe, nell’ipotesi di chi scrive, anche il concetto di “ispirazionalità”, una sorta di fusione tra motivazione e ispirazione. Anche questa parola ha qualche attestazione in rete: per esempio, la start up Unicorn, descrivendo le caratteristiche dell’azienda sul proprio sito, scrive: “La scelta di associarle all’animale mitologico si spiega sulla condivisione da parte di entrambi di caratteristiche quali rarità, ispirazionalità e leggendarietà”. (Sara Colnago, Unicorn start up, businesscompetence.it, 28/11/19).
Di fatto, molte delle occorrenze di ispirazionale rimandano a frasi o discorsi ispirazionali o motivazionali; i due aggettivi convivono in una categoria di video su Youtube, e in citazioni e prodotti che le riportano (poster, magliette, tazze ecc.). Ecco solo pochissimi esempi tratti da una pagina Pinterest intitolata, appunto, Frasi ispirazionali:
Credo nel sole, anche quando piove (Anna Frank)
La vita vera comincia dopo aver riordinato (Marie Kondo)
Scegli di essere positivo, ci si sente meglio (Dalai Lama)
Eliminare le persone nocive dalla propria vita non significa odiarle. Significa avere rispetto per se stessi (Sigmund Freud)
Vietato dire ‘non ce la faccio’(Corina Dragan-Quilling Artist, Frasi ispirazionali, pinterest.it)
Che l’aggettivo italiano ispirazionale sia calcato sull’aggettivo inglese inspirational (come si legge già nello Zingarelli) è confermato dal fatto che in rete sono numerosissime (oltre 2 miliardi) le ricorrenze per ‘inspirational quotes’, formule simili a quelle sopracitate per brevità, struttura e contenuto orientato al pensiero positivo, alla crescita personale, al self-love e così via. Per comprenderne l’orizzonte di senso è forse utile leggere l’introduzione a una lista di inspirational quotes disponibile in rete:
Whether you’re having a rough day and need a pick-me-up to assure yourself that it’s all going to be OK, or whether you’re just looking for a mission statement for the day, these inspirational quotes will help you put one foot in front of the other and make the small or sweeping changes that you desire. No matter if it’s a movie star, a thought leader, Beyoncé, or a 17th century writer, you’re sure to find an inspirational quote that speaks to your drive and determination. Here are the best inspirational quotes for you! (Jessica Sager, 100 Inspirational Quotes to Keep You Inspired in 2022 — You Can Do Hard Things!, parade.com, 26/12/21)
La traduzione proposta da Google traduttore è la seguente:
Se stai attraversando una giornata difficile e hai bisogno di un sollievo per assicurarti che andrà tutto bene, o se stai solo cercando una dichiarazione di intenti per la giornata, queste citazioni ispiratrici ti aiuteranno a metterne una un piede di fronte all’altro e a apportare i piccoli o radicali cambiamenti che desideri. Non importa se è una star del cinema, un leader del pensiero, Beyoncé o uno scrittore del 17° secolo, sei sicuro di trovare una citazione ispiratrice che parli della tua spinta e determinazione. Ecco le migliori citazioni di ispirazione per te!
Il traduttore automatico traduce inspirational quotes con citazioni ispiratrici, o di ispirazione; chi si occupa di pagine in italiano dedicate allo stesso argomento accanto a queste espressioni (citazioni ispiratrici, frasi ispiratrici ecc.) usa anche gli aggettivi motivazionale e ispirazionale. Tra la forma comune dell’aggettivo e il neologismo sembrerebbe esserci uno scarto corrispondente al diverso significato tra lo spunto o lo stimolo creativo sotteso all’espressione Musa ispiratrice e il ruolo che hanno “una star del cinema, un leader del pensiero, Beyoncé o uno scrittore del 17° secolo” nell’attivare negli individui una sorta di forza interiore che li spinge a migliorarsi e a raggiungere un determinato obiettivo, non necessariamente artistico.
In inglese, l’aggettivo inspirational, secondo la definizione che ne dà l’Oxford Dictionary for Learners, è in realtà molto più indirizzato verso l’area dell’ispirazione creativa, e dunque traducibile con il nostro ispiratore:
providing exciting new ideas; making somebody want to create something, especially in art, literature or music (trad. mia: ‘che stimola eccitanti nuove idee; che ti fa desiderare di creare qualcosa, specialmente in àmbito artistico, letterario o musicale’)
Il Cambridge Dictionary invece riporta una definizione diversa: ‘making you feel hopeful or encouraged’, ovvero (trad. mia) ‘che ti fa sentire pieno di speranza o incoraggiato’, più simile all’uso che si è registrato di ispirazionale. Si noti che in inglese esiste anche l’aggettivo inspiring, che entrambi i dizionari definiscono ‘exciting and encouraging you to do or feel something’, cioè (trad. mia) ‘emozionante, che ti invoglia a fare o sentire qualcosa’.
Abbiamo già citato l’aggettivo inglese aspirational e il suo calco italiano aspirazionale, che significa ‘chi vuole passare a una classe sociale superiore’. Il collegamento con il campo semantico della motivazione è abbastanza evidente, ma i due nuovi aggettivi (ispirazionale e aspirazionale) sembrano fare riferimento a due scuole di pensiero contrapposte. Si veda, in proposito, questo brano da un articolo che parla dei modelli comunicativi di ispirazione e aspirazione nell’analisi del personaggio di Carrie, protagonista della fortunatissima serie Sex and the city:
Prima ancora di mettersi a “vendere” Sarah Jessica Parker era già insomma una fonte di ispirazione, seppure solo tramite un personaggio. E che il suo fosse già allora un modello ispirazionale invece che aspirazionale lo segnala il fatto che le sue ammiratrici amavano dire “Carrie sono io”, non “vorrei essere come Carrie”. (Barbara Pederzini, Ispirazione vs aspirazione, babepi.it, 5/10/18)
In sostanza, il modello ispirazionale offrirebbe spunti di ispirazione a lettori, clienti ecc. in modo disinteressato (?), allo scopo di offrire stimoli utili per la crescita personale; l’obiettivo del modello aspirazionale, invece, sarebbe quello di generare desiderio, capitalizzando sulla costruzione di una mancanza.
In conclusione, segnalo una discussione sul forum Cruscate. Spazio di discussione sulla lingua italiana. Ciò che è rilevante ai fini della nostra breve rassegna è che nei vari interventi si percepisce, nel campo semantico dell’ispirazione, una “casella vuota”, nonostante la presenza (non a tutti nota) di ispiratore. Chiude la discussione, significativamente, un riferimento alla scheda della Consulenza linguistica su ispirativo, che è considerato dall’autore del commento “sempre meglio di ispirazionale”.
L’aggettivo ispiratore/-trice sembra dunque non soddisfare la totalità dei parlanti, che in alcuni casi denunciano un presunto vuoto lessicale e in altri dichiarano di aver fatto ricorso a un neologismo di loro conio per colmarlo. Questo si verifica in particolare in determinati contesti comunicativi, legati al campo semantico della motivazione e della crescita personale, ma non solo: come accade per le coppie nutritore-nutrizionale, redattore-redazionale, fondatore-fondazionale, trasformatore-trasformazionale ecc. (dove spesso il primo è solo sostantivo, ma il rapporto fra i due significati non cambia), nella coppia ispiratore-ispirazionale il primo termine suggerisce un rapporto diretto, il secondo un rapporto indiretto: l’idea è che ciò che è ispiratore ispiri in una precisa circostanza, ciò che è ispirazionale semplicemente si proponga come atto a ispirare. Al di là di questa sfumatura di significato, in conclusione si ricorda che, quando si vuole definire quello stimolo che ci spinge a fare qualcosa, a creare, a intraprendere un percorso, le forme ispiratore e ispiratrice, così come le espressioni fonte di ispirazione e fatto/persona/cosa che ha ispirato qualcosa, sono da considerare pienamente valide.
Dalila Bachis
30 marzo 2022
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