Poiché sono state poste nuovamente domande sull’argomento pubblichiamo la risposta di Domenico Proietti apparsa sul numero 53 della Crusca per voi (II, 2016) a proposito della differenza nell’impiego della preposizione di con i nomi di città e con nomi di stati o continenti.
Perché sono di Roma, ma non sono dell’Italia?
“Per rispondere alla domanda è bene introdurre alcune distinzioni. Nelle espressioni oggetto del quesito le specificazioni si riferiscono a persone, indicandone insieme l’origine-provenienza geografica e l’appartenenza a una città, a una regione, a una nazione, ecc. Tali indicazioni possono essere espresse anche con l’aggettivo corrispondente, detto etnico o patrionimico (o, impropriamente, patronimico: cfr. la voce Etnici di Carla Marcato nell’Enciclopedia dell’Italiano, vol. I, pp. 450-453), quindi: sono parigino, romano, siciliano, ecc. Per gli aggettivi etnici riferiti a cose (per es. romanesco per romano), si parla più specificamente di aggettivo ctetico (cfr. Bruno Migliorini, I Germanici, i Britannici, gli Etiopici [1941], in Id., La lingua italiana del Novecento, a cura di Massimo L. Fanfani, Firenze, Le Lettere, 1990, p. 213). Venendo al quesito, se con l’aggettivo etnico si indicano insieme appartenenza e provenienza, la forma essere + di designa solo l’origine-provenienza. La preposizione di, infatti, in questi usi non ha valore di specificazione, ma mantiene i valori di punto di partenza locale o temporale, provenienza, ecc. che aveva la preposizione latina de da cui deriva (in altre costruzioni tuttavia si ha perlopiù il da: Raffaello da Urbino, ma Pico della Mirandola). In italiano antico, peraltro, non è sempre facile distinguere il valore di specificazione (d’appartenenza) da quello di origine (cfr. la voce di nell’E[nciclopedia] D[antesca], vol. II, pp. 415-418, redatta da Tullio De Mauro): «I’ fui del regno di Navarra nato» (If., XXII, 48); «esso Alberto / è di Cologna, e io Thomas d’Aquino (Pd., X, 98-99). Inoltre, fino all’Ottocento non sono rare forme quali «Noi siamo di Francia ed andiamo cercando nostra ventura» (I reali Francia, cap. XI). Mentre, nel cap. 4 (De la Patria) del suo trattato Teorica de la lingua (1566) Giovanni Fabrini osserva: «La Patria è una parola, che mostra donde l’huomo è […] se ne fa uno Nome Adiettivo, e s’accorda insieme con la persona […] Io sono di Francia, dove è Francia, che mostra, donde io sono. Dicesi ancora Io sono Francioso, come Io sono di Francia, e tu Fiorentino, come Tu di Firenze» (cito dall’ed. di Venezia, Sessa, 1588, p. 50). Infine, il Tommaseo-Bellini, consigliando l’uso del da invece del di annota: «Questa giovine non è da Cremona, né da Pavia, anzi è Faentina. Della città dicesi anco Di, ma non denota così espressamente l’origine, bensì il soggiorno, la cittadinanza, o altra relazione» (vol. II, tomo I, p. 7). Nell’italiano contemporaneo, effettivamente, la situazione è all’incirca quella rilevata dal richiedente. Cioè per città, quartieri, paesi e toponimi non ampi o circoscritti si usa in prevalenza il di senza l’articolo: sono di Modena, di Trastevere, di Monti, di Tarquinia, di Borgata Finello, di Vairano Scalo, ecc. Con denominazioni di contrade e/o territori storici e di regioni amministrative si usa, invece, la forma con la preposizione articolata: sono della Lunigiana, della Marsica, del Napoletano, della Liguria, ecc. In alternativa può essere usato l’aggettivo etnico corrispondente, di solito non disponibile per toponimi circoscritti e/o molto recenti ma spesso attestato ab antiquo per città, quartieri, contrade e/o territori storici, regioni, ecc.: sono modenese, trasteverino, monticiano, marsicano, lunigianese, piemontese, ecc. (a riguardo si possono consultare il DETI [Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani] e il DI [Deonomasticon Italicum]). Per le indicazioni relative a contesti geostorici più ampi (nazioni, ambiti sovranazionali, continenti) si usa di norma l’etnico: sono francese, scandinavo, australiano, ecc.; tuttavia, per circoscrivere tali indicazioni si ricorre alla forma con preposizione articolata: sono della Francia meridionale, della Scandinavia orientale, dell’Australia settentrionale, ecc.”
Domenico Proietti
27 ottobre 2017
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