Firenze, Accademia della Crusca, 16 settembre 2020
Con rammarico dobbiamo rilevare quello che a nostro giudizio è un difetto di comunicazione in una pagina del sito dell’Inps, dove è comparsa la notizia dal titolo “Dal 1°ottobre il PIN INPS lascia il passo a SPID” (https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemdir=54133#). Nel testo si legge fra l’altro quanto segue, al secondo capoverso del comunicato:
Con lo switch off dal PIN allo SPID l’INPS rafforza il diritto dei cittadini alla semplificazione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione e rende operative le politiche nazionali di digitalizzazione aperte ormai agli sviluppi europei.
Lo switch off, per quanto scritto in corsivo, come si dovrebbe fare sempre per i forestierismi non adattati e non comuni, a nostro parere non avrebbe dovuto essere impiegato in quel contesto, in un sito di larga comunicazione. Nel contesto, il termine italiano “passaggio” sarebbe stato più che sufficiente. L’utente del sito Inps non è tenuto a sapere che in inglese “switch off” è un “phrasal verb” che significa “stop the flow or operation of something by means of a tap, switch, or button”, come si legge nell’Oxford dictionary. Il testo avrebbe potuto essere formulato anche diversamente: “Con la cessazione (o disabilitazione) del PIN e il passaggio allo SPID…”. Ovviamente il tema della chiarezza richiederebbe di discutere dell’eccesso di sigle, ma quelle impiegate nel documento sono abbastanza diffuse, per cui si può soprassedere.
Ci stupisce la motivazione che si legge nel passo che abbiamo sopra riportato, dove, proprio in nome dello switch off, si invoca “il diritto dei cittadini alla semplificazione”; ma la scelta dell’anglismo, esibizione superflua di terminologia tecnica informatica, non va certo in questa direzione.
Chi segue con attenzione i comunicati di Incipit si sarà accorto che questo nostro intervento, così come il precedente n. 13, è critico nei confronti di una comunicazione dell’Inps (nel n. 13 si discusse l’uso di data breach per “violazione dei dati”). Per la seconda volta interveniamo sulle scelte linguistiche di questo ente, di cui apprezziamo lo sforzo immane compiuto durante la pandemia; ci rendiamo conto delle difficoltà che l’ente stesso ha dovuto superare con fatica in questi mesi impegnativi, essendo esposto più di altre istituzioni al giudizio dei cittadini, e proprio per questo il nostro suggerimento linguistico, dettato da uno spirito di collaborazione, vuole essere un incentivo diretto a migliorare il rapporto con il pubblico, nel quadro di un'attenzione all’uso della lingua che auspichiamo più avvertito.
Ricordiamo che il gruppo Incipit si occupa di esaminare e valutare neologismi e forestierismi ‘incipienti’, scelti tra quelli impiegati nel campo della vita civile e sociale, nella fase in cui si affacciano alla lingua italiana, al fine di proporre eventuali sostituenti italiani. Incipit è costituito da Michele Cortelazzo, Paolo D’Achille, Valeria Della Valle, Jean-Luc Egger, Claudio Giovanardi, Claudio Marazzini, Alessio Petralli, Luca Serianni, Annamaria Testa.
I comunicati Incipit si leggono nelle pagine web dell'Accademia della Crusca, all’indirizzo: https://accademiadellacrusca.it/it/contenuti/gruppo-incipit/251.
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