Il 20 agosto scorso è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il Decreto Legislativo del 3 agosto 2022, n. 123, Norme di adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Titolo III «Quadro di certificazione della cibersicurezza» del regolamento (UE) 2019/881 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 aprile 2019 relativo all’ENISA, l’Agenzia dell’Unione europea per la cibersicurezza, e alla certificazione della cibersicurezza per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, e che abroga il regolamento (UE) n. 526/2013 («regolamento sulla cibersicurezza»). (22G00133).
Nel testo, però, la forma cibersicurezza si alterna con cybersicurezza. La normativa europea che il decreto recepisce, come viene del resto esplicitamente indicato, scrive sempre cibersicurezza (si veda anche la denominazione ufficiale della Agenzia europea competente: Informazioni sull’Agenzia dell’Unione europea per la cibersicurezza (ENISA) - ENISA (europa.eu). In diversi casi la Pubblica Amministrazione italiana ha purtroppo mostrato una particolare affezione per la forma inglese cyber-, sostituendola alla forma tradizionale italiana ciber-, anche a dispetto delle denominazioni ufficiali europee. La forma cyber-, fra l’altro, trascina con sé la pronuncia inglese, cosa che non accade con ciber-, da tempo presente nella nostra lingua, per esempio nella parola cibernetica.
Il gruppo Incipit, che già nel comunicato n. 11 del novembre 2018 e nel comunicato n. 16 del giugno 2021 aveva invitato a usare, nei testi legislativi e amministrativi, ciber- anziché cyber-, rinnova la propria segnalazione, augurandosi che, prima che il DL entri in vigore il prossimo 4 settembre, si possa mettere in atto una rettifica, sostituendo sistematicamente con cibersicurezza l’ibrido cybersicurezza. Se ciò non fosse possibile, ci si augura almeno che, in fase di attuazione, si opti in tutti i testi per cibersicurezza, per garantire omogeneità e coerenza interna al corpus normativo italiano, ma soprattutto per evitare l’incoerenza che si verrebbe a creare fra la normativa italiana e quella dell’Unione europea.
Ricordiamo che il gruppo Incipit si occupa di esaminare e valutare neologismi e forestierismi ‘incipienti’, scelti tra quelli impiegati nel campo della vita civile e sociale, nella fase in cui si affacciano alla lingua italiana, al fine di proporre eventuali sostituenti italiani. Incipit è costituito da Michele Cortelazzo, Paolo D’Achille, Valeria Della Valle, Jean-Luc Egger, Claudio Giovanardi, Claudio Marazzini, Alessio Petralli, Annamaria Testa. I comunicati Incipit si leggono nelle pagine web dell’Accademia della Crusca, all’indirizzo: http://www.accademiadellacrusca.it/it/attivita/gruppo-incipit.
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