Firenze, Accademia della Crusca, 4 aprile 2019
Con 461 voti a favore e nessun contrario, la Camera dei Deputati, nell’ambito dell’esame del disegno di legge recante “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere (C. 1455-A e abb.)”, ha approvato l’emendamento che introduce l’art. 612-ter c.p., “Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti”.
Dobbiamo complimentarci con il legislatore che, nella stesura della norma, ha utilizzato parole italiane, organizzate in un testo chiaro e trasparente. Non possiamo allo stesso modo complimentarci con una parte dei commentatori, i quali perseverano, presentando i contenuti della nuova legge, nell’usare forestierismi opachi, senz’altro meno chiari della normativa ufficiale: anche nella discussione parlamentare in aula molti degli oratori e delle oratrici, per illustrare l’opportunità della norma, hanno fatto sfoggio dei termini sexting, revenge porn, slut shaming.
Per fortuna, come abbiamo detto, la stesura materiale dell’emendamento non si avvale di questi forestierismi, ma la stampa e i media, creando non poca confusione, presentano talora l’esito legislativo come la norma sul revenge porn, anche se l’espressione, come abbiamo detto, non ricorre affatto nella legge.
Spesso revenge porn viene affiancato all’equivalente italiano, che esiste, ed è “pornovendetta”. “Pornovendetta” ha già largo corso sui giornali e nella Rete, e noi suggeriamo di adottare la forma univerbata, più specifica rispetto alla grafia “porno vendetta”. Il gruppo Incipit presso l’Accademia della Crusca appoggia questa naturale soluzione, adottata spontaneamente da molti operatori della comunicazione.
Ricordiamo che il gruppo Incipit si occupa di esaminare e valutare neologismi e forestierismi ‘incipienti’, scelti tra quelli impiegati nel campo della vita civile e sociale, nella fase in cui si affacciano alla lingua italiana, al fine di proporre eventuali sostituenti italiani. Incipit è costituito da Michele Cortelazzo, Paolo D’Achille, Valeria Della Valle, Jean-Luc Egger, Claudio Giovanardi, Claudio Marazzini, Alessio Petralli, Luca Serianni, Annamaria Testa.
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Dal 3 gennaio 2023, per gli studiosi che accedono alla Biblioteca è in vigore un nuovo regolamento.
In ottemperanza alla normativa vigente, si raccomanda a tutti coloro che frequentano, a vario titolo, la Villa medicea di Castello, l’osservanza delle seguenti regole da adottare per il contenimento dei consumi energetici:
- all’interno della Villa l’esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale è consentito per 11 ore giornaliere dall’8 novembre al 7 aprile (art. 1 comma 2 del Decreto del Ministro della Transizione ecologica del 6 ottobre 2022);
- la media ponderata delle temperature dell'aria, misurate nei singoli ambienti di ciascun locale della Villa per la climatizzazione invernale non deve essere superiore a 19 gradi centigradi, più 2 gradi centigradi di tolleranza (art. 19-quater del Decreto legge n. 17 del 1° marzo 2022);
- l’apertura delle finestre per il ricambio dell’aria deve essere limitata allo stretto necessario;
- regolare la luminosità della luce artificiale a seconda della luminosità esterna;
- spegnere le luci, il monitor del PC e il fancoil quando ci si allontana dalla propria postazione di lavoro e al termine del proprio orario di lavoro;
- non stampare mail o altri documenti, se non strettamente necessario.