Ambito d'uso: burocrazia, amministrazione, veterinaria
Ambito d'origine: amministrazione, burocrazia
Categoria grammaticale:
v. trans.
Inserire dati identificativi relativi a una persona, un animale o un oggetto in un registro.
Verbo denominale formato con l’aggiunta del suff. -are al sost. anagrafe a sua volta derivato dal greco moderno anagraphḗ 'iscrizione, registro' composto di aná 'su' e graphḗ 'scritto, scrittura'.
1863
Anagrafare. Inscrizione appresso i Greci ne pubblici registri del nome di uno straniero a cui concedevasi la cittadinanza. Per questo gli scrittori di statistica danno il nome di Anagrafi alle tabelle della popolazione di un paese (Nicomede Bianchi, Dizionario di cognizioni utili specialmente alla studiosa gioventù, Torino, 1863).
Periodo di affermazione:
primi anni Duemila.
Nessuna
Diffusione al: 28 agosto 2019
Google: 1.520 r. per la forma all’infinito (1 r. anagraferemo, 22 r. anagrafiamo, 1.380 r. anagrafa, 1 r. anagrafava, 1 r. anagrafavo, 9 r. anagrafano, 104 r. anagrafando, 2.460 r. anagrafati, 2.260 r. anagrafato, 811 r. anagrafata, 301 r. anagrafate)
Google Libri: 94 r. per la forma all’infinito; 102 r. anagrafati
"Corriere della Sera": 4 r. per la forma all’infinito (1913, 1988, 2003, 2006); 2 r. anagrafati (1076, 1983)
"la Repubblica": 1 r. per la forma all’infinito (2010); 4 r. anagrafati (2 del 200, 1 del 2006, 1 del 2007)
"La Stampa": 1 r. per la forma all’infinito (1994); 3 r. anagrafati (1972, 1986, 1999)
Sebbene non sia registrato sui dizionari, il verbo anagrafare è sporadicamente attestato fin dalla seconda metà dell’Ottocento. Accanto al verbo si trova il sostantivo anagrafatura, deverbale dal participio passato anagrafato. Anagrafare deriva dal sostantivo anagrafe, da cui discende il significato specialistico proprio del verbo: iscrivere una persona nel registro dell’anagrafe. Tuttavia, le attestazioni trovate in rete suggeriscono lo spostamento verso un uso più esteso che si discosta dall’accezione prettamente burocratica e si allarga verso un generico significato di ‘registrare, catalogare’ riferito anche ad animali e cose (così come ‘registrazione, catalogazione’ per anagrafatura). Oggi il verbo è ben attestato nell’ambito aziendale e amministrativo con espressioni del tipo: anagrafare i dipendenti di un’azienda, anagrafare i rifiuti.
A partire dai primi anni Duemila, si riscontra un aumento significativo delle occorrenze nell’ambito veterinario. La maggior parte dei contesti trovati in rete riguarda infatti l’anagrafatura di animali: si tratta in particolare di anagrafare i cani, ovvero identificare e registrare un cane all’interno della cosiddetta anagrafe canina applicando un microchip sottocutaneo. La procedura è oggi obbligatoria e negli ultimi venti anni lo Stato e le regioni hanno emesso diverse disposizioni che la regolassero, nelle quali è possibile ritrovare alcune occorrenze del verbo e del sostantivo. Frequente l’uso del participio con valore aggettivale nella locuzione cane/i anagrafato/i.
L’uso di anagrafare (e anagrafatura) nella veterinaria, in particolare quella riguardante gli animali domestici come i cani (presenti nella vita di molti di noi), potrebbe aver agevolato l’estensione di significato, incrementando gli usi estesi di anagrafare anche al di fuori dell’ambito burocratico, con un cambio per quanto riguarda l’oggetto anagrafato e la funzione, non necessariamente di tipo amministrativo o legata a un obbligo rispetto a un ente pubblico.
7 maggio 2020
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