Ambito d'uso: mass media, medicina
Ambito d'origine: medicina
Categoria grammaticale:
loc. m. inv. [come loc. f. finora non è documentato]
Figura professionale che si occupa di contact tracing ossia addetta all’identificazione e al monitoraggio di tutte le persone entrate in contatto con un individuo affetto da una malattia infettiva.
Prestito integrale dall’inglese contact tracer formato da contact ‘contatto’ e tracer ‘colui (o colei) che rintraccia’.
2015
"C’è una cosa comunque di cui don Dante va fiero: i contact tracer. «Abbiamo messo in piedi una squadra di 250 ragazzi che a bordo di una moto, muniti di taccuino e cellulare, rintracciavano le persone che erano venute in contatto con chi si era ammalato di ebola»". (Fabio Bozzato, «Ebola, i morti e le quarantene così abbiamo aiutato a sconfiggerla», corrieredelveneto.corriere.it, 7/11/2015)
"Per sensibilizzare le comunità e contrastare la diffusione di falsi miti, è stata creata una squadra di “contact tracer”: un gruppo di giovani che, percorrendo il territorio in lungo e in largo, muniti di moto, cellulare e taccuino, tracciavano tutti i contatti avuti da un nuovo malato". (Stefano Pasta, Finalmente la Sierra Leone è “Ebola free”, famigliacristiana.it, 8/11/2015)
Periodo di affermazione:
2020
Nessuna
Diffusione al: 17 dicembre 2020
Google: 12.000 r.
"Corriere della Sera": 7 r. (p.a. 7/11/2015)
"la Repubblica": 13 r. (p.a. 3/5/2020)
La locuzione contact tracer è un anglismo non adattato composto da contact ‘contatto’ e tracer ‘colui (o colei) che rintraccia’ e indica la figura professionale che si dedica al cosiddetto contact tracing. Il compito del contact tracer è dunque quello di rintracciare tutte le persone entrate in contatto con un individuo affetto da una malattia infettiva, contattarle (per lo più telefonicamente), metterle al corrente dei pericoli riguardanti la malattia, dare loro le indicazioni necessarie per effettuare un isolamento o una quarantena, monitorarle negli spostamenti. Nonostante l’espressione cominci a circolare in lingua inglese già a partire dagli anni Quaranta e sebbene contact tracing compaia nella lingua italiana alla fine degli anni Ottanta, contact tracer non sembra avere attestazioni nei testi in lingua italiana anteriori al 2015, anno in cui viene impiegato in relazione all’epidemia di Ebola. Dopo il 2015 le occorrenze di contact tracer sono sporadiche e occasionali, per lo più con enfasi grafica e corredate da una spiegazione semantica. Il rilancio considerevole della locuzione è avvenuto nel corso del 2020 proprio come conseguenza del dilagare della pandemia di Covid-19: il tracciamento dei contatti è diventata una strategia sanitaria fondamentale nel contenimento della diffusione del virus e la figura professionale del contact tracer ha assunto particolare importanza sia all’interno dell’ambito sanitario sia al di fuori di esso. A differenza di contact tracing, contact tracer non ha attestazioni all’interno dei testi normativi e istituzionali italiani in cui si preferisce parlare di “personale addetto al monitoraggio del contagio”.
11 gennaio 2021
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