Ambito d'uso: aziende, nuovi media, rete
Ambito d'origine: aziende, nuovi media, rete
Categoria grammaticale:
sost. m. e f. inv. (raro il plurale creators)
Chi si occupa di realizzare contenuti (audio, video, testi, ecc.) destinati ai media digitali, in particolare ai social network.
Dall’inglese content creator, composto da content ‘contenuto’ e creator ‘creatore’.
2002
"Nello specifico si tratta di corsi per Instructional designer, Web content creator e Gestore tecnico-didattico". (Lavori in corso, “Corriere della Sera”, Corriere Lavoro, 22/3/2002, p. 7) [da notare la presenza di Web, su cui torneremo]
Periodo di affermazione:
2020-2021
Devoto-Oli online (da ottobre 2024)
Neologismi 2022 Treccani online
Diffusione al: 17 giugno 2024
(per gli archivi dei quotidiani le ricerche sono aggiornate al 5/8/2024)
Google: “content creator” 2.120.000 r. (“content creators” 319.000 r.); “creator” 25.600.000 risultati; “i creator” 4.250.000 r. (“i creators” 12.600 r.); “il creator” 51.400 r.; “le creator” 6.310 r. (“le creators” 1.810 r.); “la creator” 32.300 r.
Archivio “la Repubblica”: “content creator” 234 r. (p.a. 2017); “content creators” 10 r. (p.a. 2016).
Archivio “Corriere della Sera”: “content creator” 108 r. (p.a. 2002 “web content creator”); “content creators” 3 r. (p.a. 2018).
Con il prestito integrale content creator, spesso solo creator, si identifica, nell’ambito dei social network e in quello della comunicazione e del marketing aziendale, la figura che si occupa di realizzare contenuti digitali, intesi come “materiale multimediale fruibile tramite un dispositivo digitale (computer, telefono cellulare, ecc.)” (Devoto-Oli online, s.v. contenuto). A fianco del prestito integrale, nella nostra lingua sono in uso anche il perfetto traducente creatore di contenuti (f. creatrice di contenuti) ‒ locuzione nominale del tutto trasparente formata da nome + preposizione + nome, non registrata dai dizionari ‒ e alcune alternative minoritarie, sia nella forma inglese sia nella traduzione italiana, come: digital creator, creatore digitale e l’ibrido inglese-italiano creator digitale (pl. creator digitali). Più raro è l’impiego del solo creatore (f. creatrice), che in italiano, al contrario di creator, ampiamente usato, ha già sia un significato generico, sia uno specifico (il Creatore).
L’impiego nella lingua italiana di (content) creator ha registrato un notevole incremento nell’ultimo decennio, di pari passo con l’evoluzione dei social network e il loro ruolo sempre più centrale nelle strategie di marketing. Tuttavia, le prime occorrenze, in rete e nella stampa, si rintracciano occasionalmente già dai primi anni del Duemila. Troviamo inoltre attestazioni precedenti, sebbene sporadiche, non solo di content creator (p.a. 2002 nella locuzione “Web content creator”, non registrata né dai dizionari inglesi né in quelli italiani; le ricerche su creator usato ellitticamente non sono attendibili, ma abbiamo rintracciato un’occorrenza pertinente già nel 2015) ma anche, e soprattutto, del corrispettivo italiano, creatore di contenuti (p.a. 1998, nella forma al plurale). Come prevedibile, il significato delle locuzioni tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila è meno delineato rispetto all’attuale, e naturalmente privo di qualsiasi riferimento ai social network. Stando alle attestazioni sui quotidiani, entrambe le forme, quella inglese e quella italiana, hanno subìto nel tempo una specificazione del significato, parallelamente al delinearsi della figura professionale che denominano. Fino al 2019 circa, le occorrenze sulla stampa dell’italiano creatore di contenuti risultano leggermente superiori al corrispettivo inglese; solo successivamente la tendenza si è invertita e, attualmente, l’uso dell’inglese (content) creator risulta maggioritario. Sembrerebbe dunque che, anche in questo caso, il prestigio dell’inglese, specialmente in àmbiti come la rete o all’interno del sempre più anglicizzato lessico aziendalese, prevalga sull’italiano. La preferenza dei parlanti per le forme inglesi potrebbe inoltre essere confortata anche da ragioni linguistiche, come l’immediatezza e l’invariabilità di creator (al contrario di creatore/creatrice). Ciò nonostante, le varianti italiane come creatore di contenuti (ma anche creatore digitale) sopravvivono nell’uso. Un dato incoraggiante, in favore dell’espressione italiano, giunge dalla nostra legislazione: nella Legge n. 118 del 5 Agosto 2022 (c.d. D.L. Concorrenza), all’articolo 27, comma 1, lettere m) e n) ‒ nata in seguito alla pandemia, quando si è iniziato a discutere di proposte normative che regolamentassero e risolvessero alcuni problemi riguardanti questa categoria professionale ‒, si stabilisce che spetti al legislatore l’“individuazione di specifiche categorie per i creatori di contenuti digitali, tenendo conto dell’attività economica svolta” e la “previsione di meccanismi di risoluzione alternativa delle controversie tra creatori di contenuti digitali e relative piattaforme”.
8 ottobre 2024
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