omosocialità

Ambito d'uso: psicologia, sociologia, critica letteraria

Ambito d'origine: critica letteraria

Tecnicismo

Categoria grammaticale:

sost. f. 

Definizione

Complesso dei rapporti e delle relazioni sociali esistenti tra due o più persone dello stesso sesso (specialmente uomini), di natura non sessuale né romantica

Etimologia

Derivato di omosociale con l’aggiunta del suffisso nominale -ità, sul modello dell’inglese homosociality; o forse adattamento italiano della voce inglese

Prima attestazione

1994
"Risamante, sfidandolo, raddrizzerà le cose dimostrandogli che il suo errore non è tanto quello di essersi messo a combattere per la bellezza della sua donna (la molla, come dicevo, della omosocialità maschile, con cui lei, come donna, ha poco da spartire) quanto che la sua donna ha sposato la causa sbagliata, quella di vittimizzare, in nome di una discutibile decisione paterna, il suo doppio fisico e psicologico, la gemella." (Valeria Finucci, La scrittura epico-cavalleresca al femminile: Moderata Fonte e “Tredici canti del Floridoro”, in “Annali d’Italianistica”, 12, 1994, pp. 203-231, a p. 224)

Periodo di affermazione:

2020-2022

Presenza sui dizionari

Nessuna

Diffusione al: 12 luglio 2023

Google: 8.240 r.
"Corriere della Sera": 0 r.
corriere.it: 0 r.
"la Repubblica": 4 r. (2007: 1, 2011: 1, 2012: 1, 2021: 1)
"La Stampa": 0 r.
stampa.it: 0 r. 


Note

Come l’aggettivo omosociale, anche omosocialità è attestato per la prima volta in italiano in un articolo di critica letteraria dei primi anni Novanta, che cita e riprende il concetto di “desiderio omosociale” elaborato nel 1985 dalla sociologa e critica letteraria statunitense Eve Sedgwick a proposito dei personaggi maschili di alcuni romanzi inglesi dell’Ottocento. Il sostantivo ha però cominciato a diffondersi nella nostra lingua solamente in anni più recenti, a partire dal secondo decennio del Duemila, come voce tecnica della sociologia, della psicologia e della critica letteraria, in pubblicazioni specialistiche che ricorrono al concetto di omosocialità per indagare la costruzione e la rappresentazione dell’identità maschile, insieme al suo ruolo nella riproduzione del modello della maschilità tradizionale, sulla scia di analoghe ricerche condotte nei paesi anglosassoni. Prevalentemente impiegata in riferimento alle relazioni sociali di tipo maschile è possibile, tuttavia, rinvenirne anche qualche isolato esempio d’uso riferito ai rapporti tra donne. Ancora limitata appare invece la circolazione del termine nella lingua corrente, probabilmente per le stesse ragioni indicate per omosociale.

Esempi d'uso

  • Il convegno [“Sessualità e diritti Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender). Nuove frontiere per la cittadinanza lesbica, gay, bisessuale e trans nella società eterosessista” NdR] è «frutto del lavoro di ricerca condotto a Napoli dal 2008» spiega Corbisiero «nell'ambito dei “gay cultural studies”, all’interno dei quali abbiamo individuato alcuni filoni tematici che vanno dalle identità e dai comportamenti sessuali agli spazi urbani dell’omosocialità». (Rosa Viscardi, C’è un diritto all’identità sessuale, “la Repubblica”, sez. Napoli, 18/4/2012, p. 14)
  • Il secondo vettore attraverso cui il modello della virilità ordina il maschile è costituito dall’omosocialità. L’appartenenza al genere maschile, essendo una costruzione sociale, deve essere socialmente validata e riconosciuta dagli altri appartenenti al “club degli uomini”. (Giuseppe Burgio, Io sono un corpo. Politiche e pedagogie della maschilità, in “Annali online della Didattica e della Formazione Docente”, 12, 20, 2020, p. 33) 
  • I partecipanti al presente esperimento sembrano aver adattato il proprio comportamento per evitare di essere criticati o esclusi dal gruppo dei pari; riprendendo la definizione dell’omosocialità proposta da Bird (1996): il dimostrarsi devianti rispetto a ciò che viene considerato “normativo” in un gruppo omosociale significa venir esclusi dal gruppo stesso. (Letizia Asquini, “Sono solo ragazzi”: Il ruolo del feedback omosociale nel mantenimento della mascolinità egemone, Tesi di laurea magistrale in Psicologia Clinico-Dinamica, Università degli Studi di Padova, a.a. 2021/2022, p. 57) 

Sara Giovine

Approfondimenti e link

28 settembre 2023


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