Ambito d'uso: sport
Ambito d'origine: sport
Categoria grammaticale:
s. m.
Gioco a coppie simile al tennis il cui campo è delimitato da quattro pareti sulle quali la pallina può rimbalzare rimanendo in gioco.
Dallo spagnolo pádel adattamento grafico dell’inglese paddle /ˈpadl/ che significa ‘pagaia’ usato in principio per indicare le particolari racchette di legno usate nel gioco.
2010
"Ma le vere novità saranno all’interno del centro sportivo inaugurato nel 1930: uno spazio per l’intrattenimento che comprenderà minigolf, ludoteca, forse un nuovo campo da tennis e anche uno per il padel tennis, la variante più praticata nei paesi sudamericani (la palla può rimbalzare sui muri che delimitano il campo), alti tre metri". (Oriana Liso, Ruota e tennis: il Lido cambia look, repubblica.it, 12/4/2010)
Periodo di affermazione:
2014
Nessuna
Diffusione al: 18 maggio 2021
Google: 5.370.000 (di cui 191.000 di “padel tennis”)
"Corriere della Sera": 79 r. (p. a. 2011)
"la Repubblica": 238 r. (p.a. 2010) di cui 13 di “padel tennis”
"La Stampa": 118 r. (p.a. 2014) di cui 5 di “padel tennis”
Il gioco che oggi nel mondo e anche in Italia si indica con la parola padel nasce negli Stati Uniti all’inizio del XX secolo con il nome di paddle tennis, abbreviato poi in paddle. Questa variante del tennis prevede l’integrazione di quattro pareti attorno al campo le quali fanno parte di esso e sulle quali la pallina può rimbalzare rimanendo in gioco. Si gioca con una racchetta di legno (oggi soprattutto di plastica) di forma simile a quella di un racchettone da spiaggia che proprio per la forma venne chiamata in inglese paddle, parola con cui si indicano differenti strumenti e attrezzi come vanghe, pagaie, battipanni. Il gioco poi fu regolamentato e messo a punto dal messicano Enrique Corquera che pubblicò il primo libro contenente le regole dal titolo “Paddle Corquera”. Come accade spesso in spagnolo, il nome inglese paddle /ˈpadl/ fu adattato alla grafia spagnola in pádel trovando affinità con parole già esistenti come paella e padilla. Il gioco fu reso celebre ed esportato in tutto il mondo grazie agli ispanofoni, imponendosi dunque con il nome di padel. Nella lingua italiana le prime attestazioni di padel risalgono al primo decennio del Duemila; nel 2014 crescono in maniera considerevole in relazione alla nascita della Nazionale italiana di padel. Considerando che padel entra nella lingua italiana quando già esisteva la parola paddle (attestata dalla fine degli anni Novanta), notiamo che sia su Google, sia sui vari quotidiani il termine padel comincia a sostituire e a superare nel numero le attestazioni di paddle dal 2017-2018. Ad oggi le due parole si alternano per indicare lo stesso gioco ma prevale nettamente il termine padel. Le prime attestazioni soprattutto presentavano padel in associazione a tennis: pian piano però ha prevalso la forma.
10 giugno 2021
Evento di Crusca
Collaborazione di Crusca
Evento esterno
Avvisiamo gli interessati che la sede dell'Accademia resterà chiusa venerdì 7 aprile 2023.
In ottemperanza alla normativa vigente, si raccomanda a tutti coloro che frequentano, a vario titolo, la Villa medicea di Castello, l’osservanza delle seguenti regole da adottare per il contenimento dei consumi energetici:
- all’interno della Villa l’esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale è consentito per 11 ore giornaliere dall’8 novembre al 7 aprile (art. 1 comma 2 del Decreto del Ministro della Transizione ecologica del 6 ottobre 2022);
- la media ponderata delle temperature dell'aria, misurate nei singoli ambienti di ciascun locale della Villa per la climatizzazione invernale non deve essere superiore a 19 gradi centigradi, più 2 gradi centigradi di tolleranza (art. 19-quater del Decreto legge n. 17 del 1° marzo 2022);
- l’apertura delle finestre per il ricambio dell’aria deve essere limitata allo stretto necessario;
- regolare la luminosità della luce artificiale a seconda della luminosità esterna;
- spegnere le luci, il monitor del PC e il fancoil quando ci si allontana dalla propria postazione di lavoro e al termine del proprio orario di lavoro;
- non stampare mail o altri documenti, se non strettamente necessario.