Dopo le schede dedicate ai derivati di gennaio, febbraio, marzo, aprile e maggio, continuiamo la pubblicazione della nostra rubrica con la scheda relativa a giugno. Per le informazioni generali e la bibliografia si rimanda all'Introduzione.
Il nome giugno deriva dal latino Iūnius (mensis), derivato di Iuno ‘Giunone’, la dea romana a cui era dedicato. La variante antica è iugno (GDLI). Come quelle di gennaio, febbraio e aprile, anche la famiglia dei derivati di giugno è piuttosto povera, con soli cinque termini rintracciati, di cui soltanto tre registrati dalla lessicografia, a cui e se ne aggiungono due ben presenti sia in rete sia in testi a stampa (in rete sono attestati anche altri derivati, come giugnale, giugnata, giugnengo, giugnesco, ma le occorrenze sono talmente sporadiche che non si è ritenuto opportuno inserirli nella trattazione).
L’aggettivo giugnatico non è registrato dai dizionari, ma risulta comunque documentato non isolatamente sia in rete (anche se la ricerca produce molto rumore perché la voce coincide con un cognome piuttosto diffuso) sia anche nei testi a stampa. Si parla, in particolare, di “prato majatico, giugnatico, e lugliatico, secondo il tempo della fioritura delle diverse semenze che se ne coltivano” (Michele Tenore, Flora medica universale, e flore particolare della provincia di Napoli, Parte 1, Napoli, 1823, p. 599), oppure di piogge stagionali:
Le veccie, le lenti, i lupini e l'altre baccelline abbeverate dalle piogge maggiatiche e giugnatiche diedero buona messe anche sui colli i più aridi. (Memorie dell'Accademia d' Agricoltura Commercio ed Arti di Verona, vol. XI, Tip. Libanti, 1829)
Come abbiamo visto per gennaiese/gennarese, febbraiese/febbrarese e aprilatico/aprilese, è possibile trovare traccia in rete di alcuni aggettivi (talvolta anche in forma sostantivata), non segnalati dai dizionari sincronici, usati in riferimento ad alcune colture, che derivano dal mese della raccolta. Così, ad esempio, la voce giugnese può indicare sia una tipologia di cipolla bianca, sia un tipo di trifoglio incarnato:
La coltivazione della cipolla di Margherita, secondo quanto riportato da alcune testimonianze, risalirebbe agli inizi del XVIII secolo. I primi scritti che testimoniano la coltivazione della cipolla nella zona risalgono agli inizi del ‘700 e già da quest’epoca si può far risalire il lento lavoro di selezione degli ecotipi locali operata dagli agricoltori. Nel 1929 il Viani nel suo trattato di orticoltura descrive l’ecotipo come cipolla bianca di Margherita di Savoia. In realtà gli agricoltori hanno selezionato più ecotipi caratterizzati da diversa precocità: ‘Marzaiola’ o ‘Aprilatica’, ‘Maggiaiola’, ‘Giugnese’, ‘Lugliatica’. (Arianna Curcio, Puglia: la cipolla di Margherita di Savoia, Turismo.it, 2/11/2015)
Il termine giugnetto non è accolto dai dizionari dell’uso ma è registrato dal DEI (insieme alle forme femminili giugnetta e giugnettina) come sostantivo appartenente all’ambito dell’agricoltura che indica una varietà di uva che matura in tale mese. Il DEI riporta anche un uso dialettale del termine, ma come sinonimo di luglio (cfr. il siciliano e calabrese giugnèttu ‘luglio’ dall'antico francese juignet); lo stesso uso è registrato dal TLIO (che segnala anche le varianti iugnettu, iungnetu, iungnettu, jugnetu), con i seguenti esempi tratti da testi siciliani:
E diianu cumminzari loru officiu lu primu di ginnaru e lu primu di iungnetu; e, sì tostu ki sirranu electi, sianu plupicati (Capituli di la prima Cumpagna di la Disciplina di Palermu, cap. 1, 1343, p. 7)
In lu misi di iugnettu et lu duca Rubertu et lu Re di Ingliterra, lu duca Guillelmu, in lu misi di sittembru, si foru morti (Simone da Lentini, La conquesta di Sichilia fatta per li Normandi, cap. 23, 1358, p. 108)
Anche nei testi che trattano di agricoltura è frequente trovare la voce giugnettina come sinonimo di (uva) luglienga, una varietà di uva bianca da tavola a maturazione precoce:
Sul mercato di Caltanissetta si trova prima la Giugnettina o Luglienga, a cui segue il Moscatello, l'Inzolia, lo Zibibbo di Piazza, la Duraca, la Corniola, il Trevolte, la Bernestia, il Moscatellone; alle quali si aggiungono per mancanza d’altro, e per consumo popolare, quelle da vino. (G. Bertero, Bollettino ufficiale del Ministero d'agricoltura, industria e commercio, 1907, p. 1173)
Si segnalano inoltre il proverbio presente nel questionario dell’Atlante Paremiologico Italiano (2000) A maio getto il saio, a giugno mútati in tondo, a giugnetto (luglio) scappa dal letto e due detti siciliani accolti nei Proverbi agricoli di Ugo Rossi-Ferrini (1931): Giugnetto (luglio) frumientu niettu; Giugnetto, lu frumientu sutta lu lettu [il frumento è già pulito (netto) e rimesso al sicuro].
L’aggettivo giugnino ‘di giugno’ (rose giugnine) è messo a lemma soltanto dal DELI e dal dizionario Hoepli (dal 2018), che lo marcano come antico e letterario. Riportiamo un esempio tratto da un’antologia di Giovanni Papini:
Le variazioni del corale riempiono di amorosa festività la campagna, l’ombre nere della valle, il gran cielo giugnino, chiaro e inabbracciabile come un pensiero di Dio. (Giovanni Papini, Foglie della foresta: antologia di prose e versi, Vallecchi Editore, Firenze, 1946, p. 70)
L’aggettivo giugnolo (si tratta di una voce toscana, anche se non sempre è marcata come tale dai dizionari dell’uso) si riferisce a un frutto che giunge a maturazione nel mese di giugno (pere giugnole, mele giugnole, ciliegie giugnole, susine giugnole) ed è attestato da prima del 1469. Con lo stesso significato, e in particolare in riferimento alle pere, sono registrati dai dizionari storici (GDLI, Tommaseo-Bellini, 5a edizione del Vocabolario degli accademici della Crusca) ed etimologici (DEI) anche gli aggettivi (anche in forma sostantivata) giugnolino e giugnolone, derivati da giugnolo con l’aggiunta di ulteriori suffissi.
Un caffelatte e un chifelle per Lemmonio; pane, cacio e pere giugnoline per gli altri due. (Ardengo Soffici, Opere, 6 voll., Firenze, 1959-65, p. 175)
Altre pere […] come sono le… giugnolone, che maturano alla fine di giugno; zuccherine, che maturano al principio di luglio. (Cosimo Trinci, L’agricoltore sperimentato, Lucca, 1738, p.352)
Lucia Francalanci
27 giugno 2021
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