La lunetta di Giusto di Utens, eseguita tra il 1599 e il 1602, presenta una regolarizzazione della realtà, quale si riscontra anche nella lunetta della villa della Petraia. La villa è infatti raffigurata perfettamente in asse con il ponte dei vivai e con le fontane di Fiorenza e di Ercole e Anteo. Il corpo sopraelevato rispetto ai tetti, esistente nella realtà soltanto a levante, viene ripetuto anche a ponente, mentre le finestrature risultano perfettamente simmetriche. Utens aggiunge sulla destra dell'edificio un giardino segreto mai esistito, identico a quello esistente invece a sinistra. Da tale operazione ottiene la perfetta assialità fra giardino, villa e viale, quale l'aveva concepita il Tribolo. Il suo modello doveva essere ancora visibile al tempo dell'Utens, e ancora doveva raffigurare quell'idea di perfezione spaziale, mai raggiunta, ma concepita platonicamente come superiore alla realtà stessa. La lunetta della Villa di Castello è una delle lunette dipinte da Giusto da Utens, splendide testimonianze delle ville medicee alla fine del Cinquecento. Dal 2012, le lunette sono conservate alla Villa Medicea "La Petraia" di Firenze.
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