L’ultimo incontro del ciclo Avamposti di Unicoop Firenze - Ponte a Greve è stato dedicato alla lingua della politica, con una particolare attenzione alla situazione contemporanea italiana. In rappresentanza della Crusca, l’accademico Michele Cortelazzo ha tenuto una lezione dialogata con i presenti, un nutrito gruppo di soci Coop e, in generale, di interessati al tema.
Molte le questioni toccate dalla riflessione di Cortelazzo, che non si è concentrato sull’analisi di singole parole, ma ha descritto due “mutamenti di paradigma” nell’uso della lingua in politica, soffermandosi sui vari fenomeni linguistici da essi determinati. Il primo dei due, ormai storico, è il passaggio dal “paradigma della superiorità”, proprio di quella che nel linguaggio giornalistico è chiamata “prima repubblica”, al “paradigma del rispecchiamento”, caratteristico della politica italiana dai primi anni Novanta in poi; si passa, insomma, da una situazione in cui una classe politica tecnicamente più preparata del popolo che gli conferisce il mandato adotta un registro linguistico più elevato della media a una situazione in cui la lingua della classe politica ha le stesse connotazioni di registro di quella dell’elettorato medio. Se la lingua del primo paradigma è caratterizzata da lessico più astratto e può degenerare in quello che i linguisti chiamano “politichese”, ossia in un italiano nebuloso e involuto, poco comprensibile per i cittadini, nel paradigma del rispecchiamento il “politichese” è in parte sostituito dal “gentese”, caratterizzato al contrario da scelte linguistiche di registro medio e da un livellamento del lessico.
Il secondo mutamento descritto da Cortelazzo è invece quello a cui assistiamo oggi, e che per tale motivo ha particolarmente interessato il pubblico: quello che ha traghettato la lingua della politica verso una situazione di “iper-rispecchiamento”, nella quale si assiste all’effetto paradossale per cui la classe politica è di nuovo maestra, ma in negativo, nel suo frequente ricorrere agli strumenti linguistici dell’invettiva, del turpiloquio, della violenza verbale, degli slogan e dei plastismi, cioè delle parole e definizioni ormai cristallizzate e quasi "consumate" da un uso eccessivo.
Il dibattito che ha seguito l’esposizione è stato acceso e partecipato: si è parlato del mutare dei mezzi linguistici, dell’esplodere della comunicazione in rete senza intermediari, della diffusione dei forestierismi e di come questi fenomeni incidano sul dibattito politico e siano in grado stimolare a riflettere sul ruolo dell’educazione scolastica e della sensibilizzazione all’importanza della coscienza linguistica e politica.
a cura di Simona Cresti
Evento di Crusca
Collaborazione di Crusca
Evento esterno
Avvisiamo gli studiosi che dal 1° maggio 2022 per accedere alla Biblioteca non è più necessario esibire la certificazione verde (green pass) né indossare una mascherina, che rimane però fortemente raccomandata nei locali aperti al pubblico o in caso di assembramento.
Avvisiamo che dal 1° maggio, a norma del D.L. 24 marzo 2022 n. 24 e dell'Ordinanza del Ministero della Salute del 28 aprile 2022, per accedere ai locali dell'Accademia, all'Archivio e alla Biblioteca non è più necessario esibire la certificazione verde (green pass) né indossare una mascherina, che rimane fortemente raccomandata nei locali aperti al pubblico o in caso di assembramento.
Avvisiamo gli studiosi che dal 1° aprile 2022, con l’entrata in vigore del Decreto Legge 24/22 (cosiddetto Decreto Riaperture), per accedere all'Archivio dell'Accademia non sarà più necessaria la certificazione verde (green pass), né base né rafforzata. È obbligatorio invece indossare una mascherina chirurgica.
Avvisiamo gli studiosi che dal 1° aprile 2022, con l’entrata in vigore del Decreto Legge 24/22 (cosiddetto Decreto Riaperture), per accedere alla Biblioteca non sarà più necessaria la certificazione verde (green pass), né base né rafforzata. È obbligatorio invece indossare una mascherina chirurgica.