Varianti: ableismo
Ambito d'uso: attivismo, scienze sociali
Ambito d'origine: attivismo, scienze sociali
Categoria grammaticale:
sost. m.
Discriminazione, pregiudizio o marginalizzazione nei confronti delle persone disabili.
Calco formale dall’angloamericano ableism, derivato di able con l’aggiunta del suffisso -ism e riprodotto in italiano con gli elementi corrispondenti abile e –ismo; la variante minoritaria ableismo è un semplice adattamento dall’inglese ableism.
2006
«Oliver conclude auspicando che "dopo la lettura di questo libro, l’abilismo possa essere posto in coda alla lista poiché la disabilità merita di essere oggetto dell’analisi sociologica e della demistificazione esattamente come gli altri 'ismi'" (Oliver, 1990, p.131)» (Enrico Valtellina, “Nothing about us without us”. Dall’attivismo all’accademia e ritorno: i “disability studies” inglesi, in “Studi culturali, Rivista quadrimestrale”, 1/2006, pp. 159-180).
Periodo di affermazione:
2020
Nessuna
2019 “Neologismi della settimana” Treccani
Diffusione al: 18 maggio 2021
Google: 37.800 r.
Google libri: 1.000 r. (p.a. 2006; alta presenza di rumore)
Archivio “Il Corriere della Sera”: 1 r. (10/2/2008)
Archivio “la Repubblica”: 20 r. (p.a. 21/5/2014)
Archivio “La Stampa”: 47 r. (p.a. 4/4/2021)
abilista, agg.
Il termine abilismo deriva dall’inglese ableism, coniato negli anni Ottanta nell’ambito dei Disability Studies, “studi sulla disabilità”, ossia la disciplina scientifica, sviluppatasi in ambiente prevalentemente angloamericano e nordeuropeo a partire dagli anni Settanta, che si occupa della disabilità, non più solo come fenomeno medico individuale, ma in una prospettiva sociale multidisciplinare (politica, storica, culturale, giuridica, pedagogica). Rientrano nell’abilismo azioni e comportamenti di vario tipo, più o meno evidenti, e in alcuni casi non necessariamente consapevoli (e in alcuni casi si parla anche di abilismo interiorizzato nelle stesse persone disabili). Fanno parte della narrazione abilista la spettacolarizzazione, il pietismo e gli atteggiamenti paternalistici, il presupposto che la disabilità sia necessariamente una tragedia, un’immensa sfortuna, o la rappresentazione delle persone disabili come asessuali a priori o come eterni bambini. Si parla inoltre di linguaggio abilista sia riguardo all’uso di un lessico volutamente offensivo nei confronti delle persone disabili, sia nel caso dell’uso metaforico, nel linguaggio comune, di parole ed espressioni come Ma sei sordo? Sei cieco? Sembri un handicappato!, in cui la disabilità viene impiegata come metafora per esprimere qualcosa di negativo, spesso senza una reale consapevolezza da parte del parlante. Le prime attestazioni rintracciabili di abilismo in italiano risalgono al 2006, quando anche l’ambiente accademico italiano inizia a occuparsi dei Disability Studies. Tuttavia, Google Trends evidenzia un rilevante picco di ricerche del termine nel novembre del 2020. Tale impennata è riconducibile all’approvazione da parte della Camera del cosiddetto Disegno di legge Zan, o Legge Zan, che riguarda le “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità” e al dibattito pubblico che ne è scaturito. Va peraltro rilevato che all’interno del disegno di legge il termine abilismo non compare mai. Oltre al sostantivo abilismo, anche abilista come aggettivo (persona abilista, atteggiamenti abilisti, aggressioni abiliste) è discretamente diffuso nell’italiano contemporaneo.
10 giugno 2021
Evento di Crusca
Collaborazione di Crusca
Evento esterno
Dal 3 gennaio 2023, per gli studiosi che accedono alla Biblioteca è in vigore un nuovo regolamento.
In ottemperanza alla normativa vigente, si raccomanda a tutti coloro che frequentano, a vario titolo, la Villa medicea di Castello, l’osservanza delle seguenti regole da adottare per il contenimento dei consumi energetici:
- all’interno della Villa l’esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale è consentito per 11 ore giornaliere dall’8 novembre al 7 aprile (art. 1 comma 2 del Decreto del Ministro della Transizione ecologica del 6 ottobre 2022);
- la media ponderata delle temperature dell'aria, misurate nei singoli ambienti di ciascun locale della Villa per la climatizzazione invernale non deve essere superiore a 19 gradi centigradi, più 2 gradi centigradi di tolleranza (art. 19-quater del Decreto legge n. 17 del 1° marzo 2022);
- l’apertura delle finestre per il ricambio dell’aria deve essere limitata allo stretto necessario;
- regolare la luminosità della luce artificiale a seconda della luminosità esterna;
- spegnere le luci, il monitor del PC e il fancoil quando ci si allontana dalla propria postazione di lavoro e al termine del proprio orario di lavoro;
- non stampare mail o altri documenti, se non strettamente necessario.