Varianti: veggy
Ambito d'uso: cucina, giornalismo, marketing, rete, social media
Ambito d'origine: cucina, giornalismo
Categoria grammaticale:
agg. inv.; (raro) sost. m. e f. inv.
a agg., sost. 'vegetariano'
b agg. 'adatto o relativo a vegetariani e vegani'
c agg., sost. vegano
Dall'inglese veggie (o veggy) 'vegetarian', voce sia aggettivale sia sostantivale formata dall'unione del confisso veg- (isolato da vegetarian) col suffisso -y/-ie e attestata anche nelle varianti vegie e vege.
In realtà in inglese veggie può significare anche 'verdura' o 'vegetale' (significati che non sono oggetto di prestito in italiano) e per questo l'OED distingue, considerandoli omonimi, due veggie: uno nel senso di ‘verdura’, dall'accorciamento veg 'verdura' con l'aggiunta del suffisso -y, e l’altro nel senso di 'vegetarian', ricavato dal confisso veg.
Oltre alla pronuncia inglese /vɛdʒɪ/, l'italiano contempla anche /vɛg:ɪ/.
1992
"C'entra piuttosto la mutazione culturale, sotto forma del vegetarianismo crescente che sta disseminando un po' dovunque ristoranti "veggie" e spacci di insalate - piatti colossali, variopinti di cavoli e carote, sormontati da lussureggianti corone di ravanelli e cipolle a fettine". (Maurizio Bettini, Anche l'arrosto finisce in fumo, "la Repubblica", 8/11/1992)
Periodo di affermazione:
2014-2017
Zingarelli 2021 (veggie)
*Treccani Neologismi 2021 registra il composto veggie day
Diffusione al: 23 marzo 2021
Google (pp. in ita.): veggie 1.200.000 r.; veggy 209.000 r.
"Corriere della Sera": veggy 19 r., p.a. 2001; veggie 53 r., p.a. 2008
"la Repubblica": veggie 119 r., p.a. 1992; veggy 17 r., p.a. 2014
"La Stampa": veggie 43 r., p.a. 2004; veggy 6 r., p.a. 2016
Composti: veggie burger 53.900 r. (veggieburger 12.400 r.; vege-burger 2.530 r.; burger veggie 2.480 r.; veggy burger 2.240 r.; burger veggy 449 r.); veggie friendly 32.900 r.; veggie-day 2.640 r.
Il neologismo veggie, ben diffuso in italiano e frequente anche nella variante veggy, è un prestito dell'inglese veggie 'vegetariano', etichettato dai vocabolari inglesi come termine "colloquiale" (cfr. OED) o "informale" (cfr. Cambridge Dictionary online).
Nel panorama lessicografico italiano, l'unico dizionario a censire veggie è lo Zingarelli 2021, in cui l'anglicismo si trova registrato col solo significato di 'vegetariano'; tuttavia, se si effettuano ricerche su grandi corpora dell'italiano (CoLIWeb, Timestamped JSI web corpus 2014-2020, itTenTen16) o più in generale sul web, sarà possibile scoprirne un uso più esteso ormai consolidato, tale per cui veggie (o veggy) viene impiegato in italiano non soltanto per indicare 'chi (o che) è vegetariano', ma anche per designare qualcosa 'che è adatto o relativo a chi non consuma carne (indipendentemente da vegetarismo e veganismo)' oppure – tramite restringimento – per riferirsi unicamente ai vegani (un medesimo grado di promiscuità si riscontra anche per il prestito veg).
In italiano, dunque, proprio in virtù di una tendenziale generalizzazione semantica – creata indipendentemente dalla lingua inglese, che contempla soltanto il significato di 'vegetarian' –, incontriamo veggie/veggy in numerose scelte di marketing: il termine, infatti, è spesso adottato da parte di aziende e consorzi del settore alimentare come nome commerciale (o come parte di esso) – non di rado con iniziale maiuscola – per etichettare prodotti o linee di prodotti adatti a vegetariani e/o vegani. Ad esempio, sul sito di "Despar Italia" leggiamo che "la linea Veggie è la proposta di Despar ai consumatori che cercano un’alternativa gustosa ai piatti a base di carne. In linea con le ultime tendenze del mercato, i prodotti Veggie garantiscono il rispetto di un’alimentazione vegetariana o vegana [...]" (desparitalia.it). Così pure un prodotto dell'azienda "La Drogheria", che va sotto il nome di BBQ Veggie, è pensato per diete vegetariane e vegane: viene difatti presentato come "un mix caratterizzato dai sapori differenti, dovuti dalla presenza di Senape, Curcuma, Fieno Greco, e Coriandolo, [...] perfetto per piatti vegani e vegetariani, ideale per insaporire tofu, seitan o sostituti della carne" (drogheria.com).
Vi sono poi altri ambiti in cui veggie ha attecchito, soprattutto fra il 2014 e il 2017, quando la sua diffusione sul web è cresciuta notevolmente fra blog, siti di cucina, social media e articoli (lo Zingarelli 2021 ne segnala un uso frequente "specialmente nel linguaggio giornalistico").
Talvolta, alla stessa maniera di veg, anche l'aggettivo veggie/veggy può essere usato nella formazione di parole composte (con o senza trattino), più frequentemente in posizione anteposta al determinato (veggy-X) che in posizione posposta (X-veggie). Il composto più noto, importato dall'inglese e attestato dal 1996, è veggie burger (ricorrente anche in forma univerbata o in varianti come vege-burger o veggy burger), che da anni riscuote successo a scapito degli equivalenti con determinante italiano, quali burger vegetariano, burger vegetale e burger di verdure – una simile vitalità si deve soprattutto al fatto che in inglese il composto (diffusosi a partire dalla forma Vege-burger, marchio registrato negli Stati Uniti) sia ormai lessicalizzato e, di conseguenza, lemmatizzato sia nei dizionari anglosassoni (cfr. OED, Cambridge Dictionary online) sia in dizionari bilingui (cfr. Grande Dizionario Inglese Hoepli, il Sansoni Inglese).
Infine, per quel che concerne la pronuncia italiana di veggie/veggy, basandoci su materiali audiovisivi disponibili in rete, possiamo notare come si oscilli fra /vɛdʒɪ/ (pronuncia più fedele al modello alloglotto) e /vɛg:ɪ/ (più in linea con la pronuncia italiana solitamente associata alla serie di parole inglesi terminanti in -gy/-gie, quali ad esempio baggy, doggy-bag, groggy, Meggie, Peggy).
31 maggio 2021
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