Qual è il plurale di parco giochi?

Molti lettori ci scrivono per sapere quale sia il plurale di parco giochi. Ci viene inoltre chiesto quale sia il modo più corretto di scrivere il composto, con grafia analitica (ossia con i due sostantivi separati da uno spazio bianco o collegati tra loro da un trattino) o sintetica (ossia con i sostantivi fusi insieme, a formare un’unica parola). Infine ci viene domandato se, sul modello di parchi giochi, il plurale di parco utenti sia parchi utenti.

Risposta

Rispondiamo subito ai nostri lettori che parco giochi forma regolarmente il proprio plurale in parchi giochi, declinando al plurale il primo elemento del composto e mantenendo invariato il secondo (che si presenta peraltro già al plurale). Questo perché la nostra forma appartiene alla categoria dei composti Nome + Nome in cui risulta ancora viva la percezione della natura composta del sostantivo, evidente anche a livello grafico nella mancata univerbazione tra i due elementi componenti (che continuano a essere scritti in modo analitico, separati da uno spazio bianco) e a livello semantico nella trasparenza di significato del composto, che viene facilmente analizzato e scomposto in parco (per i/dei) giochi: come vedremo, tali composti formano il proprio plurale appunto declinando solo il primo dei due sostantivi, in quanto è questo a svolgere la funzione di “testa” semantica del composto, portatrice cioè del significato principale della parola.

Come indicato nelle principali grammatiche dell’uso, tra cui ricordiamo almeno Serianni 1989 (II 137-38), il comportamento dei nomi composti nel passaggio dal singolare al plurale varia infatti a seconda di due fattori: il grado di fusione degli elementi componenti e la categoria grammaticale di appartenenza degli stessi.

Per quanto riguarda il primo fattore, in linea generale, quando il grado di fusione tra i costituenti è tale da far perdere la percezione della natura composta della parola, questa viene trattata come un normale sostantivo e forma quindi regolarmente il proprio plurale modificando solo la desinenza finale: è quanto è avvenuto in composti come banconota o pomodoro (su cui si veda anche la scheda dedicata al plurale di alcuni nomi composti), i cui elementi componenti sono ormai fusi in un blocco unitario e omogeneo e in cui la marca del plurale viene quindi assunta unicamente dal finale di parola (la banconota > le banconote, il pomodoro > i pomodori).

Quando il composto è invece ancora percepito come tale, come nel caso della nostra parola, si distinguono diverse modalità di formazione del plurale a seconda della tipologia grammaticale dei costituenti del composto. Nel caso specifico dei composti Nome + Nome, si profilano tre possibilità:

  • se i due sostantivi appartengono allo stesso genere grammaticale, viene declinato al plurale solamente il secondo elemento (per esempio il pescecane > i pescecani, la madreperla > le madreperle);
  • se i due sostantivi sono di genere diverso, viene invece di norma declinato al plurale solo il primo elemento (per esempio il pescespada > i pescispada, il grillotalpa > i grillitalpa, il fondovalle > i fondivalle, su cui si veda la risposta di Salvatore Claudio Sgroi pubblicata sul numero 54 (2017, I) della nostra rivista “La Crusca per voi”, p. 15);
  • se i due sostantivi, indipendentemente dal loro genere grammaticale, mantengono un certo grado di autonomia (espressa a livello grafico dalla mancata fusione dei due termini, come avviene appunto in parco giochi), viene declinato al plurale solo il primo elemento (per esempio la busta paga > le buste paga, il posto auto > i posti auto, la parola chiave > le parole chiave, per cui si veda anche la scheda di Barbara Fanini).

La nostra parola, pur rientrando in quest’ultima possibilità, si differenzia dalla maggior parte dei composti del gruppo, formati da due sostantivi singolari (il posto auto, la busta paga, ecc.), per il fatto di presentarsi al singolare come risultato dell’accostamento di un sostantivo singolare (parco) e di uno plurale (giochi): proprio tale particolare struttura morfologica è probabilmente da ritenere una delle cause principali delle incertezze dei parlanti (e degli scriventi) nel declinare al plurale il composto, insieme al prevalente impiego di parco giochi al singolare (e la nostra conseguente scarsa dimestichezza con il suo plurale).

Nella lingua corrente, accanto al plurale corretto parchi giochi, si osserva di conseguenza un impiego più che discreto anche delle varianti parchi gioco e parco giochi: la prima, da una ricerca in Google Italia del 30/4/2020, sembrerebbe addirittura prevalente, seppure di poco, rispetto alla variante corretta (37.100 risultati della stringa di ricerca “i parchi gioco” contro le 36.600 occorrenze di “i parchi giochi”), mentre di poco inferiori risultano le attestazioni della seconda (con 35.500 risultati di “i parco giochi”). Nonostante le ampie attestazioni d’uso, tali plurali risultano tuttavia impropri e sono dunque da evitare: come già sottolineato dal linguista Massimo Arcangeli nella risposta a un lettore del blog di Repubblica.it “Il linguista”, il plurale parchi gioco (sulla cui diffusione ha probabilmente agito l’influsso di plurali come buste paga o posti auto) potrebbe infatti considerarsi corretto solo se la base singolare di partenza del composto fosse parco gioco, con entrambi i sostantivi componenti al singolare, dei quali, secondo le regole di declinazione appena esposte, verrebbe modificato al plurale solo il primo (e quindi il parco gioco > i parchi gioco). La variante parco gioco, pur discretamente attestata nell’uso (con 52.800 risultati in Google Italia, che suggerisce però la correzione “parco giochi”), non è tuttavia registrata da alcun dizionario dell’uso, in cui è accolta (sotto la voce parco) unicamente la forma parco giochi.

Quanto al secondo plurale, parco giochi, questo sarebbe ammissibile solo se il composto fosse attestato in forma univerbata, ossia con i due elementi componenti uniti graficamente (il parcogiochi): in tal caso, dato che i due sostantivi sono entrambi di genere maschile, al plurale dovrebbe essere modificata solo la desinenza finale, che tuttavia presenta già la marca del plurale e resta di conseguenza invariata (e dunque il parcogiochi > i parcogiochi), ma sarebbe naturalmente necessario scrivere con grafia univerbata anche la corrispondente forma plurale. Non è tuttavia da escludere che alla diffusione del plurale invariabile parco giochi possa aver influito l’interpretazione del composto come “nome cartellino” (ossia, secondo la definizione di Bruno Migliorini, un nome frutto della “sostantivazione di frasi, parole, persino lettere singole, insomma brevissime citazioni isolate dal loro contesto e trattate come se fossero incluse tra virgolette”, su cui si veda anche la risposta di Paolo D’Achille sul plurale del sostantivo credo) e come tale invariabile al plurale, sul modello di altre formazioni composte come pronto soccorso (che presenta tuttavia una differente struttura morfologica, su cui si veda la scheda di Matilde Paoli).

Seguono il modello di declinazione di parco giochi anche tutte le altre formazioni composte a partire dal sostantivo parco che presentino il secondo elemento componente declinato al plurale, come parco divertimenti, parco autoveicoli (‘complesso degli autoveicoli di una società o di un ente’), parco lampade (‘complesso delle attrezzature necessarie per illuminare le scene di uno spettacolo’), parco utenti, ecc.: il loro plurale sarà quindi regolarmente formato declinando solo il primo sostantivo e mantenendo invariato il secondo (e quindi i parchi divertimenti, i parchi autoveicoli, i parchi lampade, i parchi utenti). Va però segnalato che, analogamente a quanto avviene per parco giochi, nell’uso corrente anche il plurale di parco divertimenti oscilla tra la variante corretta parchi divertimenti e quella impropria parchi divertimento (con 612.000 occorrenze della prima nelle pagine italiane di Google e 498.000 della seconda): l’origine di quest’ultima è da ricondurre a un’ipotetica base singolare di partenza parco (di) divertimento, discretamente attestata nella lingua comune (con 60.500 occorrenze in rete), ma non registrata da alcun dizionario sincronico.

Infine, per quanto riguarda la grafia del nostro composto, la forma più corretta è quella non univerbata e senza trattino tra i due costituenti (parco giochi), che è del resto anche quella largamente maggioritaria nell’uso e l’unica a essere accolta dai lessicografi.

Sara Giovine

27 ottobre 2020


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