Pubblichiamo gli interventi dei partecipanti alla quinta tornata accademica del 2023 (13 dicembre 2023), intitolata Dialettologia toscana per Gabriella Giacomelli e Luciano Agostiniani.
Volevamo ricordare l’accademica Gabriella Giacomelli nel 2022, a 20 anni dalla scomparsa, ma a causa della pandemia e del difficile recupero degli eventi programmati, siamo riusciti a farlo solo oggi, un anno dopo. Non avremmo mai immaginato di commemorare in questa tornata anche la più recente scomparsa dell’Accademico Luciano Agostiniani, avvenuta un anno fa. In questo momento penso al gruppo di lavoro che Gabriella aveva radunato intorno a sé per l’Atlante Lessicale Toscano (ALT), di cui io stessa facevo parte con Luciano Agostiniani, Patrizia Bellucci, Simonetta Montemagni, Matilde Paoli, Teresa Poggi Salani, Luciano Giannelli e Eugenio Picchi, che mi piace pensare ancora tutto intero nella piccola stanza del Fondo Battisti1.
Non appaia stonata l’unione dei due studiosi, accomunati dalla loro formazione con Giacomo Devoto, dallo studio di lingue preromane e da un legame familiare che si è costruito nel tempo, cresciuto anche con le discussioni linguistiche, di cui Luciano parla nel ricordo di Gabriella Giacomelli, apparso sul “Bollettino dell’Atlante Linguistico Italiano” (Agostiniani 2002).
Gabriella si era occupata di falisco, cui dedicò una monografia ancor oggi fondamentale, e, fino alla fine degli anni sessanta, continuò su questa strada (nel 1968 pubblicò Iscrizioni tardo - etrusche e fonologia latina, Le Monnier), ma già aveva cominciato ad affiancare gli interessi dialettologici che poi seguì fino agli ultimi giorni della sua vita. Il suo pensiero era rivolto sempre all’ALT che ormai pubblicato su CD come banca dati (ALT 2000), aveva necessità di un sistema di più facile consultazione, da “restituire” ai parlanti toscani che in modo più agevole vi si potessero ritrovare consultandolo. La Regione Toscana, che aveva finanziato l’impresa, contribuì ancora a questo ultimo passo, che Eugenio Picchi e Simonetta Montemagni condussero in porto, con il concorso della redazione dell’ALT dove spicca il contributo di Matilde Paoli: dal 2006 ATLweb è in rete, ma purtroppo Gabriella Giacomelli non vide avverarsi questo desiderio che con tanta tenacia aveva inseguito. Montemagni, Paoli e Picchi (2004) anticiparono al mondo scientifico la prossima conclusione di ALTweb che nel febbraio del 2007 fu presentato ufficialmente nell’Altana di Palazzo Strozzi con interventi, fra gli altri, di Ugo Caffaz per la Regione Toscana e Francesco Sabatini, presidente della Crusca. Seguì una tavola rotonda che coordinai e di cui conservo come ricordo il solo forte senso di smarrimento e di solitudine, senza Gabriella accanto.
L’ALT già prima della pubblicazione in forma di banca dati interrogabile (ALT 2000) era entrato nel dibattito sugli atlanti per la sua specificità − un atlante dialettale in terra toscana, dedicato al lessico − e per il metodo di rilevamento aderente alle innovazioni della sociolinguistica. L’impresa fa parte della storia della ricerca dialettologica a partire dagli anni Settanta e Giovanni Ruffino ricorderà Gabriella Giacomelli anche nel contesto di quel periodo.
Il nome di Luciano Agostiniani è legato indissolubilmente all’etruscologia, ma era accademico della Crusca per i suoi studi di linguistica italiana in ambito fonetico, morfosintattico e lessicale, a volte prossimi o interamente immersi nell’ambiente dell’ALT. Fra gli apporti all’ALT si deve ricordare l’attiva partecipazione alla realizzazione della banca dati. È proprio dei primi anni Ottanta la sua collaborazione, con Teresa Poggi Salani e altri, alla grammatica dal titolo La lingua tra norma e scelta (Padova, Liviana, 1983). Una volta accademico fece parte della redazione degli “Studi di grammatica italiana”.
Per approfondire la figura dello studioso abbiamo invitato, Riccardo Massarelli, etruscologo dal versatile profilo di linguista, allievo di Agostiniani, che ha il compito il tratteggiare il profilo del suo maestro relativamente al contributo nell’ambito della linguistica italiana.
Vorrei ora soffermarmi sulla tornata del 18 novembre del 2005, L’Accademia della Crusca per Gabriella Giacomelli, che riunì in questa sala dell’Accademia il gruppo dell’ALT. Gabriella Giacomelli aveva lasciato all’Accademia il suo archivio e la sua biblioteca che costituiscono il Fondo Giacomelli, catalogato col sostegno della Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Luciano Agostiniani si era occupato direttamente della donazione, conservando alcune carte che oggi si ricongiungono alla parte archivistica del Fondo Giacomelli, di recente arrivate in Accademia grazie alla professoressa Gabriella Capecchi, moglie di Agostiniani2.
In quell’occasione il presidente Francesco Sabatini illustrò il fondo mettendone in evidenza l’importanza, e fu dato rilievo al profilo della studiosa declinandolo sotto vari aspetti: Giacomelli glottologa, fu allora Luciano Agostiniani a parlarne, e dialettologa, fui io a presentare questa sua linea di ricerca. Montemagni, Paoli e Picchi, fecero partecipe il pubblico di quella che era stata l’ultima fatica, di cui ho parlato all’inizio, Itinerari nell’Atlante Lessicale Toscano (ALTWeb) sui passi di Gabriella Giacomelli.
Da quella giornata scaturirono ricordi e profili pubblicati da diversi del nostro gruppo su riviste italiane3.
Riprendo il titolo del gruppo degli “informatici”: “Sui passi di Gabriella Giacomelli”, per guardare avanti, come ci aveva insegnato con grande apertura verso le novità (si pensi solo alla sua audacia nel pubblicare il primo atlante non cartaceo, accettarne la trasformazione in banca dati interrogabile capace di produrre carte). Allora “sui suoi passi” che cosa è successo dopo e fino a oggi? Non parlo dell’atlante che con il 2006 chiuse la sua attività, come aveva già chiuso da tempo la rivista “Quaderni dell’Atlante Lessicale Toscano”4, parlo della dialettologia toscana degli ultimi vent’anni, parlo di un punto di vista, il punto di vista di Gabriella, sulla Toscana linguistica e ricorro alle parole di Luciano Agostiniani, dal già citato Ricordo:
Suo merito precipuo è invece quello di aver spostato il centro di interesse, da una considerazione della dialettalità toscana in rapporto alla lingua nazionale, ad una considerazione della dialettalità toscana in sé e per sé. E mi pare che in questo abbia avuto un ruolo importante il fatto che, di tutti gli aspetti della diversità dialettale della Toscana, quello che la interessava era l’aspetto lessicale. Erano le sottili diversificazioni formali e semantiche delle unità del lessico toscano quelle che più la affascinavano (e per parte nostra, noi antichi allievi e collaboratori eravamo affascinati dalla sua funambolica capacità di muoversi all’interno di queste diversificazioni, che testimoniava la profondità e la ricchezza delle sue conoscenze); ed il lessico è uno strumento ineguagliabile per cogliere e ricostruire caratterizzazioni e specificità linguistiche, altrimenti offuscate da omologazioni fonologiche o morfologiche.
Risponde a questa domanda l’intervento di Neri Binazzi, dialettologo sociolinguista, che con originalità e variazione, mantiene all’Università di Firenze la linea di studi nata negli anni Settanta.
Una nota personale. Gabriella Giacomelli è scomparsa in modo tragico il 22 luglio 2002, poco dopo il suo pensionamento, che si era ripromessa di trascorrere in lunghe giornate di studio nella biblioteca della Crusca. Non aveva avuto molto tempo prima per stare in biblioteca in studi tranquilli, senza dover correre in facoltà o al Fondo Battisti. In quei giorni caldi di luglio, prima della mia partenza per la Polonia e della sua vacanza a Vallombrosa, avevamo progettato un lavoro a due mani sulla scorta dei dati ALT, alla domanda semasiologica lama ‘terreno paludoso’ e molto altro, parola complessa e toponimo diffuso; con una lunga chiacchierata telefonica impostammo il lavoro e ci demmo appuntamento di lì a una settimana. Non ho mai più affrontato la semantica di lama.
Luciano mi aveva chiamato alle soglie dell’estate dell’anno scorso, il 2022, e avevamo parlato degli aspetti semantici di maschile e femminile nei tipi cesto cesta, paniere paniera, in relazione a un suo lavoro in corso. L’ultima volta era piena estate e tornava da una nuotata, attività che amava molto: mi piace ricordarlo al mare.
Prima di dare la parola a Giovanni Ruffino mi fa piacere riportare le parole, inviate da Paola Manni che sottolineano la disponibilità e l’accoglienza di Gabriella e Luciano:
[…] ti scrivo per scusarmi della mia assenza alla tornata di domani […] Gabriella Giacomelli e Luciano Agostiniani, due docenti che mi hanno accolto nel mio primo anno di università lasciando un segno profondo sia dal punto di vista scientifico che umano. Luciano continuavo ad incontrarlo fino a qualche anno fa in tram e parlavamo di cose di lingua; pensa che una delle ultime volte gli avevo chiesto un parere sull’etimologia del toponimo Ameglia.
Nota bibliografica:
Note:
* Nel licenziare questo scritto ho il piacere di poter annunciare che nell’àmbito del progetto PNRR PE20 “CHANGES - Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society”, tra le attività dello Spoke 3
condotte dall’Istituto di Linguistica Computazionale “Antonio Zampolli” (ILC-CNR), è in corso la trasformazione della versione legacy di “ALT-Web” in una versione aperta e conforme ai principi FAIR denominata “ALT-Web Open” finalizzata a sottrarre la risorsa all’inevitabile processo di obsolescenza tecnologica e a garantirne la conservazione a medio-lungo termine. Grazie all’approvazione del progetto “MultiALT - Una risorsa integrata del patrimonio linguistico-culturale toscano: l’Atlante Lessicale Toscano multimediale”, finanziato dalla Regione Toscana, nel quadro della convenzione fra ILC-CNR e Accademia della Crusca (partner cofinanziatore), “ALT-Web Open” verrà ulteriormente arricchito attraverso l’integrazione delle dimensioni orale e iconografica.
[1] Così si usava chiamare l’Istituto di Studi per l’Alto Adige, dove fra l’altro era conservato il Fondo librario dedicato alla dialettologia italiana, donato da Carlo Battisti che, quasi fino alla sua morte, incontravamo tutti i giorni. Sulla Fondazione Battisti e sul Fondo librario si rinvia a Floriana Tagliabue, Il Fondo Battisti della biblioteca umanistica di Firenze, in Mauro Guerrini, Alessandro Parenti, Tiziana Stagi (a cura di), Carlo Battisti linguista e bibliotecario, Firenze, University Press, 2019, pp. 123-32 (per il ruolo di Giacomelli cfr. p. 125).
[2] Aggiungo questa notizia che non ho comunicato durante la tornata perché l’iter della donazione non era concluso.
[3] Oltre al già citato ricordo di Agostiniani, Nesi 2002, Poggi Salani 2004.
[4] Le annate uscite, dopo il numero 0 del 1982, sono cinque, l’ultima del 1989/90.
Giovanni Ruffino
Tullio Telmon
Annalisa Nesi
Evento di Crusca
Collaborazione di Crusca
Evento esterno
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