Pubblichiamo qui gli atti della terza Tornata accademica Lingua italiana e musica tra Otto e Novecento, tenutasi all'Accademia della Crusca il 20 maggio 2024.
Questa terza tornata accademica del 2024, che si tiene oggi, lunedì 20 maggio, nella Villa medicea di Castello, cade in un momento particolare: il canto lirico italiano il 6 dicembre 2023 è stato inserito nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell'UNESCO (e si tratta di un riconoscimento importante, che speriamo contribuirà a tenere vivo, e anzi possibilmente a rafforzare, l’interesse per l’opera tanto in Italia quanto all’estero); meno di un mese fa, nel corso del Collegio del 29 aprile, la nostra Accademia della Crusca ha nominato il Maestro Riccardo Muti “Benemerito della Lingua Italiana 2024”; quest’anno si celebra Giacomo Puccini a 100 anni dalla morte e ricorre anche il bicentenario della nascita di Antonio Ghislanzoni, il librettista dell’Aida di Giuseppe Verdi, la cui ampia attività letteraria ha conosciuto, negli ultimi anni, una significativa riscoperta e rivalutazione. Come spesso accade (per fortuna), la duplice ricorrenza ha avuto una positiva ricaduta sul piano editoriale: l’Istituto Nazionale di Studi Verdiani ha infatti promosso la pubblicazione, in due tomi, a cura di Ilaria Bonomi, Edoardo Buroni e Marco Spada, del carteggio tra Verdi e Ghislanzoni, che copre un arco cronologico più che ventennale (1870-1893), mentre è prossima l’uscita del volume Giacomo Puccini Poeta, che raccoglierà, con un adeguato commento anche linguistico, tutti i versi scritti da Puccini, molti dei quali tratti dalle lettere che il musicista lucchese scrisse a familiari, amici, collaboratori, tra cui, ovviamente, i suoi tanti librettisti, con cui ebbe rapporti spesso burrascosi.
Con grande piacere, quindi, il Consiglio direttivo ha accolto la proposta avanzata dall’accademica Ilaria Bonomi – che, tra gli storici della lingua italiana, non solo è quella che ha studiato la lingua della librettistica con maggiore continuità, spaziando lungo l’intera storia del melodramma, ma ha anche il merito di aver stabilito un dialogo con i musicologi e con i letterati, i quali esaminano la librettistica da altri punti di vista – di riservare una tornata del 2024 al tema Lingua italiana e musica tra Otto e Novecento. Giustamente, la tornata è dedicata al compianto Luca Serianni, che è tragicamente e improvvisamente scomparso nel luglio 2022 (ma il cui ricordo è e resterà vivissimo per coloro che hanno avuto il piacere di conoscerlo o di leggere i suoi testi), anch’egli studioso e appassionato dell’opera lirica.
Pur essendo io stesso un cultore del melodramma (o forse proprio per questo, per avere la possibilità di ascoltare i vari interventi senza dover pensare ad altro), ho voluto che a condurre la tornata sia l’amico accademico Vittorio Coletti, che ha gentilmente accettato l’invito, mio e di Ilaria Bonomi. È superfluo ricordare che Coletti è un altro grande studioso della lingua dei libretti d’opera: a lui si devono, tra l’altro, un fondamentale volume einaudiano (arricchito nella recente seconda edizione) che non si occupa solo della lingua dei libretti, ma introduce i lettori nell’affascinante mondo dell’opera lirica, e la curatela, insieme alla stessa Bonomi, del volume (tuttora disponibile come e-book) pubblicato dalla Crusca in occasione della Settimana della lingua italiana nel mondo del 2015, intitolato appunto L’Italiano della musica nel mondo.
Prima di cedergli la parola, ringrazio gli studiosi che daranno un contributo scientifico a questo incontro, indicando velocemente i temi che affronteranno. Si tratta di due filoni distinti ma tra loro connessi, entrambi importanti per la storia dell’italiano: gli epistolari dei musicisti, che ci danno spesso, come tutta la corrispondenza privata del passato, informazioni sull’italiano dell’uso prima e dopo la standardizzazione della nostra lingua grazie all’Unità e alla scuola, e i libretti d’opera, che costituiscono non solo un particolare specimen attraverso il quale esaminare la lingua poetica italiana (ricordiamo quanto li apprezzasse e li conoscesse Eugenio Montale), ma anche uno dei “volani” grazie ai quali l’italiano ha avuto un successo internazionale e continua a essere conosciuto e studiato in tutto il mondo, soprattutto da quando si è diffusa un po’ ovunque l’abitudine a eseguire le opere nella lingua dei loro libretti e non in traduzione.
Alle nostre Riflessioni a partire dal Carteggio Verdi-Ghislanzoni e dall’Epistolario di Puccini, come recita il sottotitolo della tornata, partecipano due illustri musicologi, Fabrizio Della Seta, che passerà in rassegna criticamente, mostrando il progressivo affinamento dei metodi e dei criteri, le edizioni dei carteggi degli operisti italiani, e Alessandro Roccatagliati, il quale mostrerà, con esempi verdiani e pucciniani, come i carteggi permettano di entrare nella “officina musicale dei libretti”, consentendoci così di cogliere le complesse dinamiche di collaborazione tra musicisti e librettisti. Il versante degli studi linguistici e letterari sul melodramma è rappresentato da Ilaria Bonomi, Edoardo Buroni e Marco Spada (che terranno un intervento a tre voci) e da Fiammetta Papi. I primi tre studiosi presenteranno, ovviamente, il carteggio Verdi-Ghislanzoni da loro curato, spiegandoci come è nata quest’edizione, le difficoltà a cui sono andati incontro (e che, aggiungo, hanno brillantemente superato), le acquisizioni che la loro edizione apporta agli studi, soprattutto per quanto attiene l’Aida. Questa, del resto, non è solo una delle opere liriche più note ed eseguite, ma costituisce un capitolo fondamentale nella storia del melodramma, perché da vari punti di vista chiude una lunga stagione e ne apre un’altra, diversamente caratterizzata. Infine, Fiammetta Papi (che ha recentemente organizzato a Siena un convegno dedicato a Puccini a cui ho avuto il piacere di partecipare) esaminerà, riprendendo alcuni suoi studi precedenti e anticipando quello che leggeremo nel volume dedicato ai versi scritti da Puccini, a cui ha attivamente collaborato, i carteggi pucciniani, soprattutto dal punto di vista lessicale: un tema quanto mai appropriato agli interessi della nostra Accademia. Grazie a tutti.
Ilaria Bonomi, Edoardo Buroni, Marco Spada
Fabrizio Della Seta
Paolo D'Achille
Evento di Crusca
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